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Questo contenuto è tratto da un articolo di J.D Tailor per Welcome to Loud City, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Da quando la Emirates NBA Cup è stata introdotta nella stagione 2023/24, è stata criticata per il suo formato confuso e la relativa mancanza di importanza. Io sono un appassionato di calcio da sempre e la penso diversamente da come immagino la pensino in molti. L’NBA Cup è un trofeo e i trofei vanno vinti. Si giudica una stagione in base ai “metalli” raccolti dalla squadra. In fin dei conti, ci sono solo due trofei che una squadra NBA può vincere e vincere uno di questi significa qualcosa. I tifosi di altre franchigie possono prendere in giro il trofeo e considerarlo un pezzo di latta, ma le vittorie sono così importanti per sviluppare la chimica e spingere una squadra al livello successivo.

Se si guardano gli esempi recenti del mondo del calcio, si può notare questa tendenza. L’Atalanta è un club di provincia con sede a Bergamo, a meno di un’ora da Milano, che per anni ha ottenuto risultati eccellenti con Gian Piero Gasperini al timone. Gasperini ha adottato uno stile di gioco vincente, si è regolarmente qualificato per l’Europa e ha sviluppato un nucleo di giocatori di talento, ma l’ultimo pezzo del puzzle li ha galvanizzati. A Dublino, nel maggio 2024, l’Atalanta ha finalmente realizzato i suoi sogni e ha portato a casa il suo primo trofeo dalla Coppa Italia del 1963: la vittoria per 3-0 in finale contro un eccellente Bayer Leverkusen ha dato agli uomini di Gasperini la certezza che il duro lavoro di un decennio fosse giustificato. I successi in primavera sono stati utilizzati come trampolino di lancio in campo nazionale. I bergamaschi sono in testa al campionato di Serie A e sono i favoriti per la conquista dello scudetto. Visibilmente, il loro livello di gioco è salito di livello. La vittoria di un trofeo ha infuso una tale fiducia nella squadra che c’è la convinzione di poter vincere tutto.

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I Thunder, vincendo la Emirates NBA Cup, avrebbero una chance simile. Nell’intera storia degli Oklahoma City Thunder, la squadra ha vinto sei titoli di divisione e un titolo di conference nel 2012. Questi trofei sono stati conquistati con l’aspettativa di un titolo NBA e con un senso di rassegnazione quando OKC non è riuscita a vincere. L’Emirates Cup non comporta questi problemi. Vincendo questo trofeo, i giocatori dei Thunder avrebbero una bella opportunità di festeggiare faccia a faccia con i tifosi nella prima partita casalinga possibile, in programma contro i Washington Wizards il 23 dicembre. Il Paycom Center è un’arena rumorosa e caotica, immaginate come sarebbe qualora i Thunder sollevassero l’Emirates NBA Cup di fronte a un pubblico appassionato e festante. I trofei sono la moneta di una squadra di successo e dare ai tifosi un motivo per festeggiare non è mai una cosa negativa. Anche per i giocatori queste partite di Coppa hanno un grande valore. L’attuale gruppo è ancora relativamente inesperto in partite davvero clutch e ad alta pressione. L’unico giocatore della rosa che ha un anello è Alex Caruso. Le semifinali e la finale di Coppa saranno molto importanti per sviluppare la capacità del gruppo di affrontare le avversità.

Dal punto di vista cestistico, credo che vincere la Coppa sia un’opportunità per mettere un segno e intaccare la fiducia dei rivali di Conference. La vittoria di Oklahoma City contro Dallas è stata una prestazione solida, in cui i Thunder hanno controllato la maggior parte della partita. Si è trattato di una vittoria significativa, visto che i Dallas Mavericks avevano eliminato i Thunder nelle semifinali di Conference nella stagione 2023/24. In quella serie, la fisicità dei Mavs è stata troppo difficile da gestire per il front-court di OKC e la panchina dei Thunder è stata completamente surclassata. Nel quarto di finale la storia è stata diversa. Oklahoma City ha vinto la battaglia possesso dopo possesso e ha sfruttato in modo spietato le disattenzioni di Dallas. È presto per dire che la maledizione è stata rotta, PJ Washington non ha partecipato alla partita del 10 dicembre, ma lo slancio dei Mavericks in questa rivalità è stato rallentato.

In semifinale, i Thunder hanno superato un’altra acerrima rivale: gli Houston Rockets. Negli ultimi dodici anni, i Rockets sono stati il principale avversario dei Thunder. Warriors, Spurs, Blazers e T-Wolves hanno tutti tenuto impegnati i Thunder, ma Houston è stata l’unica spina nel fianco costante. I due club sono indelebilmente legati dalla loro storia comune. La trade di Harden, la corsa all’MVP del 2017, la trade Westbrook-Paul, la trade di Sengun e la scelta di Chet Holmgren da parte dei Thunder nel Draft NBA 2022 sono tutti momenti in cui i tifosi dei Thunder hanno esultato e quelli dei Rockets si sono disperati e viceversa. L’inimicizia tra le due tifoserie si è riaccesa con Ime Udoka che ha riportato gli Houston Rockets in corsa per i Playoffs. Houston ha battuto i Thunder il 1° dicembre in una partita combattuta ed era ora che i Thunder restituissero il favore. Una sconfitta dei Rockets è stata una bella soddisfazione per i tifosi e ha posto più distanza tra le due migliori squadre della Western Conference.

La Coppa potrebbe essere percepita come un “Mickey Mouse Trophy”, ma è un trofeo che gioverebbe molto a OKC se riuscisse a vincerlo. È un’occasione d’oro per portare a casa qualcosa che i tifosi possano festeggiare e per placare le aspirazioni al titolo dei rivali.