FOTO: Bright Side of the Sun

Questo contenuto è tratto da un articolo di Brandon Duenas per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Breaking news: le franchigie NBA devono avere a che fare con gli infortuni, sempre. Ci sono alcuni casi che legittimano le scuse per eventuali sconfitte, ma non si tratta di quello dei Phoenix Suns, reduci dal terrificante back-to-back in Florida. Sia i Miami Heat che gli Orlando Magic sono riusciti ad avere la meglio in sfide in cui i Suns hanno gettato alle ortiche dei solidi vantaggi ottenuti. Cos’è accaduto in una sfida casalinga contro i “trasandati” Brooklyn Nets di qualche settimana fa? Quella sconfitta brucia ancora, insieme a quella subìta per mano dei New Orleans Pelicans, ma il recente back-to-back in Florida ha messo i tifosi in panic-mode, e a ragion veduta. Ben 2 su 3 dei Big Three erano presenti e in buona forma, ovvero Devin Booker e Bradley Beal. Inoltre, anche i veterani Tyus Jones, Grayson Allen, Royce O’Neale, Mason Plumlee e Monte Morris erano presenti. Anche Jusuf Nurkic – che quest’anno sta affrontando parecchi problemi ed è stato spostato in panchina – e il rookie Ryan Dunn hanno fatto parte delle sfide. La realtà dei fatti è che tutte le franchigie, in modalità e tempistiche differenti, hanno dovuto aggiornare quotidianamente il proprio injury report. Certamente, la franchigia dell’Arizona sta sopperendo alla mancanza di Kevin Durant e ciò potrebbe alimentare l’assunto “i Suns sono a posto con KD e finiti senza di lui”. Ma non si sposerebbe appieno con questa squadra. C’è fin troppo talento a loro disposizione per poter lasciare per strada vittorie contro squadre come i Nets, i Pelicans o degli Orlando Magic ridotti ai minimi termini. I Suns non devono necessariamente sembrare una contender senza KD, ma neppure una squadra latitante a fondo classifica della Western Conference.  Phoenix ha finora mancato l’obiettivo di creare un’identità di squadra senza Kevin Durant. E sta contemporaneamente permettendo alle squadre rivali di trovare la loro identità, anche se privi di svariati elementi dei loro roster. Questa è stata la parte più brutale di questa frustrante striscia di sfide senza KD in campo per la franchigia dell’Arizona. 

Il bicchiere mezzo vuoto

Di solito piace rimanere ottimisti. La statistica appena esposta può esaltare sia il dato positivo che quello negativo, ma ciò su cui quest’articolo si focalizza è il secondo. Perché i Suns non riescono a vincere le partite senza Kevin Durant? Quante probabilità ci sono che tutti i Big Three – Durant, Booker e Beal – saranno sempre e contemporaneamente disponibili durante i Playoffs? Queste domande sbattono in faccia la dura realtà a questo team per il presente e il futuro previsto con questo core. Quanto tempo ha ancora a disposizione quest’esperimento? Se i Suns non dovessero raggiungere i Playoffs o dovessero uscire nuovamente al First Round, è dura pensare a un sequel di questo roster. Allo stesso tempo, se dovessero ripartire in piena marcia una volta tornato Durant, e se KD dovesse rimanere integro e in forma per la maggior parte delle uscite stagionali, la situazione potrebbe cambiare. Sembrerebbe un giro infinito sulle montagne russe. Quindi, cosa sta andando storto in casa Phoenix Suns? Il 3° Quarto è un problema costante e ricorrente. Hanno iniziato il 3° Q con un totale di -58 nelle ultime 5 sfide precedenti quella contro Orlando. Avevano iniziato la frazione con una promettente scoring run di 8-2. Gli uomini di coach Mike Budenholzer hanno allungato il loro vantaggio fino a 11 punti, per poi vederlo svanire tanto velocemente da far perdere loro il Quarto nonostante un ottimo inizio. 

Il problema turnover è migliorato rispetto alla passata stagione – con 0.6 palle perse in meno rispetto al 2023 -, ma non abbastanza da impedire che una palla persa al momento sbagliato rovini le scoring run dei Suns. Ci sono stati casi in cui 4 o 5 possessi consecutivi sono terminati con una palla persa, che hanno permesso di recente alla valanga-Magic di ottenere il vantaggio a cui poi non avrebbero più rinunciato. L’instabilità di gioco di Phoenix durante tutti e 48 i minuti di gioco continua ad essere un problema. L’Ovest è pieno di talento, perciò i Suns dovranno trovare una soluzione per ottenere vittorie il prima possibile. Altrimenti, rischieranno di trovarsi fuori dai Playoffs, con tutte le amare conseguenze che ciò comporterebbe. Non è una cosa piacevole da affermare, ma sembrerebbe che questa squadra sia una bomba ad orologeria. Il suo compito è di dimostrare che non è così. Il refrain del “quando saranno in piena salute” è divenuto monotono. La realtà è che i Phoenix Suns sono questi, ed è giunto il momento di vincere le partite. Non ci sono più scuse.


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