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Questo contenuto è tratto da un articolo di Manas Sharma per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Si è parlato molto della ricerca di un centro titolare da parte dei Lakers. Ricapitolando, i gialloviola hanno cercato di cedere il rookie tiratore Dalton Knecht e Cam Reddish, insieme all’ultima scelta al primo giro rimasta e a un ulteriore pick swap, agli Charlotte Hornets per Mark Williams. Con questa mossa, Los Angeles puntava ad assicurarsi un centro alto e atletico, con una “standing reach” (il punto verticale massimo toccato con le braccia distese e i piedi per terra) di circa 297 centimetri per Luka e LeBron, da utilizzare nelle azioni di pick&roll. Williams stava inoltre disputando la sua migliore stagione in NBA, con una media di 15.6 punti, 9.6 rimbalzi e 1.2 stoppate a partita. Il problema principale di questa mossa consisteva nel fatto che Mark Williams avesse giocato solo 85 delle 216 partite NBA possibili. Dovrebbe avere lui il soprannome di “Street Clothes”, non Anthony Davis. Questi problemi di infortunio sono diventati ancora più significativi quando non ha superato la visita medica ai Lakers, annullando automaticamente lo scambio. Gli Hornets hanno presentato un ricorso ufficiale in merito, ma è servito a poco. Allo stesso tempo, però, questa mossa ha lasciato i Lakers con Jaxson Hayes come unico centro sano del roster, escludendo i contratti two-way. Hayes è effettivamente sbocciato come giocatore quest’anno, soprattutto come minaccia per i lob. Nonostante ciò, è difficile immaginare un mondo in cui Nikola Jokic, Chet Holmgren o Isaiah Hartenstein non lo possano tormentare ai Playoffs.

Alex Len è la soluzione?

I Lakers hanno ingaggiato Alex Len per rinforzare le rotazioni nel front court. Sin qui, Len ha giocato pochissimo a Sacramento. La sua ultima stagione con minuti significativi lo ha visto girare con una media di 6.3 punti e 6.6 rimbalzi a partita come riserva. Inoltre, la sua unica partita con i Lakers è stata a dir poco preoccupante. E la cosa peggiore è che ha giocato contro gli Utah Jazz. Nulla di Len lo rende elitario. Per lo meno, però, è un corpo che può aiutare a riempire le rotazioni dei Lakers, ormai ridotte all’osso.

I Lakers potrebbero non avere bisogno di un centro

La buona notizia è che i Lakers hanno fatto comunque faville senza un centro d’élite. Nelle ultime dieci partite, hanno ottenuto il quinto miglior rating difensivo in NBA. Questo senza Anthony Davis e la giovane wing Max Christie. Gli schemi small-ball di JJ Redick sono stati eccezionalmente efficaci contro alcune delle migliori squadre della lega. I Lakers hanno tenuto i Knicks a una percentuale di tiro da tre punti del 35% al Garden, e hanno poi sconfitto Kawhi e i Clippers, limitandoli a soli 97 punti. Nella prima partita con Luka Doncic, hanno tenuto i Jazz ad appena il 30% dall’arco, costringendoli a 19 palle perse. Il progetto per il successo nella partita contro Utah del 10 febbraio era chiaro: il quintetto titolare composto da LeBron, Luka, Austin Reaves, Dorian Finney-Smith e Rui Hachimura ha registrato un rating offensivo di 147.1 e un rating difensivo di 88.9, storicamente leggendario.

Senza dubbio ci saranno problemi seri quando i Lakers andranno in Colorado (si sono visti anche nel rematch contro Utah) per giocare con Nikola Jokic. Ma una cosa è chiara: il futuro è più luminoso che mai a Los Angeles, con o senza centro entro fine stagione.