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Il tenore di Jimmy Butler ai Miami Heat è molto probabilmente giunto al termine, o poco ci manca. Dopo le parole del Presidente della squadra Pat Riley qualche settimana fa, un virale “non scambieremo Jimmy Butler” che sembrava destinato a porre fine alla questione, il giocatore se ne è uscito in conferenza stampa con queste parole: “Volete sapere cosa vorrei che succedesse? Voglio che mi torni la gioia di giocare a pallacanestro. Qui sono felice fuori dal campo, ma voglio tornare ad essere dominante, voglio aiutare la mia squadra a vincere, e adesso non lo sto facendo”. Quando gli è stato chiesto se sia possibile o meno che questo accada a Miami, ha risposto con un secco “no”. Prima di questo, anche le prestazioni hanno parlato per lui, con due gare consecutive da soli 9 punti, con tanto di 0 minuti nei quarti periodi per chiudere. Di conseguenza, è arrivata la dura sospensione da parte dei Miami Heat per 7 gare, che costerà a Butler $2.35 milioni, e la dichiarata apertura a completare uno scambio per spedirlo altrove. Oltre alle solite 4 potenziali destinazioni menzionate, le ultime da John Gambadoro – insider di Phoenix che segue la questione da vicino con interesse sponda Suns – menzionano anche altre due squadre:

Alcune delle voci che ho sentito dicono che Memphis Grizzlies e Milwaukee Bucks siano squadre che hanno in corso discussioni su uno scambio per Jimmy Butler. Miami sta valutando se sia meglio scambiarlo ora o in offseason tramite sign&trade.

– FONTE: John Gambadoro su X

La menzione della sign&trade implica che Butler vada a rifiutare la player option da $52.4 milioni prevista per il 2025/26, che porterebbe dunque Miami a ri-firmarlo solo una volta trovato un partner per uno scambio. I suoi $48.8 milioni di questa stagione, dopotutto, non sono facili da muovere entro la deadline, soprattutto dato che si parla di un 35enne piuttosto imprevedibile, che sembrerebbe voler rifiutare la player option anche in caso di scambio per testare il mercato dei free agent, almeno stando ai report che da settimane diffonde Shams Charania. La situazione delle potenziali acquirenti è la seguente:

  • Memphis Grizzlies: forse quella messa meglio, essendo sotto il primo apron e avendo stipendi da scambiare come quelli di Marcus Smart ($20.2M), Brandon Clarke ($12.5M), Luke Kennard ($9.25M) e John Konchar ($6.17M), tutti filler di buon livello, oltre alle proprie first-round pick disponibili fino al 2031
  • Milwaukee Bucks: a causa della posizione salariale, non possono ricevere in stipendi più di quanto ne spediscano e non possono nemmeno aggregare stipendi in uno scambio. Poiché gli Heat sono ben al di sopra del primo apron, in un affare non possono ricevere in stipendi più di quanto mandino. Pertanto, molto molto complicato ipotizzare uno scambio, a meno che non si trovi una soluzione con il coinvolgimento di terze parti.
  • Phoenix Suns: a causa della posizione salariale, non possono ricevere in stipendi più di quanto ne spediscano e non possono nemmeno aggregare stipendi in uno scambio. Poiché gli Heat sono ben al di sopra del primo apron, in un affare non possono ricevere in stipendi più di quanto mandino. La presenza di un “Big” in uscita come Bradley Beal potrebbe facilitare il tutto dal punto di vista salariale (QUI i dettagli), ma secondo le ultime i Miami Heat non sono interessati al giocatore, il che sembra tagliare fuori ogni possibile opzione che coinvolga la franchigia dell’Arizona – a meno di una terza squadra a facilitare, anche qui.
  • Golden State Warriors: anche qui servirebbe coinvolgere terze parti, ma le ultime rivelano che non ci sia interesse per Jimmy Butler a causa del suo stipendio, dell’età e dello storico degli infortuni.
  • Dallas Mavericks: anche qui servirebbe coinvolgere terze parti. In uno scambio secco, dato che i Mavs sono appena sotto il primo apron, per arrivare a Butler servirebbe un salary matching perfetto, non semplice dal momento che – esclusi Doncic e Irving – tutti gli altri stipendi sono pari a $15 milioni o inferiori. Un pacchetto richiederebbe dunque l’impiego di una pletora di role player.
  • Houston Rockets: i più probabili, ma, come rivela The Athletic, non si cercherà uno scambio per il 35enne Jimmy Butler per gli stessi motivi per cui è stato rifiutato James Harden (QUI i dettagli). Sebbene la squadra al momento sia competitiva, flessibile e con contratti (anche delle “stelle” come Green e Sengun) scambiabili che ampliano i margini di miglioramento, il progetto è ben indirizzato verso lo sviluppo di un core giovane, senza bruciare le tappe. Essendo Texano, nato vicino a Houston, Butler è ovviamente un giocatore da osservare anche pro futuro, soprattutto se dovesse testare il mercato dei free agent e se i Rockets dovessero avere un assaggio positivo dei Playoffs, ma difficile che si punti su di lui entro la deadline.

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