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Questo contenuto è tratto da un articolo di L. Dacre Tynan per Bright Side Of The Sun, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Burro di arachidi: croccante o morbido? Holden o Ford? Pizza o hamburger? Si potrebbe andare avanti e indietro per giorni, eppure pochi argomenti scatenano dibattiti più accesi della domanda: Bradley Beal dovrebbe uscire dalla panchina? Dopo tutto, Beal è un tre volte All-Star e una delle guardie più dinamiche della lega in termini di scoring, un giocatore che una volta ha avuto una media di 30 punti in due stagioni consecutive. Tuttavia, dati i suoi continui problemi di salute, sorge spontanea una domanda: Beal potrebbe prosperare come sesto uomo dei Phoenix Suns, offrendo flessibilità e potenza di fuoco in uscita dalla panchina, gestendo al contempo il suo carico di lavoro? L’idea non è priva di precedenti. La storia dell’NBA è costellata di stelle che si reinventano in ruoli pensati per massimizzare il loro impatto. Si pensi ai Carmelo Anthony e ai Manu Ginobili del mondo NBA. L’innegabile talento di Beal lo rende il terzo miglior giocatore dei Suns quando è in salute, ma la sua disponibilità è stata il problema principale. Una limitazione dei suoi minuti e un impiego scaglionato potrebbero creare uno scenario vantaggioso sia per lui che per le aspirazioni a lungo termine dei Suns?

Pro

  • Salute e longevità:

La carriera di Beal con la divisa dei Suns sembra essere stata segnata dagli infortuni. Non appena si rimette in salute, viene colpito da una botta ed è di nuovo fuori. Nel broadcast di sabato, quando i Warriors sono arrivati in città, c’è stato un momento in cui si è visto un Beal infortunato, a bordo campo, con lo sguardo sconfortato. Senza dubbio gli mancava la presenza in campo. L’uscita dalla panchina potrebbe significare meno minuti e meno sforzi fisici, preservandolo per i periodi cruciali della stagione e dei Playoffs? In teoria, è un ruolo fatto su misura per la longevità. In realtà? Si può entrare in campo più tardi (o per meno tempo) e comunque infortunarsi. Con l’evidente impegno di Beal su entrambi i lati, questo ricade fra i pro.

  • Superiorità della panchina:

Come sesto uomo, Beal potrebbe dominare le second unit avversarie. Circondato da giocatori ad alta energia e con una spiccata propensione alla difesa, la sua versatilità offensiva potrebbe risplendere. Un quintetto con Beal e tiratori come Royce O’Neale, Grayson Allen e Ryan Dunn potrebbe creare problemi, sfracellando le rotazioni degli avversari. Con un carico maggiore, Beal troverà tiratori smarcati. Con Booker e Durant, i Suns hanno un drago a due teste supportato da comprimari forti; perché non fare di Beal la testa del serpente per la panchina?

  • Flessibilità strategica:

Scaglionare i minuti di Beal permette ai Suns di mantenere sempre uno scorer d’élite sul parquet. Con Devin Booker e Kevin Durant a comandare le difese come titolari, Beal avrebbe più libertà di operare come punto focale contro i difensori secondari. Certo, ci sarebbe qualche problema in più da risolvere: chi parte titolare, ad esempio? Tuttavia, Beal dalla panchina permette a coach Bud di dare equilibrio alla forza (offensiva).


Contro

  • Dilemma dello star power:

Il contratto da 50 milioni di dollari all’anno di Beal richiede praticamente un ruolo da titolare. L’ottica di relegare un giocatore del suo calibro (e del suo stipendio) in panchina potrebbe suscitare critiche, soprattutto se la squadra faticasse a trovare il ritmo iniziale.

  • Problemi di chimica:

I Big Three dei Suns – Durant, Booker e Beal – sono stati messi insieme per travolgere le difese con uno scoring d’élite. Lo spostamento del ruolo di Beal potrebbe compromettere l’affiatamento, soprattutto nelle partite punto a punto, dove la gravity collettiva è un’arma fondamentale. Uno spostamento di Beal in panchina potrebbe compromettere l’utilità di tutti e tre?

  • L’adattabilità di Beal:

Sebbene la sua abilità nello scoring sia innegabile, la capacità di Beal di prosperare in un ruolo non da titolare non è stata testata. Non gli è mai stato chiesto o affidato un ruolo del genere. Riuscirà a trovare lo stesso ritmo e la stessa costanza in uscita dalla panchina come nei minuti da titolare? Quanto tempo ci vorrà?


Ha importanza?

In definitiva, il ruolo di Beal – titolare o sesto uomo – potrebbe dipendere meno dalle etichette e più dal pragmatismo. Con coach Bud al timone, i Suns potrebbero pensare di sperimentare rotazioni che bilancino la salute e l’efficacia del trio di stelle. Oppure potrebbero mantenere la rotta e adottare l’approccio “se è disponibile, gioca”. La NBA Cup, i futuri Playoffs e una Western Conference ricca di giocatori di alto livello richiedono una certa adattabilità.