FOTO: Sports Illustrated

I Golden State Warriors sono in una fase complicata della stagione: la bella vittoria contro i Rockets senza Draymond Green e Stephen Curry ha interrotto una striscia di 5 sconfitte consecutive, ma la 6° è arrivata appena la notte successiva contro i Minnesota Timberwolves in un blowout pesantissimo. Con un calendario di dicembre che si prospetta molto complicato e la recente tegola arrivata dall’injury report, e cioè la fine della stagione per infortunio di De’Anthony Melton (4° più pagato a roster), i primi rumors su qualche cambiamento hanno già cominciato a emergere. Shams Charania, su ESPN, ha dichiarato:

I Warriors sono a caccia di una stella. Un playmaker o uno scorer accanto a Stephen Curry: ci hanno provato con Markkanen, ci hanno provato con Paul George. Cercheranno ancora all’esterno o proveranno a trovarlo in casa, monitorando lo sviluppo di Jonathan Kuminga e la sua relazione con Steve Kerr?”

A proposito di Kuminga, che non sta avendo una grande stagione al contrario di ciò che dice Charania, potrebbe trattarsi a tutti gli effetti del pezzo più logico da scambiare per un’eventuale stella. Come avevamo scritto QUI, il mancato rinnovo e il completo controllo dei Warriors sul giocatore lo rendono una trade chip utilizzabile in qualsiasi momento:

“Il giocatore e il suo camp avrebbero avanzato, stando a Monte Poole di NBC Sports Bay Area, una richiesta ben oltre i $30 milioni annui che i Warriors erano disposti a offrire. Una delle fonti interne a Golden State ha dichiarato: “Ha compiuto un salto nella passata stagione. Vogliono vederne un altro prima di fare un investimento simile, è ancora sotto il loro controllo. Se Kuminga farà una stagione molto positiva, so che si prenderanno cura di lui”. Il “controllo” risiede nel fatto che il giocatore sarà restricted free agent in estate, quindi i Warriors potranno pareggiare qualunque offerta prima di lasciarlo eventualmente andare.”

Se Golden State vorrà effettuare un qualunque scambio entro la trade deadline, potrà farlo tenendo conto delle regole del “first apron”, limite salariale introdotto dal nuovo CBA al quale i Warriors sono vincolati, e che porta con sé – fra le altre – la restrizione sulla quantità di stipendio che si può ricevere e dare indietro in uno scambio. Nel caso dei Dubs, le due porzioni potranno essere al massimo le stesse, non un centesimo di più:

“Ogni scambio che i Warriors proveranno a fare sarà complicato. Non possono ricevere in uno scambio uno stipendio più grande di quello che cedono, è la regola del primo apron,

– Brian Windhorst (ESPN)

La buona notizia è che non è il second apron, quindi possono ancora accorpare insieme più stipendi, magari sfruttando proprio quello “morto” di Melton. In un dicembre che si prospetta freddo e grigio, ad animare i Warriors potrebbe essere la luce di una futura e potenziale stella. Non di Natale, ma magari di febbraio, entro la trade deadline.