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L’esito della risonanza magnetica di Stephen Curry, dopo l’infortunio sofferto nel secondo quarto di Gara 1 contro i Minnesota Timberwolves, è finalmente arrivato. Si tratta di uno stiramento di primo grado nella zona dell’hamstring, il gruppo dei muscoli posteriori della coscia dei quali fa parte il bicipite femorale. Stando a Shams Charania di ESPN, non c’è una previsione precisa sul suo ritorno, si ipotizza solamente che possa perdere Gara 2 e minimo una settimana, ma le tempistiche dipenderanno da come risponderà il fisico del giocatore.

Secondo alcuni pareri medici, trattandosi del primo infortunio di questo tipo in carriera per Stephen Curry, forzare un ritorno prematuro potrebbe portare all’aggravarsi della lesione. Il tempo di assenza medio previsto per lesioni di questo genere è di 7-10 giorni, perciò un eventuale ritorno della superstar dei Golden State Warriors nella serie potrebbe avvenire a partire da un’eventuale Gara 5, ma ipotizzando che la squadra voglia mantenersi cauta sembra più realistico slittare a Gara 6 o 7. Questo il parere del Dr. Nirav Pandya per spiegare meglio i motivi delle precauzioni:

Uno stiramento di grado 1 è uno strappo microscopico del muscolo. La tempistica per il ritorno varia in base ai seguenti fattori (questa è nel complesso una buona notizia):

  1. La posizione dello strappo all’interno del muscolo (in alto è peggio che in basso).
  2. Il numero di muscoli del bicipite femorale coinvolti
  3. L’area della sezione trasversale del muscolo coinvolto
  4. Il grado di infiammazione/fluido
  5. Come si sente l’atleta in termini di mobilità, forza e dolore/gonfiore.

Queste lesioni hanno un alto tasso di recidività e possono predisporre a lesioni in altre aree, quindi è fondamentale un approccio prudente.