
Purtroppo, ogni volta che una nuova stagione NBA comincia, ciascuna squadra è ben conscia dei rischi che hanno a che fare con la salute dei giocatori. Tra assenze lunghe e infortuni minori, la sola certezza è che ci sarà sempre almeno un iscritto all’injury report. Quello che varia, però, è la frequenza con la quale ogni nome compare e soprattutto la quantità dei presenti. Di squadre penalizzate drasticamente dagli infortuni ce ne sono a bizzeffe nel recente passato: senza andare troppo indietro, lo scorso anno i Memphis Grizzlies hanno giocato sostanzialmente una stagione di transizione, trovandosi a schierare moltissimi elementi sotto contratto two-way o con accordi a tempo parziale; quest’anno, invece, è toccato ai New Orleans Pelicans, che tra l’altro al momento hanno perso Dejounte Murray fino a fine stagione (dopo 18 assenze filate all’inizio), e con lui Herb Jones (fuori dal 10 gennaio). NOLA ha avuto a che fare inoltre con i problemi di Zion Williamson, che ha racimolato solo 18 presenze nel 2024/25 e che supera a malapena le 200 gare in 6 annate, con quelli di Brandon Ingram, adesso venduto ma con una partita e mezzo a referto dal 25 novembre a oggi e fuori senza sosta dall’8 dicembre, e con quelli di altri starter e comprimari, come Trey Murphy III (fuori per le prime 10 gare) e CJ McCollum (fuori 13 gare di fila a inizio anno). L’impatto non si nota solo sul campo, dove i Pelicans hanno un record di 12 vittorie e 41 sconfitte valide per l’ultimo posto a ovest, ma anche sul monte ingaggi. Un lavoro svolto da Owen Phillips, maestro assoluto delle grafiche NBA noto a chi sia un minimo familiare con X (o per chiunque sia iscritto alla sua newsletter), mostra quanto i Pelicans siano primissimi, con distacco, per quanto riguarda il “costo” degli infortuni di questa stagione – calcolato moltiplicando lo stipendio per partita degli assenti con le gare saltate (a destra, quelle che hanno spesso di più; a sinistra, il contrario):

Si noti che la classifica è ovviamente prima della trade deadline, per far vedere anche eventuali nomi mossi appositamente, pertanto appaiono anche nomi come quello di Jimmy Butler per Miami e Luka Doncic per Dallas, scambiati prima dello scorso 6 febbraio. Con lo stesso metodo, Phillips ha calcolato anche il giocatore costato di più ad ogni squadra in termini di assenze/infortuni. Per i Pelicans, Zion è ovviamente in cima, anche se nella classifica generale è sull’ultimo gradino del podio: i primissimi sono due campioni della disciplina, Joel Embiid e Kawhi Leonard, che hanno saltato rispettivamente 35 e 38 partite prima della deadline. Sul fronte opposto, i Minnesota Timberwolves sono la squadra meno penalizzata in assoluto dagli infortuni, nonostante l’assenza prolungata di Donte DiVincenzo, che però presto verrà scavalcato dall’altro ex-Knick, Julius Randle, fuori da 7 gare e che verrà rivalutato fra un paio di settimane. Da underdog assoluti arrivano Immanuel Quickley, che ha sofferto numerosi problemi fisici sparsi nel tempo in stagione, e Bojan Bogdanovic, che è “avvantaggiato” dalla combo contrattone da smaltire-debutto da effettuare. Ecco di seguito la classifica completa:
