James Harden ai Clippers, Bobby Portis ai Bucks le ultime due conferme: l’offseason non è solo partenze, ma anche permanenze.

James Harden resta ai Clippers
FOTO: The Score

L’offseason NBA è solo agli albori, ma si hanno già numerose notizie di mercato, sia in entrata sia in uscita. Mentre alla più rilevanti, come trade e colpi di scena, su AtG sono concessi articoli approfonditi dedicati, in questo caso faremo un breve recap di un paio di estensioni telefonate e mosse minori delle ultime ore, in modo da coprire tutto al meglio:

  • James Harden resta ai Clippers: due anni, $81.5 milioni, player option nel 2026/27

I Los Angeles Clippers sono in una buonissima posizione dopo che Nicolas Batum ha rifiutato la propria opzione contrattuale per quella che si prospetta un ri-firma al minimo salariale. L’estensione di James Harden dopo lo scorso anno era scontata, e il rifiuto della player option per una ri-firma gli consente di guadagnare sia qualche milionicino in più nella prossima stagione, sia di avere già da subito un anno in più di contratto, sottoforma di player option.

Hanno la piena Mid-Level Exception da $14 milioni e molto margine di manovra sotto la luxury, ancora di più qualora dovessero tagliare il non-garantito di Drew Eubanks.

  • Bobby Portis ai Bucks: tre anni, $44 milioni, player option nel 2027/28

Squadra ridimensionata, che per la prima volta dal 2020 non pagherà la luxury tax. Il nuovo contratto di Portis occupa meno del 9% del cap, pertanto buone cifre per lui e per Milwaukee, che adesso ha come priorità quella di completare il roster, sia recuperando free agent dello scorso anno – Gary Trent Jr. su tutti, ma a buone cifre anche Taurean Prince potrebbe andare, mentre resta da capire cosa fare con Brook Lopez – sia sfruttando asset come la piena non-taxpayer MLE da $14.1 milioni.

C’è tanta scelta e tanti contratti non-garantiti (AJ Green, Chris Livingston, Andre Jackson Jr.) che costituiscono un jolly da tagliare o rimodellare qualora fosse necessario ulteriore spazio, sebbene soprattutto il primo e il terzo abbiano fatto molto bene. Vedremo se tutto questo riuscirà a convincere Giannis Antetokounmpo a restare e a mettere a tacere gli incessabili rumors.

  • Julius Randle ai Timberwolves: tre anni, $100 milioni, player option nel 2027/28

Dopo l’estensione di Naz Reid era una scelta abbastanza telefonata, a cifre più basse del previsto, che quasi sicuramente porterà alla partenza in free agency di Nickeil Alexander-Walker – soli $3.6 milioni sotto il secondo apron con 14 giocatori su 15 a roster. Randle potrebbe comunque ancora essere scambiato: se il contratto non supererà una crescita/decrescita annuale del 5%, non ci sarà alcuna restrizione per una Trade.

  • Jabari Smith Jr. ai Rockets: cinque anni, $122 milioni, del tutto garantiti fino alla stagione 2030/31

Non è una ri-firma, bensì un’estensione alla fine del contratto da rookie, ma cambia poco. Questa un pochino più a sorpresa, visto anche l’arrivo di Kevin Durant e del suo contratto, ma la firma di Fred VanVleet a cifre contenute aiuta e non poco i Rockets, che in proiezione hanno ancora tutti i mezzi per estendere KD e Tari Eason senza che il payroll del 2026/27 esploda.

  • Jaylin Williams e Ajay Mitchell ai Thunder: per il primo, tre anni, $24 milioni, team option 2027/28; per il secondo, tre anni, $9 milioni

Dopo il titolo, OKC regala un po’ di premi, dopo essersi preparata a queste mosse con lo scambio di Dillon Jones. Sia Williams che Mitchell avevano da contratto una team option, che per entrambi i Thunder hanno declinato concedendo un’estensione per più anni.

Nel caso specifico di Jaylin Williams sono tanti soli, ma con un’altra team option all’ultimo anno che semplifica le cose pro futuro e rende tutto più logico.