FOTO: Silver Screen and Roll

Quello delle ultime gare è il peggior LeBron James che si sia mai visto. Tabellino come al solito molto pieno nelle ultime 6, con 7.5 rimbalzi e 8.7 assist, ma soli 16.8 punti di media gonfiati da una prestazione da 27 punti con ben 28 (!) tiri contro Utah, in linea con un’efficienza tremenda in questa span, dove sta tirando con il 39.8% dal campo e 10% da 3 punti. Problemi al tiro testimoniati anche dalle 19 triple consecutive, and counting, sbagliate. Il tutto con 5 palle perse DI MEDIA a partita, sempre contando le ultime 6. Potrà sembrare un caso, e magari lo è, ma proprio in questa span i Los Angeles Lakers hanno avuto ben 2 back-to-back, tra 26 e 27 novembre e quello appena concluso fra 1 e 2 dicembre, ritmi tosti per tutti, figurarsi per un pur così longevo 40enne. Al netto di queste prestazioni, l’idea espressa dallo stesso LeBron di giocare ogni partita necessita di essere quantomeno messa in dubbio, ed è quello che ha fatto di recente coach JJ Redick in conferenza stampa:

“Non so se sia nell’interesse suo e nostro che giochi 82 partite, ma se si sente bene allora dovrebbe giocare. Ma ovviamente vogliamo gestire tutto questo al meglio.”

Resta da capire cosa si intenda con l’ultima frase. Se anche James volesse giocarle tutte, ad ogni modo, resterebbe anche l’opzione di un calo di minutaggio da considerare, considerando che anche in questa span negativa ha sempre giocato più di 30 minuti e il suo minimo stagionale è di 29, con 9 gare su 21 da 35 o più minuti. Considerando tutto questo, un calo è fisiologico, ricordando anche l’esperienza estiva ai Giochi Olimpici che non ha permesso un riposo totale in offseason come negli altri anni e che talvolta influenza gli inizi di stagione di giocatori anche ben più giovani. Per uno che si è sempre preso cura del proprio corpo nei minimi dettagli come LeBron non sarà un problema trovare una soluzione, ma dovrà farlo in fretta, dato che i Lakers hanno perso 5 delle ultime 7 in una Western Conference che non fa sconti a nessuno.