Tutto quello che c’è da sapere sul Draft NBA 2025.

Cooper Flagg NBA Draft 2025

Cooper Flagg è ufficialmente atterrato in NBA, e senza sorprese è finito ai Dallas Mavericks con la prima scelta assoluta del Draft 2025. Senza sorprese anche la selezione di Dylan Harper da parte dei San Antonio Spurs, mentre un po’ meno scontata la scelta dei Philadelphia 76ers di conservare la propria scelta, la terza assoluta. Si vociferava un possibile scambio per scaricare Paul George, ma alla fine hanno puntato su un giovane talento, il loro preferito secondo quanto emerso negli ultimi giorni, V.J. Edgecombe.

Da segnalare la mossa dei Phoenix Suns, che in un colpo solo hanno risolto il problema lunghi (ma a che prezzo?) cedendo la scelta 29 agli Hornets per Mark Williams e trovandosi poi alla decima Khaman Maluach. Oppure la tanta attività degli Atlanta Hawks anche in sede di Draft, dopo lo scambio Porzingis. E non solo, ovviamente, per questo serve un rapido recap di tutte le mosse:

Primo round

  • #1, Dallas Mavericks: Cooper Flagg
  • #2, San Antonio Spurs: Dylan Harper
  • #3, Philadelphia 76ers: V.J. Edgecombe
  • #4, Charlotte Hornets: Kon Knueppel
  • #5, Utah Jazz: Ace Bailey
  • #6, Washington Wizards: Tre Johnson
  • #7, New Orleans Pelicans: Jeremiah Fears
  • #8, Brooklyn Nets: Egor Demin
  • #9, Toronto Raptors: Collin Murray-Boyles
  • #10, Houston Rockets – scambiata ai Phoenix Suns: Khaman Maluach

I Suns ne hanno subito approfittato per rimpolpare il reparto lunghi. Oltre alla trade per Mark Williams, infatti, con la scelta dei Rockets acquisita nello scambio per Kevin Durant si sono potuti aggiudicare Khaman Maluach. Recuperiamone la descrizione dal nostro primo Mock Draft: il lungo di Duke è, prima di tutto, un essere umano gigantesco. Parliamo di un ragazzo di 18 anni che misura già 218 centimetri, con 227 centimetri di apertura alare e con una struttura fisica che gli permetterà di aggiungere parecchia massa.

A questi mezzi fisici unisce una coordinazione e mobilità estremamente interessanti, che gli hanno permesso in stagione di essere usato tranquillamente in situazioni di hedge o cambio sul pick&roll, anche contro giocatori molto più piccoli di lui. Inoltre questo mix di dimensioni e coordinazione gli permettono di coprire porzioni di campo importanti anche in situazioni di rotazione o scramble, sempre più importanti per la direzione che sta prendendo il basket.

Ovviamente non è un prospetto difensivo perfetto, anzi. Tende a commettere decisamente troppi falli a causa di un controllo e consapevolezza del corpo non ancora così sviluppati, e nonostante i mezzi non è un rim protector di primissima fascia. Duke ha una difesa eccellente e quindi tendenzialmente è stato anche sfidato e cercato poco, ma sembra metterci un po’ di più per caricare il salto rispetto ai migliori stoppatori, cosa che gli fa perdere il tempo e che gli causa anche qualche fallo di troppo.

In attacco è stato usato esclusivamente da play finisher, che sia dal dunker spot o da situazioni di pick&roll come bloccante, da cui però ha sempre fatto estremamente bene, mostrando ottimo tocco e prontezza. Occhio a un potenziale sviluppo da tiratore: le percentuali ai liberi e le stagioni passate nella lega Africana mostrano una certa volontà e potenziale capacità anche di spaziare il campo.

  • #11, Portland Trail Blazers – scambiata ai Memphis Grizzlies: Cedric Coward

Prezzo un po’ alto (vedere scelta #16) per salire, ma significa che i Grizzlies ci tenevano. E ha senso, considerando la partenza di Desmond Bane e che ricalca quella che al tempo fu la sua scelta in tutto e per tutto: a Memphis quella selezione fu criticata a causa dell’età avanzata di Bane, 22enne al momento del Draft; anche Coward approccia i 22 anni, essendo un classe 2003, più “anziano” di molti dei colleghi scelti nella notte.

I Grizzlies hanno quindi puntato ancora una volta sul loro programma di sviluppo avanzatissimo, che ha creato giocatori dall’impatto immediato come Scotty Pippen Jr., Jaylen Wells e via dicendo. Con Coward, c’è il materiale per fare lo stesso. Si tratta di un’ala di 198 centimetri con un’apertura alare di oltre 218 centimetri, quindi dotato di braccia infinite lunghissime che gli consentono di toccare tutti i palloni.

Un super prospetto difensivo, sotto questo aspetto molto diverso da Bane, perché può essere molto meglio su quella metà campo. Come Bane, invece, tira, ci sono argomenti per dichiararlo il miglior tiratore del Draft, o comunque per non scendere sotto i primi tre – se la gioca conTre Johnson, Koby Brea e Walter Creighton Jr. Ma, potete starne certi, tira e tirerà bene.

Memphis è salita così tanto perché probabilmente pensa anche che ci sia del potenziale inesplorato, nonostante l’età, intravisto quest’anno a Washington State. Il problema? Ha giocato solo 6 partite a causa di un problema alla spalla, ma in quelle 6 partite ha dimostrato di possedere un repertorio di altissimo livello da passatore e nell’abilità di leggere il gioco.

