Ieri notte i Golden State Warriors hanno perso ancora una volta, e ancora una volta la sconfitta è arrivata negli ultimi minuti di partita, con una serie di errori fatali nei possessi decisivi.
Il clutch time si conferma un enorme problema nella stagione degli Warriors, e la decisione singolare di Steve Kerr durante il quarto quarto della partita contro i Timberwolves non ha certo aiutato. Kerr ha infatti tenuto il minutaggio di Stephen Curry fermo a 30 minuti, ben lontano dagli standard di una superstar, nonostante l’importanza capitale del match per la classifica.
Curry è rimasto seduto per dieci minuti consecutivi tra la fine del terzo quarto e l’inizio del quarto quarto, il tutto mentre Minnesota portava avanti il parziale che avrebbe poi in parte compromesso la gara per gli ospiti. Parlando ai microfoni nel post-game, il numero 30 si è detto sorpreso della scelta del suo allenatore:
Voglio giocare la quantità di minuti per cui mi preparo, quindi sono un pochino sorpreso per quanto è accaduto, sapendo che loro stavano facendo un parziale.
Interrogato sulla vicenda, Kerr ha risposto così:
Non possiamo semplicemente aspettarci di affidarci a Steph partita dopo partita dopo partita. Sono 15 anni che mettiamo la franchigia sulle sue spalle. Non possiamo aspettarci che giochi 35 minuti a partita.
Se volete dirmi che 30 o 32 minuti di Curry sono la differenza tra una vittoria e una sconfitta, sono in totale disaccordo.