
Sono tante le storie di giocatori ad essere stati scambiati nei momenti più inaspettati. Quando questo succede nell’anno da Rookie, crea sicuramente una sorta di piccolo “trauma”. Chiedetelo, per esempio, a Walker Kessler, scelto da Minnesota e girato subito ai Utah Jazz – insieme a un pacchetto molto sostanzioso – per Rudy Gobert. Il lungo si è messo in mostra a Salt Lake City, impattando subito come uno dei migliori rim protector della Lega e mostrando ottime abilità da rollante e come minaccia nel dunker spot, adattando il proprio archetipo – più “tradizionale” – alla pallacanestro molto moderna di coach Will Hardy, che predilige un attacco 5-out e di continuo movimento. Le ottime prestazioni gli sono valse la selezione nell’All-Rookie first Team e, poco dopo, la convocazione con Team USA. In una recente intervista fatta uscire dai Jazz, Walker Kessler ha però spiegato di aver avuto un piccolo brivido al momento della chiamata. Lo hanno avvisato che ci fosse una chiamata importante, ma senza chiarire chi ci fosse dall’altra parte della cornetta, e certamente alcuni demoni di appena un anno prima sono riemersi. Per fortuna, c’era solo da essere felici:
“Mi stavo allenando a Utah. Arriva Justin Zanik in campo e mi dice ‘Walker, fermati. Ho bisogno che tu risponda a questa chiamata’. Perciò mi sono spaventato: ‘Non so cosa stia succedendo. Verrò scambiato?’, tutto questo passava nella mia testa. Allora lui mi ha detto che fosse coach Will Hardy. Ho risposto e il coach mi ha chiesto cosa stessi facendo. Dopo avergli detto che mi stavo allenando, ha continuato: ‘Bene, voglio solo farti i complimenti per essere entrato in Team USA’. ‘Oh!’ è stata la mia unica reazione, ero senza parole.”