Nelle ultime settimane Luka Doncic e Kyrie Irving hanno preso piogge di critiche sulla loro convivenza, ma i numeri li assolvono in pieno

Su una cosa non c’è dubbio: la stagione dei Dallas Mavericks è finita con un grosso fallimento. Nella seconda parte di stagione, per una serie di ragioni, di cui alcune difficilmente individuabili, i Mavs hanno deragliato, finendo con il dover rinunciare addirittura alla qualificazione al Play-In Tournament.

Da qui però si scatenano spesso analisi fin troppo superficiali. Il successo di una squadra NBA, specialmente in Regular Season, dipende da tutti e dieci (circa) giocatori di rotazione, da come sono allenati e dall’equilibrio di tutte le caratteristiche necessarie che riescono a mettere sul parquet di gioco. Invece, come prevedibile, le colpe sono ricadute interamente su Luka Doncic e Kyrie Irving.

Chiariamoci, i due giocatori più forti a roster non possono essere esenti da colpe. Tuttavia, la tesi che afferma che la convivenza dei due sia andata nel peggiore dei modi, o che addirittura non possano essere competitivi giocando insieme, è numeri alla mano profondamente errata.


Doncic e Irving hanno condiviso il campo per un totale di 900 possessi. In quei possessi, i Mavs hanno prevalso sugli avversari di 4.6 punti su 100 possessi (80esimo percentile), con un attacco da 121.7 punti segnati su 100 possessi (94esimo percentile). Ancora più incredibile è il dato a metà campo: 111.0 punti su 100 possessi contro le difese schierate, 99esimo percentile.

Per avere un termine di paragone, basti pensare che i Golden State Warriors, con Stephen Curry e Klay Thompson entrambi in campo, segnino “solamente” 119.3 punti su 100 possessi, e 104.3 a difesa schierata.

Insomma, le critiche andrebbero indirizzate alla costruzione di un roster disfunzionale, non attrezzato per costruire un sistema difensivo vagamente efficace, sia dal punto di vista della difesa perimetrale che, soprattutto, da quello della difesa del pitturato.

Questo dovrà essere il focus del front office di Dallas durante l’estate. Non di certo lo scioglimento così prematuro della coppia Doncic-Irving.