Il playmaker newyorchese sarebbe al centro di attente valutazioni da parte del front office di Brooklyn, che potrebbe stupire tutti non proponendo alcuna estensione.

Che Kyrie Irving abbia solo più un anno sul proprio contratto – peraltro vincolato da Player Option – è un fatto noto.
Altrettanto noto è l’assunto per cui, nonostante il rifiuto della scorsa estate, il giocatore rimanga ancora eleggibile per un’estensione quadriennale da quasi 190 milioni complessivi o, in alternativa, per un max contract – solo in caso di rifirma con i Nets dopo la scadenza del primo accordo – da oltre 245 in 5 anni.
A sbalordire nelle ultime ore, quindi, non sono certamente le domande rivolte a Sean Marks sul futuro del playmaker della Grande Mela, ma le risposte dello stesso, oltremodo evasive e in grado di aprire diversi scenari difficilmente immaginabili anche solo qualche mese fa. A precisa richiesta, infatti, il plenipotenziario dei Brookly Nets ha parlato delle sue intenzioni di incontrare Irving in estate e testare il commitment del giocatore al progetto-Nets. Non esattamente frasi distensive dopo le difficoltà della stagione.
“Vogliamo delle persone che abbiano piacere a stare qui, che siano altruiste, che intendano essere parte di qualcosa di più grande di loro. C’è un obiettivo, una meta, qualcosa in ballo. Per raggiungere quello che vogliamo dobbiamo avere le disponibilità di tutti.”
– Sean Marks
Riferimenti – nemmeno troppo velati – all’atteggiamento spesso troppo individualistico di Irving, da tempo conosciuto nella NBA per le proprie richieste al limite dell’impossibile.
Nonostante l’evidente fastidio di Marks, acuito dal totale fallimento del primo progetto Big Three, dovuto anche all’assenza per le note cause sanitarie di KI, il prodotto di Duke difficilmente si separerà, almeno per l’anno prossimo, dalla franchigia newyorchese.
A modificarsi con queste dichiarazioni, tuttavia, sono gli scenari a partire dall’offseason 2023, al momento quanto mai ammantati di incertezza. Ecco alcuni dei possibili finali di quella che è certamente la querelle di questa stagione, tratti da un’analisi di Keith Smith su Spotrac.
Opt-in and then out: un ultimo grande tentativo
La prima soluzione possibile – benchè una delle meno probabili – sarebbe quella di rimandare interamente il discorso alla prossima offseason, esercitando la propria opzione (36.9 milioni) per la prossima annata senza alcun tipo di accordo per quanto riguarda il futuro. Si tratterebbe di un affare rischioso per entrambi, soprattutto considerando il precedente di Kyrie a Boston, con un rinnovo sbandierato e mai siglato.
Il giocatore, ormai trentenne e afflitto da tempo da diverse noie fisiche, potrebbe veder calare rapidamente il proprio valore in seguito ad una stagione negativa, firmando in seguito – con i Nets o con altri – un contratto decisamente inferiore rispetto alle cifre paventate attualmente.
Anche Brooklyn, tuttavia, non sarebbe tutelata: un ennesimo fallimento dell’obiettivo-Titolo porterebbe con ogni probabilità ad un addio di Irving senza ottenere alcun asset in cambio per fare iniziare la ricostruzione (se non uno spazio salariale che a quel punto sarebbe inutile, considerando l’assenza di campionissimi all’interno della Free Agent Class 2023 e i contratti a lungo termine di Kevin Durant e Ben Simmons).
Si tratta quindi di uno scenario che tiene conto esclusivamente della parte sportiva, demandando eventuali rifirme unicamente al risultato sul campo.
Opt-out ed estensione: la soluzione conservativa
Scenario che sta perdendo decisamente quota dopo le parole di Marks, sarebbe un giusto compromesso tra la volontà dei Nets di non perdere il giocatore e quella di lasciare ancora qualche spiraglio di cap per i role player. A spaventare di questa veteran extension da 189.7 milioni sono soprattutto i 52.5 milioni previsti per la stagione 2025/26, in cui Irving compirà trentaquattro anni.
Il contratto a scadenza 2026, tuttavia, equiparerebbe Kyrie all’amico Durant (titolare anch’egli di un accordo fino a quella data, con un ultimo ano garantito da 53.2 milioni) e al nuovo arrivato Ben Simmons (in realtà in scadenza già nel 2025): una soluzione, quindi, che darebbe una chiara data di scadenza alla championship window di Brooklyn, evitando l’ibrido che si creerebbe perdendo solo KI.
Anno | Cifre (milioni) |
2022/23 | $42.3 |
2023/24 | $45.7 |
2024/25 | $49.1 |
2025/26 | $52.5 |
Opt-out e rifirma: lo scenario più ricco (e meno probabile)
In una situazione da C’eravamo (nemmeno poi tanto) amati come quella che sembrerebbe essere in atto tra Irving e a dirigenza, parlare di un contratto quinquennale da 245.6 milioni di dollari potrebbe apparire una follia. Effettivamente, se 52.5 milioni garantiti sembrano tanti per un trentaquattrenne, immaginate quanti possano essere 55.9 per un giocatore con un anno in più.
Il max contract, infatti, avrebbe data di scadenza 2027 e sarebbe il contratto più ricco sottoscrivibile da un giocatore NBA in questa offseason. Non sembrano al momento esserci le condizioni per un’operazione del genere, vista soprattutto la volontà di Brooklyn di evitare intasamenti del cap e luxury tax negli anni del rebuilding.
Anno | Cifre (milioni) |
2022/23 | $42.3 |
2023/24 | $45.7 |
2024/25 | $49.1 |
2025/26 | $52.5 |
2026/27 | $55.9 |
La possibile partenza
Sebbene, come abbiamo detto, la sensazione e che Kyrie rimanga almeno un altro anno in quel di New York, sembra impossibile al momento escludere interamente la possibilità di un opt-out e conseguente firma di un full max da unrestricted free agent con un’altra franchigia. In questo caso, Irving potrebbe ottenere un contratto quadriennale da 182 milioni di dollari, con un aumento netto del 5% (inferiore rispetto all’aumento dell’8% datogli da un’eventuale firma con Brooklyn).
Il giocatore guadagnerebbe quindi 48.7 milioni – e non i famosi 52.5 – nella stagione 2025/26, lasciando qualche nicchia di salary cap per la firma di eventuali role players. Al momento, tuttavia, non si intravedono all’orizzonte pretendenti disposte ad offrire cifre del genere.
- 2022-23: $42,350,000
- 2023-24: $44,467,500
- 2024-25: $46,585,000
- 2025-26: $48,702,500
Anno | Cifre (milioni) |
2022/23 | $42.3 |
2023/24 | $44.5 |
2024/25 | $46.6 |
2025/26 | $48.7 |
In conclusione, per quanto il rapporto tra il numero 11 e la dirigenza-Nets sembri ormai irrimediabilmente incrinato, la spinta di Durant e la necessità di continuare a competere dovrebbero spingere Brooklyn a trovare un accordo per un’estensione quadriennale, contratto che sembra al momento essere il più soddisfacente per tutte le parti in causa.
Le parole di Marks, con ogni probabilità, vanno quindi derubricate a semplice provocazione volta a punzecchiare un Kyrie troppo spesso indolente e avulso al progetto. All’offseason, tuttavia, l’ultima parola.