Ha quasi dell’incredibile quello che è successo poche ore prima dell’inizio della free agency, sapendo poi le mosse effettuare dagli Warriors . Secondo quanto riportato da Chris Haynes, infatti, i Chicago Bulls hanno bussato alla porta della franchigia della baia offrendo Zach LaVine in cambio di Chris Paul e Andrew Wiggins . Probabilmente le intenzioni di Karnisovas erano quelle di scambiare LaVine per i due giocatori di Golden State, tagliare l’ex playmaker dei Suns prima che il suo contratto diventasse garantito e rimanere con Wiggins a roster. Sarebbe stata una mossa che avrebbe consentito ai Bulls anche di risparmiare diversi milioni di dollari, ma Golden State ha sorprendentemente rifiutato. Ciò che rende ancora più particolare quest’offerta è il fatto che poco dopo gli Warriors hanno deciso di tagliare Chris Paul, rendendolo unrestricted free agent e rinunciando quindi ad ogni tipo di possibile contropartita in un’ipotetica trade. Secondo i rumors, inoltre, Wiggins non sarebbe al centro del progetto ed è tutt’altro che intoccabile per il front office, tanto che secondo alcuni insider gli Warriors non vorrebbero che prendesse parte ai Giochi Olimpici con il Canada per timore che un infortunio possa compromettere il suo valore nel trade market. Nonostante Chris Paul sia stato tagliato, e Wiggins sia disponibile ad essere scambiato, Golden State ha rifiutato categoricamente la possibilità di avere LaVine a roster. Ad influire, quasi sicuramente, lo stipendio faraonico previsto dal contratto della stella dei Bulls: $43$ milioni nella prossima stagione, $46 milioni nel 2025/26 e player option da poco meno di $49 milioni nel 2026/27. Tanti, per un giocatore sì di livello elitario, ma reduce da una stagione da 25 partite e con pochissima esperienza ai Playoffs – solo 4 partite in carriera. Nell’ottica di Golden State, probabilmente il ragionamento è stato quello per cui, se si arriva ad assorbire un contratto simile, serve poi un grosso upgrade in termini di prestazioni di squadra: qualcosa che, molto probabilmente, non hanno visto in Zach LaVine. Né loro, né le altre 28 franchigie NBA, dato che i report parlano di un mercato completamente morto per l’ex Timberwolves, nonostante il tentativo da parte dei Bulls praticamente di regalarlo. Se non ha funzionato quest’offerta a una squadra reduce da una stagione deludente come i Warriors, in cambio di un contratto comunque perso a 0 (CP3) e di un altro che ha dato 0 garanzie dopo il titolo come Wiggins, allora significa che non sarà semplice piazzare LaVine.