Ci siamo quasi. Da questa notte, giorno dopo giorno, partita dopo partita, arriveremo a capire quali saranno le due squadre che si sfideranno alle NBA Finals, quelle che usciranno indenni dalle rispettive Conference. Colpi di scena per adesso non ne sono mancati, anche perché arrivare a questo punto con Minnesota Timberwolves e Dallas Mavericks da una parte, Boston Celtics e Indiana Pacers dall’altra, non era sicuramente il più facile dei pronostici, ma ciò che sicuramente ci sarà da aspettarsi, dopo l’uscita preventiva dei Denver Nuggets, è che in uno dei palazzetti di queste quattro squadre verrà coronato un nuovo campione, il sesto degli ultimi sei anni. Davanti a queste sorprese, proviamo a offrire un po’ di letture, cercando di non arrivare sorpresi a ciò che succederà, tentando di capire come queste due serie di finale potrebbero andare, con qualche pronostico.

Eastern Conference Finals: Boston Celtics – Indiana Pacers

Partiamo da quella più immediata: già stanotte partiranno le finali dell’Est, che vedono affrontarsi la front runner per eccellenza, i Celtics, chiamati alle quarte Eastern Conference Finals consecutive e quelle a cui arrivano con la maggior sicurezza di essere la squadra migliore. Proprio perché davanti si troveranno una delle più grandi soprese di questi Playoffs, gli Indiana Pacers di Rick Carlisle – e se bisogna trovare un rappresentate e leader vero della identità di questa squadra, è doveroso fare il nome del campione NBA e ex coach dei Mavericks. Un accoppiamento che sembra a senso unico, ma al quale non ci si deve approcciare con troppa supponenza: abbiamo già visto come i Celtics abbiano avuto più di qualche difficoltà ad affrontare i nettamente inferiori e decimati Cavs, concedendo una partita e giocando sul filo tutte le altre, complice anche l’assenza di Kristaps Porzinigs, che dovrebbe essere confermata anche per le prime due gare di questa serie. Senza il lettone, per Indiana si aprono molti più scenari: si apre ovviamente la possibilità di attaccare e sfruttare il ferro, che è un po’ mancata da parte soprattutto della stella Haliburton nelle prime due serie, zona molto più martellata con la presenza di McConnell; si apre la possibilità di aumentare ulteriormente il pace, mettendo in difficoltà i lunghi dei Celtics dal punto di vista fisico, essendo Indiana la squadra migliore nella serie in questo, capace di sfruttare a pieno la sua rotazione lunga e la grande prestanza dei giovani a rotazione; si apre la possibilità di avere un buon vantaggio di taglia, essendo Indiana una delle migliori squadre a rimbalzo in questi Playoffs fino ad adesso (abbiamo ancora negli occhi la gloriosa serie con i Bucks), mentre i Celtics, che hanno già sofferto i troppi extra-possessi concessi a Cleveland, potrebbero calare ancora contro una squadra atleticamente devastante e pronta a dare il 101% di effort, nonostante le buone capacità a rimbalzo di tutti i giocatori del quintetto di Boston.

Allo stesso tempo, è ovvio che non sia tutto rose e fiori per la squadra di Indianapolis: l’inferiorità sulla carta è netta, Boston ha chiuso le pratiche Cleveland e Miami sì con qualche piccola grana, ma senza mai dare l’impressione di essere al 100% del suo potenziale, con un Tatum a mezzo servizio e Brown e White a guidarla con ottimi risultati. Anche tatticamente non sembra male l’accoppiamento per Boston: Indiana non è una squadra che riesce a difendersi bene sul perimetro data la sua aggressività a tutto campo (nel tentativo di far aumentare il ritmo agli avversari) che porta spesso a creare vantaggi che di certo i Celtics, noti per i loro ampissimi volumi al tiro e le ottime percentuali di realizzazione, non si lasceranno scappare. Inoltre, nelle partite in cui il tiro è mancato a Boston, costretta a rinunciare parzialmente alla propria migliore arma, è mancata la possibilità di attaccare nell’area di campo prediletta dalle stelle Tatum e Brown, per via di ottimi sistemi difensivi di aiuto (zona per Miami, roaming per i Cavs) che hanno limitato il rendimento delle stelle: anche in questo Indiana non rappresenta proprio la miglior difesa della lega, lascia tanti vuoti agli avversari nel pitturato e non sempre è capace di impedire di arrivare al ferro. Il lungo titolare, Myles Turner, capace di giocare una drop poco profonda, ha spesso condannato i Pacers a subire vere e proprie masterclass di shotmaking da parte degli avversari (su tutte, quelle di Middleton e Brunson nei precedenti turni). Ci aspettiamo uno scenario che si potrà ripetere anche per i creatori dei Celtics.


