FOTO: Sports Illustrated

Per 16 squadre – 14, togliendo Grizzlies e Heat – in questo momento si pensa solo ai Playoffs, ma non per tutti è così. Non ci stanno pensando Kevin Durant e i Phoenix Suns, che non si sono qualificati nemmeno al Play-In, e lo stesso vale per i San Antonio Spurs e Victor Wembanyama. Per questo motivo, è normale che si creino rumors di mercato “in anticipo”, come quelli diffusi da Jake Fischer, insider non proprio del livello di uno Shams Charania, ma ricco di contanti e collaboratore di un nome affidabile come Marc Stein, oltre che di Bleacher Report:

“San Antonio è senza dubbio una squadra che cercherà di continuare a migliorare e aggiungere talento intorno a Victor Wambanyama. Stiamo già assistendo a questo processo, dapprima con la firma di Chris Paul.

Ci stiamo assistendo con l’acquisto della guardia che stavano cercando. Volevano fornire a Victor Wambanyama una point guard di livello all star. Potevano esserci molte opzioni sul tavolo, l’amministratore delegato di Klutch Sports, Rich Paul, voleva che il suo cliente, Darius Garland, arrivasse l’estate scorsa, o che avvenisse lo stesso con De’Aaron Fox. E così Fox è stato.

Cosa succederà ora? In giro per la Lega si comincia già a mormorare che San Antonio potrebbe essere il luogo in cui portare l’ex Texas Longhorn Kevin Durant quest’estate. E si pensa anche a Giannis Antetokounmpo. Si tratta quindi di una squadra a cui gli addetti ai lavori stanno sicuramente guardando.”

Il nome di Kevin Durant è quello più sensato a causa della mancata qualificazione ai Playoffs di Phoenix. Un sonoro fallimento da $366.6 milioni fra stipendi e luxury tax, per distacco il nucleo più costoso della Lega, che fa pensare che KD possa aver giocato la sua ultima partita con la canotta dei Suns. Duane Rankin, insider di The Arizona Republic, qualche tempo fa ha riportato un possibile trade package:

“Alcune fonti hanno informato The Arizona Republic che il pacchetto considerato ideale dai Suns in cambio di Kevin Durant sia composto da tre scelte al First Round e di un giovane talento, parte di un affare a più franchigie che permetterebbe loro di scendere al di sotto del Second Apron.”

– Duane Rankin

E questo si ricollega alla notizia fatta uscire in primis da Shams Charania su ESPN, secondo il quale “in offseason, i Suns e Durant dovrebbero lavorare insieme su qualsiasi potenziale scambio con una contender, e mi aspetterei che quattro o sei contender siano seriamente interessate alla stella. Sta ancora giocando a un livello molto alto e ha anche diritto a un’estensione nella prossima stagione – e come sappiamo con la situazione di Jimmy Butler, l’estensione gioca un fattore importante. Ma tutto ciò che riguarda la stella è in bilico, non solo per quanto riguarda i Suns e la loro partecipazione o meno ai Playoffs, ma anche le altre squadre, quelle che verranno eliminate in anticipo. Le cose riguardo a Kevin Durant si faranno chiare una volta finiti i Playoffs”.

Di squadre sul super veterano ce ne saranno a bizzeffe. Anthony Edwards è molto legato a KD, e i Timberwolves stanno cercando di costruire attorno al giovane un contesto competitivo dopo gli sgravi salariale ricavati dallo scambio di Towns: Randle probabilmente eserciterà la player option, quindi chissà che non sia lui la potenziale contropartita. Grizzlies e Rockets sono squadre profonde ma senza una vera superstar, potrebbe essere arrivato per entrambe il momento di compiere lo step successivo. Una réunion con i Thunder sarebbe quasi cinematografica. E via dicendo, senza dimenticare che anche i Golden State Warriors non sono stati del tutto tagliati fuori da Durant (ne ha parlato QUI), sebbene adesso un potenziale scambio con Butler a libro paga si faccia complicato:

Voglio che la mia carriera finisca alle mie condizioni. È l’unica cosa di cui mi preoccupo. Vedo un sacco di giocatori che non ottengono questa opportunità. Io voglio scegliere il mio destino.

Non volevo muovermi. E poi un giocatore come me costa parecchio, quindi Golden State avrebbe dovuto fare una rivoluzione, aprire una nuova era. Bisogna fare tanto lavoro ed eravamo nel bel mezzo della stagione. Per il mio contratto e il mio stile di gioco, il mio arrivo in qualsiasi squadra sarebbe stato un capovolgimento. Capisco perché mi volevano, ma secondo me non aveva senso per nessuna delle due parti. Magari se capitasse in off-season potrebbe funzionare, ma durante la stagione no. Ci sono già passato.

– Kevin Durant

Quanto a Giannis Antetokounmpo, è abbastanza ovvio che l’ennesimo problema fisico di Damian Lillard – che salterà il resto dei Playoffs e molto probabilmente quasi per intero anche la prossima stagione – non aiuta i Bucks. La squadra è sotto 3-1 contro i Pacers ed è apparsa corta e priva di talento (anche sviluppabile), ma l’infortunio al tendine d’Achille per la seconda stella, quasi 35enne, rischia davvero di porre fine a due carriere: quella di Dame, e quella di The Greek Freak a Milwaukee.

Sulla superstar sono già in agguato i Brooklyn Nets, e il motivo è la scarsa competitività ai Playoffs della squadra assemblata attorno a lui dal titolo 2021 in poi. Teoricamente, dal punto di vista salariale, i Bucks hanno blindato il nazionale greco almeno fino al 2027, quando in estate dovrà decidere se esercitare o meno la propria player option da $62.8 milioni. Ma quella di quest’anno rischia di essere la terza frustrante uscita al primo turno in altrettante stagioni, risultato troppo modesto per una franchigia che non si ritroverà in mano un giocatore simile per decenni, nella migliore delle ipotesi.

Il pacchetto richiesto, tra contratto più lungo, età diversa e valore assoluto, in questo caso sarebbe molto più corposo rispetto a quello destinato a KD, ma in un mercato che ha visto approdare Luka Doncic a Los Angeles di punto in bianco – sì con una superstar in cambio, ma con una sola first-round pick – non c’è da stupirsi più di nulla.

I San Antonio Spurs hanno asset, grande flessibilità salariale e una giovane superstar desiderosa di competere: una ricetta che garantisce enorme appeal sul mercato.