
I Chicago Bulls si presentano alla trade deadline assolutamente come “seller”, cioè come squadra intenzionata a vendere più che ad acquistare, pronta a mettere sul piatto tutti i contrattoni a roster come quello di Zach LaVine, Lonzo Ball, Patrick Williams e anche Nikola Vucevic. L’agenzia che rappresenta il giocatore ha svolto un meeting con i dirigenti della franchigia a dicembre, secondo quanto riportato da Marc Stein, per stabilire un approccio comune in avvicinamento alla deadline. Per il lungo montenegrino si parlerebbe anche di un prezzo definito, nello specifico 2 second-round pick. Il suo contratto da $20 milioni (14.2% del cap) quest’anno, $21.5 milioni il prossimo (13.9% cap), non è troppo appetibile per ragioni di rendimento difensivo inadatto per uno starter, ma nemmeno tremendo, e la sua stagione finora è molto buona. La produzione offensiva indica 20.2 punti e 3.3 assist di media, tirando con cifre stupefacenti – 61.8% da 2 punti, 42.9% da tre punti su 4.8 triple tentate a gara, entrambi massimi in carriera. In un sistema eventualmente capace di coprirlo difensivamente e nel quale gli venga richiesta una produzione offensiva circoscritta a scoring, spacing e playmaking secondario, può essere una buona presa – probabilmente a qualcosa di più di due seconde. Non è un caso che interessi a Golden State Warriors e Los Angeles Lakers, squadre menzionate in queste ore da Evan Sidery di Forbes, confermando anche il prezzo attorno a multiple second-round pick. A tal proposito, ecco quello che c’è da sapere su un potenziale scambio fra Bulls e queste due squadre attorno a Nikola Vucevic:
Los Angeles Lakers
- second-round pick scambiabili: esattamente 2, entrambe nel 2025, una via Clippers, l’altra propria
- situazione apron: i giallo-viola sono sopra il primo apron di $7.3 milioni ma al di sotto del secondo apron di $3.5 milioni. Non sono hard-capped al secondo apron (cioè possono superarlo)
- limitazioni salariali: in un affare non possono ricevere in stipendi più di quanto mandino
- contratti scambiabili per Vucevic: Gabe Vincent ($11 milioni); Jarred Vanderbilt ($10.7 milioni); Rui Hachimura ($17 milioni); come filler anche Christian Wood ($3 milioni, minimo salariale) e Jalen Hood-Schifino ($3.9 milioni)
- conclusioni: aggregare gli stipendi di Vincent e Vanderbilt basterebbe per uno scambio, unendo entrambe le second-round pick. Altrimenti, per preservare almeno una second-round pick, si potrebbe pensare di unire lo stipendio di Hachimura a quello di Wood o Hood-Schifino.
Golden State Warriors
- second-round pick scambiabili: esattamente 2
- situazione apron: i Dubs sono al di sotto del primo apron di $330mila, ma sono hard-capped (non possono superarlo)
- limitazioni salariali: in un affare non possono ricevere in stipendi più di quanto mandino
- contratti scambiabili per Vucevic: Gary Payton II ($9.1 milioni), Kyle Anderson ($8.8 milioni), Kevon Looney ($8 milioni), mentre Buddy Hield è improbabile; filler sono i minimi salariali di Lindy Waters III e Gui Santos, o volendo Trayce Jackson-Davis, che però è improbabile venga incluso
- conclusioni: una trade è molto complessa, vorrebbe dire impiegare almeno un paio di role player e un minimo salariale per un 34enne, senza dimenticare che i Bulls dovrebbero effettuare 2 tagli ricevendo indietro tre giocatori per uno solo e che i Warriors si troverebbero con 2 slot a roster in meno. Servirebbe probabilmente una terza squadra.
Ti piace il modo in cui raccontiamo l’NBA su Around the Game? Siamo sicuri che ti piacerà, se non ti sei già iscritto, anche il modo in cui giochiamo al Fanta-NBA! Ti aspettiamo su STAZ, il fantabasket sviluppato dalla nostra redazione e pensato per tutti quelli che – come diceva Rasheed (più o meno) – leggono i numeri pensando… stats don’t lie!