La serata che ha sconvolto l’NBA attraverso le parole di giornalisti, sportivi, addetti ai lavori.

Immaginate nella vostra mente il tranquillo sabato sera di un qualunque insider NBA; sono gli ultimi momenti di quiete prima della Royal Rumble della deadline, quasi dodici ore prima hai pacificamente postato le specifiche della trade Eubanks-PJ Tucker, stai guardando le partite in TV e, perché no, potresti anche concederti una serata fuori; tanto, che vuoi che succeda, la concorrenza è ormai fuori discussione, visto che il tuo competitor principale ha deciso di ritirarsi a vita privata.
Ecco, ora visualizzate questo insider, che per motivi editoriali chiameremo Shams Charania, che, al culmine di questo otium cestitico, vede illuminarsi sul proprio telefono la notifica di un messaggio da parte di fonti vicine ai Los Angeles Lakers: “abbiamo ceduto ai Dallas Mavericks Anthony Davis per Luka Doncic, a breve i dettagli”. La prima reazione, ovviamente, sarà stata quella di andare a controllare il calendario per vedere se invece che 1 febbraio ci fosse scritto 1 aprile.
Tuttavia, una volta appurato di non aver replicato Aldo Baglio in un famoso sketch e non essersi sbagliato di due mesi, il nostro Shams si sarà fiondato a compiere la verifica della notizia. Una volta confermata e riconfermata, alle 21:12 ora di Los Angeles, le 6:12 italiane, ecco l’equivalente giornalistico della tempesta perfetta, in formato, ovviamente, di tweet.
Uscendo da questa versione diaristica della vita del noto insider ESPN, siamo certi che Shams Charania tutto si aspettasse tranne che le reazioni che sono seguite a questo suo post sulla nota piattaforma di Elon Musk. La risposta di pubblico e addetti ai lavori alla questione non è di sgomento verso la notizia o di ammirazione per il giornalista che è riuscito a captarla, bensì di semplice e ironica incredulità, tanto che, per circa un’ora, l’opinione diffusa non solo tra gli utenti, ma anche tra gli addetti ai lavori, è quella per cui Shams sia stato hackerato. Una reazione comprensibile per lo stesso giornalista, che quasi subito ci tiene a specificare con un altro post (delle 21:16).
“Yes, this is real.”
Da lì, diventa una cronaca minuto per minuto che, onestamente, non vedevamo l’ora di fare.
Atto I – per viltade, un gran rifiuto
21:14 (ora di Los Angeles): ad aprire le danze, pur con ancora un pizzico di sentimento complottista, è Josh Hart, da pochi minuti sconfitto proprio dai Lakers al Garden. Gli fa eco, dopo qualche istante, CJ McCollum, che ci presenta con grande abilità di penna un assunto sempre valido: mai fidarsi ciecamente dei social.
Seguono, tra il serio e il faceto, diverse stelle e stelline della Lega che o non ci credono o, più probabilmente, non ci vogliono credere.
21:33: nonostante il susseguirsi delle conferme, troviamo illustri increduli anche fuori dal mondo della palla a spicchi, come Patrick Mahomes, il quale, a otto giorni dal Super Bowl che lo consacrerebbe come principale candidato al ruolo di GOAT, sente il bisogno di rendere pubblico il proprio processo di realizzazione. A questo punto deve trattarsi veramente di una fake news, un hacker, qualcosa di strano, vero?
Atto II – La parola gli esperti
Se i giocatori in attività si espongono in questo modo (e tra poco avremo modo di vedere quale sarà la reazione di coloro i quali erano in quel momento EFFETTIVAMENTE in attività), è giusto aspettarsi una risposta più pacata e articolata da opinionisti pagati per ricevere e spiegare al pubblico tutte le notizie, anche le più sconvolgenti. Il primo a comparire in video per parlarne ai telespettatori è ovviamente Shams, che a SportsCenter racconta di come “la trade si sia materializzata dal nulla” e sia “la più incredibile a cui abbia preso parte”. Ci rassicura tuttavia sulla bontà del nostro, e del suo, lavoro: non solo noi non sapevamo nulla, ma proprio nessuno sapeva nulla.
“Luka Doncic non aveva idea di questa trade, Anthony Davis non aveva idea di questa trade, LeBron James non aveva idea di questa trade”
Pochi minuti dopo, Dave McMenamin, storico reporter losangelino per la televisione di proprietà di Disney, conferma la versione, dando anche qualche dettaglio succoso su come due dei giocatori dei Lakers, casualmente anche parenti tra loro, abbiano scoperto dell’avvenuto scambio.
“Come sapete, LeBron ha amici e famiglia in città (New York, ndr), ed erano tutti fuori per una cena tardiva, dato che i Lakers non partono per LA fino a domenica. Mentre era a cena, mi hanno detto fonti vicine a lui, ha scoperto della trade. Mi hanno detto che è sorpreso, che sta ancora elaborando il tutto e non aveva alcun sentore che stesse arrivando. Ho un’altra fonte che mi dice che Davis ha mandato dei messaggi per congratularsi dell’effort nella vittoria senza di lui. A 17 anni da Gasol, un altro scambio nell’ombra.”
Quasi contemporaneamente, alle 21.44, il reporter Bill Reiter commenta alla CBS di come lo scambio nasca da una frustrazione verso Davis accumulata da LeBron, che avrebbe messo pressione ai Lakers per fare qualcosa, visto che l’amalgama attuale “non stava funzionando”.
LeBron, dopo qualche ora e quindi ravveduto e guarito dai bollenti spiriti, risponde con inopinata tranquillità, strappando una pagina dal libro di Rafael Leao.
Infine, perchè in fondo siamo tutti borisiani e ci piace la locura, ecco a voi Stephen A. Smith, sempre a SportsCenter.
“Sono scioccato, come la maggior parte se non tutto il mondo del basket. (…) Nessuno lo avrebbe mai anticipato, soprattutto dal lato di Dallas. (…) Luka è una superstar globale, ha 25 anni, è un All-Star perenne. (…) Nessuno avrebbe mai pensato di vederlo scambiato, molti stanno speculando sul perchè.”
“Ai Lakers manca un rim protector. Sembra proprio che abbiano detto a LeBron: “ci dispiace, sarà per la prossima volta”, perchè non possono vincere un titolo senza nessuno nel frontcourt.”
Il fatto che la voce più ragionata e moderata sia la sua, dice molto sulla serata.
Atto III – La saggezza dei veterani
Per cercare un po’ di chiarezza in questo chiasso, fallito l’approccio addetti ai lavori, l’unica via possibile sembrerebbe essere quella di guardare ai veterani, ai pundit, agli ex-giocatori che ne hanno viste tante, se non tutte, e quindi possono darci un po’ di prospettiva sulla questione. A voi le eloquenti spiegazioni di gente del calibro di Dwyane Wade, Dirk Nowitzki, Greg Anthony, Paul Pierce. Con quest’ultimo capace di dire esattamente tutto e il contrario di tutto nel giro di sei-otto minuti.
Atto IV -L’ultima parola spetta al campo
Questa la vera, ultima, sentenza. Saranno le partite infatti a giudicare quanto di buono Dallas o Los Angeles abbia concepito in questa pazza notte invernale. Per lasciarci con immagini di parquet, quindi, ecco a voi le reazioni delle panchine dei Phoenix Suns e dei Portland Trail Blazers, impegnati nell’ultima sfida della serata, terminata 129-108 per la squadra dell’Oregon, alla scoperta della blockbuster trade che stiamo provando a raccontarvi.