FOTO: Daily Express US

Questo contenuto è tratto da un articolo di Lee Tran per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Gli insider di The Hoop Collective podcast (ESPN) hanno aperto un’interessante riflessione su chi rivestirà il ruolo di point guardper Team USA. Per forza di cose, la conversazione è andata a confluire su Trae Young, snobbato per la FIBA World Cup 2023, con un rifiuto che non ha fatto molto piacere alla stella NBA, che di recente ha dichiarato che avrebbe gradito la convocazione. La questione è stata aperta da Tim MacMahon e poi approfondita da Brian Windhorst, rivelando alcuni dettagli sull’esclusione della star degli Atlanta Hawks:


MacMahon: “Ho sentito dire che Trae Young non abbia fatto una grande impressione nel corso dei suoi precedenti workout per Team USA.”

Windhorst: “Nel 2019, Trae era nel Select Team. Gli Stati Uniti avevano bisogno di una point guard e Gregg Popovich ha promosso Derrick White, ovviamente un suo giocatore al tempo. Trae Young e De’Aaron Fox hanno fatto bene… non ricordo bene, Fox per certo ha fatto bene, ma ha rinunciato all’ultimo minuto, mentre Young ha dovuto rifiutare per un’infezione all’occhio.”

MacMahon: “Ho anche saputo che a un certo punto a Trae Young è stata posta la domanda, facendogli leggere tra le righe: ‘Sei almeno capace di passare sopra un maledetto blocco?’.”

Andando a recuperare il vecchio articolo di Windhorst, viene riportato che Trae Young avrebbe sì lasciato Select Team per un’infezione all’occhio, ma solo dopo aver saputo della selezione di Derrick White. Andando a spulciare il Curriculum della stella degli Hawks con la nazionale, parliamo di un membro della Selezione under-18 che ha vinto la medaglia d’oro alla FIBA Americas Championship 2016, perciò già consapevole di cosa significhi prendere parte a un torneo internazionale.

Nonostante questo, Tim Bontemps ha concluso spiegando chi sceglierebbe al suo posto: “Prenderei Steph, poi Jalen Brunson e credo anche Tyrese Haliburton. Probabilmente anche Jrue Holiday” – basando quasi l’intero discorso sulla fisicità. La qualità del giocatore non è comunque in discussione, anzi, si tratta di un potenziale All-NBA negli anni a venire, dopo la selezione nel Third Team nel 2022, capace di condurre la propria squadra da main creator ai Playoffs – nei quali ha fatto anche discretamente bene nel 2021 e nel 2023. Vedremo se nei prossimi anni riuscirà ad attirare di nuovo le attenzioni di Team USA.