
Non la firma che ci si aspettava dai Miami Heat, in corsa per Damian Lillard (i dettagli QUI), ma colpo minore estremamente interessante. Thomas Bryant, ex Wizards, Lakers e adesso Nuggets, è un’aggiunta essenziale al minimo salariale, garantendo minuti di buon livello in regular season con 0 spese, importantissimo per un roster già rimaneggiato e oltre la luxury tax line, pertanto con pochissimo margine di manovra – e che potrebbe accorciarsi ulteriormente, firmando la superstar di Portland.
L’aggiunta di Josh Richardson e la conferma di Kevin Love, in unione a questo colpo, portano momentaneamente a 11 gli slot a roster occupati, escludendo momentaneamente Jaime Jaquez, scelto al draft 2023, per un monte stipendi attualmente a circa $7 milioni oltre la tax line. La trade di Victor Oladipo è servita a tagliare i costi, così come la partenza di Max Strus e Gabe Vincent, tanto che dal primo e dal secondo Miami ha ricavato giusto delle second-round picks. Thomas Bryant è reduce da una buona span ai Lakers nella passata stagione e da un ruolo di back-up, con pochi minuti, ai Nuggets. Si tratta di un lungo capace di correre in transizione, sottodimensionato, ma versatile, con un tocco discreto da fuori (36.6% in carriera, ma varie stagioni sopra il 40%) seppur su un massimo stagionale di due tentativi di media. Sembra proprio uno di quei nomi che potrebbe integrarsi alla perfezione nel sistema di Spoelstra, e per il prezzo vale ancora di più come presa: