
“Ero scioccato anche io”, ha dichiarato Dirk Nowitzki riguardo allo scambio di Luka Doncic, in un intervento di queste ore in compagnia della sorella Silke sul podcast di 41 Campus, portale online del campus formativo per giovani atleti facente parte della fondazione del tedesco. La leggenda dei Dallas Mavericks ha parlato a lungo del movimento di mercato che ha sconvolto la NBA quest’anno, trattandosi non solo di un ex compagno di Doncic, ma soprattutto del giocatore più rappresentativo della franchigia texana, unica per la quale ha giocato in terra americana. Si parla di 21 stagioni, 14 selezioni All-Star e 12 All-NBA, MVP 2007 e un titolo nel 2011, coronato dal riconoscimento di MVP delle Finals, un curriculum che pochi si portano dietro in NBA e nessuno nella storia dei Mavericks. In Luka Doncic, molti speravano di aver trovato un successore, probabilmente lo stesso Nowitzki, considerando il passaggio di testimone avvenuto nel 2018/19, prima stagione di uno e ultima dell’altro. Ma così non è stato, secondo le decisioni della dirigenza guidata da Nico Harrison e della proprietà, passata da Mark Cuban a Patrick Dumont (molto convinto delle proprie scelte). Alla notizia dello scambio, il leggendario cestista tedesco era in vacanza alle Maldive, e ha dichiarato di essersi dovuto prendere un po’ di tempo da solo, lontano da tutti, per capire ed elaborare:
Anch’io sono rimasto scioccato. Questa è la parola giusta. Eravamo in viaggio con la famiglia, eravamo stati a lungo in Europa, anche in inverno, poi avevamo viaggiato un po’ in Asia. Alla fine del viaggio, eravamo alle Maldive e ci stavamo rilassando sulla spiaggia. Era letteralmente l’ultimo giorno e io ero nella mia stanza, in procinto di fare i bagagli. All’improvviso il mio telefono è esploso di chiamate e messaggi da tutto il mondo. Sono andato subito su Twitter, ho letto la notizia e all’inizio ero scioccato come tutti gli altri. Credo che nessuno si aspettasse che i Mavs avrebbero scambiato Luka. Per me è stato del tutto inaspettato, completamente fuori dal nulla. Ero così sbalordito che ho messo da parte tutto. Dovevamo andare a fare un pranzo veloce con la famiglia prima di partire, ma invece sono rimasto seduto in camera mia per un’ora, scorrendo X, cercando di capire se fosse vero. Alcuni dicevano che l’intero scambio era falso, che l’account di Shams era stato violato. Ci sono voluti alcuni minuti prima che venisse finalmente verificato. Poi ho seguito le reazioni: ogni giocatore pubblicava qualcosa a riguardo. L’intera lega, l’intero mondo del basket era sotto shock.
Nowitzki ha ammesso di aver contattato lo sloveno, suo compagno e amico al quale ha fatto da mentore sin dai suoi primi passi in NBA, decidendo addirittura di volare fino a Los Angeles:
Poi sono arrivate le notizie. Naturalmente ho mandato subito un messaggio a Luka. All’inizio non mi ha risposto – è comprensibile, probabilmente era un po’ sopraffatto. Si può presumere che avesse molte cose in testa. Un giorno dopo ha finalmente risposto. Credo che fosse piuttosto emozionato. Non se l’aspettava proprio. E poi ho pensato che sarebbe stato bello sostenerlo alla sua prima partita. Era da un po’ che non giocava, era infortunato. Così sono volato a Los Angeles per dimostrargli che la nostra amicizia è ancora valida. Abbiamo giocato insieme per un anno – il mio ultimo anno – e ho sempre cercato di aiutarlo, di essere un mentore per lui in questi anni. Volevo dimostrargli di esserci per lui, anche se ora è altrove. Che abbiamo un rapporto di amicizia, che sono ancora a disposizione per lui e per la sua famiglia. C’erano anche suo padre e alcuni dei suoi amici più stretti.
Secondo il tedesco, a scioccare Doncic non è stata la non eleggibilità per il supermax che poteva firmare solo con Dallas, la squadra che lo ha selezionato al Draft, perché “Luka non è uno che gioca solo per i soldi”. Per Nowitzki, così come probabilmente per l’ex compagno, la parte più scioccante è stata vedere uno dei giocatori col maggior valore di mercato dell’intera Lega, nonché bandiera di una franchigia (come lo è stato il tedesco), partire di punto in bianco. Un duro colpo da digerire per ogni tifoso, anche per Dirk stesso:
È stata una situazione così strana. Ero in piedi in quello stadio vuoto e poi lui è entrato in campo in giallo. È stato un momento incredibilmente strano per me. E naturalmente ci vorranno settimane e mesi prima che inizi a sentirmi un po’ più normale. È una situazione difficile. Nel mio tweet ho chiarito che sarò sempre un tifoso dei Mavs, ma questo scambio ha fatto davvero male. E ci vorrà un po’ di tempo prima che tutti lo elaborino e lo superino.