
Questo articolo è una traduzione autorizzata. La versione originale è stata scritta da Dieter Kurtenbach e pubblicata su The Mercury News, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Vincere una partita – solo una – del secondo turno dei playoffs contro i Timberwolves con la superstar Stephen Curry fuori gioco si prospetta un compito difficile per gli Warriors. E dopo la sconfitta 102-97 dei Dubs non si può fare a meno di chiedersi se la stagione della squadra sia stata effettivamente conclusa, complici anche gambe stanche e chiamate di fallo soft. Golden State ha appena sprecato la sua migliore occasione per allungare la serie a sei partite e a un possibile (solo possibile) ritorno di Curry?
“Quando (Curry) non (gioca), non c’è spazio per gli errori. Non si possono commettere errori. Non si può buttare via la palla. Non puoi concedere tutte queste cose. E poi devi prendere i tiri giusti. Devi muovere la palla nel modo giusto. Perché è l’unico individuo in questa squadra, e forse in tutta la lega, che può assicurarti di non essere mai fuori da nessuna partita”.
– Jimmy Butler dopo Gara 3
Eppure gli Warriors hanno fatto tutte queste cose nei momenti critici. Peggio ancora, stavano facendo cose ancora migliori proprio prima. Immaginate se vi avessero detto prima di gara 3 che:
- Butler avrebbe tirato la palla 26 volte, segnando 33 punti.
- Jonathan Kuminga avrebbe aggiunto 30 punti con 3 su 4 da oltre l’arco.
- I Warriors avrebbero limitato Minnesota al 43% al tiro
- Minnesota avrebbe terminato la partita con un numero di turnover superiore a quello di Golden State.
- I Wolves non avrebbero vinto la battaglia a rimbalzo offensivo
Avreste presunto che gli Warriors avessero vinto. Era uno scenario quasi perfetto per i Dubs, quindi perdere la partita è un pugno allo stomaco di primissimo ordine. “Dobbiamo comportarci da professionisti e tornare a competere ad alto livello per vincere lunedì”, ha detto Butler.
La partita di Butler di sabato suggerisce che potrebbe non essere una questione di forza di volontà. Sabato gli Warriors avevano un vantaggio di cinque punti all’inizio del quarto quarto. Giocando attraverso Butler in attacco e Draymond Green in difesa, i Dubs hanno trasformato la gara in una partita di basket a basso volume, ad alta efficienza, in cui solo il vero professionista può sopravvivere ai playoffs. A corto di risorse e, nel caso di alcuni Dubs, sopraffatti, Golden State stava per rubare la partita di cui aveva bisogno.
Ma quando Butler ha fatto 1 su 7 dal campo nell’ultima frazione, sbagliando anche tre tiri sotto canestro, e Green ha preso due falli nel giro di 18 secondi con meno di cinque minuti da giocare – uno via review e il secondo per una decisione dell’arbitro Mitchell Ervin – gli Warriors sono stati atterrati su entrambi i lati del campo. Golden State ha perso l’ultima frazione di gioco di nove punti e i momenti critici della partita (dal quinto minuto a 1:17 dalla fine) di cinque. Nei playoffs non si può vincere con soli tre quarti di partita. Non quando i margini sono così stretti come sabato.
È stato suggerito che Butler stesse risparmiando le energie per Gara 3. Eppure, sabato non ne aveva abbastanza per affrontare l’intera partita. Quando gli Warriors avevano più bisogno di lui, le sue gambe non erano in grado di effettuare i tiri necessari per vincere. Come ci si può aspettare che abbia una grande Gara 4, date le circostanze?
Si può apprezzare il rituale di guarigione di Butler a base di domino, caffè e tempo con i bambini, ma con il dovuto rispetto per il suo infortunio, il rendimento non è stato costante in questa post-season. Una sua buona prestazione non è una circostanza che si verifica ogni due partite, ma non si va molto lontani. E Gara 3 è stata una delle buone prestazioni.
E se gli Warriors non vincono Gara 4, ci sono quasi zero possibilità che ne vincano tre di fila per aggiudicarsi la serie, con o senza Curry. È semplicemente troppo chiedere a questa squadra, con tutte le sue incongruenze, una tale rimonta.
Per questo motivo, la posta in gioco per i Dubs non potrebbe essere più alta prima della partita di lunedì. La stagione è indubbiamente in gioco, ma Butler è esausto, Green è perso in attacco senza Curry e non ha la brillantezza di piedi per eseguire tutto ciò che vuole in difesa senza essere soggetto a fischi, e l’attacco degli Warriors sta ora eseguendo lo stesso tipo di non movimento, di drive-and-kick con un portatore più grosso che i Lakers hanno fatto nel primo turno contro Minnesota – un “gentleman’s” sweep in cinque partite per i Timberwolves, nonostante l’inettitudine offensiva della squadra nella serie.
È una situazione disastrosa, e tutto ciò che gli Warriors possono ragionevolmente fare è pregare che Kuminga, Brandin Podziemski e Buddy Hield (di questi due abbiamo parlato QUI) facciano un passo avanti – o, nel caso di Kuminga, restino in piedi – e salvino la stagione. Forse ci riusciranno: questa post-season è stata una serie continua di sorprese, sia positive che negative. Per come si prospetta la giornata di lunedì, servirà una bella sorpresa per Gara 4.