L’infortunio lo aveva fatto addirittura cadere in proiezione al secondo giro, ma la Draft combine e i vari workout gli hanno permesso di essere considerato di nuovo in ottica lottery – e di essere pescato dai Grizzlies. I dubbi restano, perché Washington State è un college di secondo livello, pertanto la produzione è da prendere con le pinze, considerato il livello mediamente basso di avversari e compagni.

Comunque, va pensata come una scelta di progettualità: abbiamo perso Bane, pensiamo che questo possa esserne la versione 2.0., che possiamo svilupparlo perché siamo i Grizzlies, lo abbiamo già fatto in passato.

Paragrafo a cura di Luca Lanzarini, che ringraziamo.

  • #12, Chicago Bulls: Noa Essengue
  • #13, Atlanta Hawks, scambiata ai New Orleans Pelicans: Derik Queen

I Pelicans sono voluti salire per il lungo da Maryland, cercando di sistemare la carenza di profili pesanti nel front-court. Per chi fosse curioso, recuperiamone la descrizione dal nostro primo Mock Draft: si tratta di un giocatore estremamente divertente da vedere, dotato di un footwork e ball-handling avanzati per l’età, a cui aggiunge un buonissimo tocco nei pressi del ferro e dalla media – zona dalla quale è capace di tirare anche dal palleggio. Inoltre, sembra avere una capacità e rapidità di lettura molto avanzate per l’età e il ruolo, rendendolo una potenziale minaccia in situazioni di short roll ma anche di passaggio dal post basso.

Il tiro da tre punti sembra essere ancora un po’ fuori range ma il tocco, il tiro dalla media distanza e le percentuali ai liberi fanno ben sperare. Si porta dietro qualche dubbio relativo alla scalabilità del suo gioco contro fisici NBA, in quanto risulta un po’ sottodimensionato per il ruolo (“solo” 208cm con braccia non particolarmente lunghe), limiti che poi si porta dietro anche in difesa, non essendo una grande presenza nei pressi del ferro.

Per quanto, nella sua metà campo, la mobilità sembri essere un po’ sottovalutata da molti, così come le mani rapide, verosimilmente avrà bisogno di essere coperto. Non è comunque da escludere, nel caso sviluppasse un tiro rispettabile, una sua transizione in un ruolo più da “quattro” in futuro, al fianco di un altro lungo.

  • #14, San Antonio Spurs: Carter Bryant
  • #15, Oklahoma City Thunder: Thomas Sorber
  • #16, Memphis Grizzlies, scambiata ai Portland Trail Blazers: Yang Hansen

Tesoretto non male per i Blazers, che cedendo la 11 ricavano anche una first-round pick 2028 dagli Orlando Magic e due second-round pick. Quanto alla scelta, scommessa su quello che da molti è stato definito il “Jokic cinese”. Vedere per credere:

  • #17, Minnesota Timberwolves: Joan Beringer
  • #18, Washington Wizards, scambiata ai Utah Jazz: Walter Clayton Jr.

I Jazz sono voluti salire per il Most Outstanding Player delle Final Four NCAA, vero e proprio eroe della cavalcata dei Florida Gators.

  • #19, Brooklyn Nets: Nolan Traoré
  • #20, Miami Heat: Kasparas Jakučionis
  • #21, Utah Jazz, scambiata ai Washington Wizards: Will Riley

Il più classico dei trade down per i Wizards, che nelle transizione alla #21 dei Jazz ottengono anche tre second-round pick: la #43 in questo Draft, e poi una nel 2031 e una nel 2032.

  • #22, Atlanta Hawks, scambiata ai Brooklyn Nets: Drake Powell
  • #23, New Orleans Pelicans, scambiata agli Atlanta Hawks: Asa Newell

Bella mossa di Atlanta, non tanto per il trade down, ma perché ricava una interessantissima first-round pick 2026 non-protetta, la più favorevole tra quelle di Milwaukee Bucks e New Orleans Pelicans. Ultime 24 ore molto impegnative in casa Hawks, dove c’è ancora tanta flessibilità e capacità di compiere altri movimenti.

  • #24, Oklahoma City Thunder, scambiata ai Sacramento Kings: Nique Clifford

OKC ha troppi giocatori a roster, pertanto scambio praticamente obbligato. Ne ricavano (indovinate un po’?) una first-round pick 2027 dei San Antonio Spurs, protetta dalla 1 alla 16, che si trasformerà in due second-round pick se non dovesse passare ai Thunder.

  • #25, Orlando Magic: Jase Richardson
  • #26, Brooklyn Nets: Ben Saraf
  • #27, Brooklyn Nets: Danny Wolf

Una scelta per certi versi storica, dato che i Nets hanno conservato tutte e cinque le prime scelte ottenute per questo Draft, un unicum. Tanto potenziale, ma anche tanto materiale da sviluppare.

  • #28, Boston Celtics: Hugo Gonzalez
  • #29, Phoenix Suns, scambiata ai Charlotte Hornets: Liam McNeeley

Lascito della trade Mark Williams, dalla quale gli Hornets, ricordiamo, hanno ottenuto soprattutto una first-round pick 2029 protetta top-5, la meno favorevole tra quelle di Cavaliers-Jazz-Timberwolves.

  • #30, Los Angeles Clippers: Konan Niederhauser

Secondo round

Coming soon!