FOTO: The Knicks Wall

Questo contenuto è tratto da un articolo di Mike Cortez per The Knicks Wall, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Non è mai facile dirsi addio, specie quando si ha l’impressione che il tempo trascorso insieme sia volato. Probabilmente è stata questa la sensazione dei tifosi dei New York Knicks nell’apprendere che Obi Toppin è stato ceduto via trade, un sacrificio utile che ha permesso ai Knicks di liberare spazio salariale e firmare Donte DiVincenzo (ne abbiamo parlato QUI).


Toppin aveva fatto breccia nel cuore dei tifosi del Madison Squadre Garden grazie alle sue giocate spettacolari, che lo hanno reso un highlight vivente ma alla fine anche un pezzo significativo nelle rotazioni di coach Thibodeau. Il suo percorso, però, non è stato certamente quello che si augurava la dirigenza quando lo scelse con la numero 8 al Draft di tre anni fa. Nella sua prossima destinazione, gli Indiana Pacers, Toppin giocherà al fianco di Tyrese Haliburton – che, curiosità, gli stessi Knicks avrebbero potuto scegliere al Draft 2020 con quell’ottava pick.

La trade con Indiana, ovviamente, non va guardata senza pensare al contesto: il pacchetto ricevuto in cambio dai Pacers, costituito da un paio di scelte al second giro, può essere soddisfacente per una recente lottery pick solo se correlato allo spazio salariale liberatosi, che ha favorito l’arrivo di DiVincenzo.

E così, la ricerca del front office di un secondo All-Star è stata messa momentaneamente in pausa. Si è lavorato per cementificare le fondamenta della squadra, renderla più competitiva possibile e mantenere un occhio vigile sul mercato. Pur mantenendo un pensiero a stelle in possibile uscita da altre squadre – ad esempio, quello che succede (e succederà) a Philadelphia – i Knicks per il momento hanno preferito muoversi per il 26enne ex Vilanova, con un contratto da $50M per quattro anni.

L’idea è che il nativo di Newark possa dare un contributo importante in uscita dalla panchina, rafforzando una second unit che ha mostrato tutti i suoi limiti nella serie contro Miami. Accanto a Quickley, Hart ed Hartenstein, DiVincenzo aiuterà Thibs a migliorare la difesa perimetrale e lo spacing offensivo (ha tirato con un ottimo 39.7% da tre).

Donte sicuramente somiglia molto più di Toppin all’archetipo di giocatore ideale di Thibodeau, e ha dalla sua parte anche l’esperienza maturata nei propri trascorsi con i Bucks (titolo 2021) e gli Warriors. Nonchè uno stretto rapporto fuori dal campo con Jalen Brunson e Josh Hart, compagni ai tempi del college (i tre insieme hanno vinto il titolo NCAA nel 2018, con la maglia dei Vilanova Wildcats).

Tutto questo, a cifre oneste per un giocatore affidabile in contesto di Playoffs, di esperienza e di soli 26 anni. Non è il grande nome che a New York si aspetta con ansia ogni estate, ma è una buonissima presa della dirigenza.