
Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Lorenzo Losa per Around the Game.
Ospite del podcast “KG Certified” dell’ex compagno di squadra Kevin Garnett, la leggenda dei Celtics Paul Pierce ha detto la sua sull’eventuale inserimento di Rajon Rondo nella Hall of Fame con sede a Springfield, Massachussets.
“Se Chauncey Billups e Kyle Lowry vengono inseriti, allora anche Rajon Rondo verrà certamente accolto. Penso che sia al loro stesso livello e che ognuno di loro possa ambire legittimamente alla Hall of Fame.”
La candidatura dell’ex point-guard dei Lakers ha indubbiamente solide basi: due titoli NBA, quattro volte quintetto All-Defensive, tre volte assist leader stagionale.
A certificare questo fatto arriva in supporto anche il modello di calcolo appositamente creato da Basketball-Reference, che attribuisce a Rondo il 60% di possibilità di raggiungere questo prezioso riconoscimento – per quanto riguarda le due point guard citate da Pierce, la percentuale si attesta per entrambi al 85% circa.
A latere di questo discorso, le due ex leggende si sono poi soffermate sulle dinamiche intra-spogliatoio della squadra campione nel 2008, con “The Truth” che non ha perso occasione per punzecchiare l’amico-nemico Ray Allen. A suo dire, quest’ultimo non aveva un gran rapporto con Rondo, tant’è che ad una cena in cui le anime dello spogliatoio volevano convincere la point guard a rifirmare lui non si presentò.
“Non devi andare d’accordo con tutti i tuoi compagni, ma si tratta di mostrare supporto. Anche a Rondo probabilmente non andava a genio Ray, ma a differenza sua si presentò ugualmente agli incontri con Ray.”
E ancora, riferendosi al soprannome di “Big Three” affidato al trio formato dallo stesso assieme ad Allen e Garnett, Pierce ha aggiunto come a livello di leadership il terzo membro del trio fosse Sam Cassell e non l’ex giocatore degli Heat.
Nonostante il riavvicinamento avvenuto lo scorso anno in occasione della cerimonia NBA 75 i rapporti tra i tre rimangono freddi e “The Truth” come di suo consueto non ha problemi ad esternare opinioni e fatti scomodi.