Il nostro pronostico

Boston Celtics – Indiana Pacers, risultato esatto serie: 4-1

  • Eurobet @2.90
  • Sisal @2.75
  • Snai @2.75

Le altre quote da segnalare

U/O partite nella serie: under 5.5

  • Sisal @1.72
  • Snai @1.65
  • Eurobet @1.60

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Western Conference Finals: Minnesota Timberwolves – Dallas Mavericks

Se a inizio stagione vi avessero detto che sarebbe stata questa la Finale di Conference a ovest in quanti ci avrebbero creduto? Una serie sorprendente che si prospetta molto più combattuta dell’equivalente a est, con due squadre che hanno disputato una stagione che a questo punto si può già definire di successo. Ma perché fermarsi arrivati proprio a questo punto? Entrambe arrivano da due serie vinte soprattutto grazie alla difesa, con Minnesota che è riuscita a tenere a bada i campioni in carica, vincendo – non con poche peripezie – in 7 partite dopo essere stati sotto di ben 20 punti nella gara finale. Queste montagne russe di emozioni e qualità di gioco espresse hanno però caratterizzato la serie contro i Nuggets, dove i Timberwolves hanno mostrato tutti i pregi e difetti, tra difesa impenetrabile e attacco talvolta stagnante a causa di un decision making non sempre è dei più lucidi. Però, si parla per l’appunto della miglior difesa della lega che, ancorata dal tanto bistrattato Gobert, è riuscita a tenere a bada anche il tre volte MVP e FMVP in carica Nikola Jokic, grazie a una fisicità strabordante e tanta taglia capaci di chiudere il ferro per poi esplodere nel contestare sul perimetro, oltre a una difesa individuale di alto livello da svariati giocatori, sia sulla palla che non, sia dai titolari che dalla panchina. Offensivamente invece passa tutto dalle mani di Ant-Man e KAT, con i role players che dovranno essere pronti a segnare i tiri che inevitabilente la difesa Mavs concederà sul perimetro per chiudere il pitturato alle penetrazioni di Edwards e Towns.

E proprio dalla difesa partiamo anche per i Mavericks. L’identità di questa squadra è stata rivoluzionata durante la trade deadline, rendendola estremamente più fisica e improntata alla protezione della propria metà campo, circondando le due stelle di atleti ad alto potenziale dalle giocate elettrizzanti. Dopo aver battuto i fantasmi del passato nella serie contro i Clippers e il primo seed della Western Conference, si para davanti ai texani un’altra montagna da scalare. Difensivamente il gameplan sarà probabilmente simile a quello visto finora: riempire il pitturato e forzare tiri scomodi a giocatori che non se ne vorrebbero prendere così tanti, cercando di costringere Ant&co. a prendere decisioni importanti senza dare loto tempo di pensare. Offensivamente sarà importante coinvolgere Gobert nel pick&roll per allontanarlo dal ferro o, in alternativa, costringerlo a stare più vicino al perimetro (e in questo sarebbe fondamentale la presenza di Maxi Kleber). Per il resto ovviamente passerà tutto da Doncic e Irving, se loro due non performano al loro massimo le speranze di Dallas sono molto ridotte. Ci aspetta una serie che molto spesso sembrerà più una guerra di trincea che pallacanestro, in cui la spunterà la squadra che riuscirà ad uscirne più intera dell’altra.

Il nostro pronostico

Minnesota Timberwolves – Dallas Mavericks, risultato esatto serie: 4-3

  • Eurobet @7.50
  • Sisal @5.00
  • Snai @4.50

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