I Nuggets sono favoriti, ma per i Suns alcuni aggiustamenti e una maggiore grinta potrebbero fare la differenza nella serie.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Dave King per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marta Policastro per Around the Game.
Sabato sera i Phoenix Suns, sconfitti a Denver per 125-107, hanno scoperto che cosa significhi iniziare una serie di Playoffs fuori casa. Non era ancora capitato né a Devin Booker né a Deandre Ayton, che avevano sempre avuto il fattore campo in tutte le sette serie di Playoffs fino ad allora disputate. Lo stesso non si può però dire dei compagni più esperti: su 31 serie Playoffs disputate, Kevin Durant ha esordito in trasferta 8 volte, tante quante Chris Paul, che ha giocato 26 serie totali. Per entrambi, il record in queste partite è piuttosto negativo (2-6 per KD e 1-7 per CP3) e il risultato di sabato non fa ben sperare.
Secondo un articolo pubblicato su NBA.com nel 2018, infatti, chi vince Gara 1 di una serie al meglio delle sette partite in casa supera il turno nell’85,4% dei casi (321-55). Ciò significa che Phoenix ha il 16% di possibilità di vincere la serie. I Suns stanno andando controcorrente: nelle ultime tre stagioni hanno iniziato con una vittoria in casa sei serie, che si sono concluse con quattro passaggi del turno e due eliminazioni, quindi potrebbero ribaltare il pronostico nella prima serie in trasferta.
Per farlo, i Suns dovranno aumentare l’intensità sul campo. Sanno come vincere le partite in trasferta, ma vincere Gara 1 fuori casa richiede un altro tipo di effort, perché i tifosi avversari sono scatenati e perché la squadra di casa ha avuto tutto il tempo di prepararsi prima dell’inizio della serie, non dovendo affrontare il viaggio.
I Suns dovranno vincere quattro delle prossime sei gare e dovranno inevitabilmente fare risultato anche fuori casa, se vogliono avanzare alle Finali di Conference. Ottenere una vittoria in Gara 2 riporterebbe la serie in parità, con tre delle successive quattro partite da giocare in casa. Tuttavia, anche se Phoenix andasse sotto 0-2, non si tratterebbe di un’impresa impossibile; basti pensare ai Bucks, che hanno sconfitto proprio i Suns in finale partendo con un doppio svantaggio nel 2021 o a Golden State, che ieri sera ha sconfitto i Kings in Gara 7 ribaltando uno 0-2.
I Suns non hanno però dato segnali incoraggianti in Gara 1, in cui sono stati superati sia nel tiro dalla lunga distanza sia nella battaglia sotto i tabelloni e in cui la difesa di Denver non si è fatta trovare impreparata. In generale, è stata una brutta partita per la squadra dell’Arizona. Vediamo nel dettaglio perché.
Rimbalzi
Nella prima metà di gara, in cui hanno toccato il +17, i Nuggets hanno catturato 12 rimbalzi offensivi, contro i 12 rimbalzi difensivi dei Suns. Da dopo l’All-Star Game, i Nuggets sono all’ottavo posto, insieme ai Suns, per percentuale di rimbalzi offensivi (29,8%). In difesa, Denver ha catturato 15 rimbalzi sui 18 errori al tiro di Phoenix, la cui percentuale di rimbalzi offensivi è quindi scesa, in questa occasione, al 17%.
Entrambe le squadre, da metà febbraio a oggi, si trovano nella metà bassa della classifica per percentuale di rimbalzi difensivi (78,8% per i Suns, 78,1% per i Nuggets).
Sul piano individuale, i rimbalzi di Nikola Jokic erano già 14 dopo 24 minuti, equamente divisi sulle due metà campo, 13 in più rispetto a quelli di Ayton. I due giocatori non si sono sempre ritrovati accoppiati a rimbalzo, a causa dell’abitudine di entrambe le squadre di cambiare sui blocchi, ma questa inaspettata differenza nella produzione è un primo campanello d’allarme per i Suns: in stagione, Ayton viaggiava a 10 rimbalzi di media e Jokic a 12.
L’azione qui sotto, che ha fatto il giro di Twitter, mostra la differenza di effort tra questi due giocatori.
Kevin Durant è stato il miglior rimbalzista dei Suns con 14, seguito da Ayton con 7. Sponda Nuggets, Jokic ne ha catturati 19; nessuno dei suoi compagni ha superato quota 6.
“Dobbiamo essere più fisici”, ha dichiarato Ayton dopo la partita.
Palle perse e palle rubate
I Nuggets non hanno avuto difficoltà nel leggere i prevedibili passaggi di Denver e hanno rubato 14 palloni che sono stati convertiti in 18 punti, mettendo nuovamente allo scoperto il problema che aveva afflitto i Suns in Regular Season: palle perse che si trasformano in punti subiti in transizione.
Kevin Durant, che per la prima volta dalla trade con i Nets ha svolto anche le mansioni di playmaker, ha commesso 7 dei 16 turnover totali dei Suns. Dal suo arrivo a Phoenix KD, in 8 gare di stagione regolare, ha fatto registrare 3,3 assist e 2,5 turnover a partita, cifre che si sono alzate nelle 5 partite del primo turno contro i Clippers (6.2 assist, 3.4 turnover). In Gara 1 contro i Nuggets, il giocatore ha avuto il peggiore rapporto assist/palle perse.
Tiro da tre punti
I Nuggets non sono i Clippers. Non si può pensare di vincere il titolo se si è continuamente superati nel tiro da tre punti. Eppure, nonostante il soprannome “Midrange Mafia”, i Suns nelle ultime otto partite di stagione regolare con KD avevano tentato più tiri da tre degli avversari, registrando numeri nella media rispetto al resto della Lega.
Tuttavia, al primo turno contro i Clippers, Westbrook e compagni hanno tentato 51 triple in più rispetto ai Suns in 5 sole partite, una differenza di 10.2 a partita. Fortunatamente, i Suns hanno compensato lo svantaggio andando in lunetta più spesso (+12 nella serie) e con migliori percentuali dal campo (51,5% vs 46%).
Contro l’attacco d’élite dei Nuggets è necessario che la musica cambi. Nella prima metà di Gara 1, nonostante il 55% dal campo contro il 47% avversario, Phoenix era comunque sotto di 17: Denver aveva infatti tirato 12 triple in più, mandandone a bersaglio 7, per un totale di 21 punti e, grazie al lavoro a rimbalzo menzionato in precedenza, aveva tirato 15 volte più dei Suns. Lo svantaggio a metà partita sarebbe potuto essere ancora più ampio.
Parlando dei singoli giocatori, Jamal Murray ha segnato 6 triple su 10 tentativi e Kentavious Caldwell-Pope 3 su 8; per i Suns, il duo formato da Devin Booker e Kevin Durant ha messo a referto un misero 1 su 4 totale. È evidente che una situazione del genere non si possa ripetere nelle prossime gare.
Tuttavia, si tratta solo di una partita. I Suns possono apportare alcuni aggiustamenti e lo faranno. Si tratta più che altro di correggere l’atteggiamento e l’effort, di lottare di più sotto i tabelloni, di avere più cura della palla e forse anche di introdurre qualche aggiustamento tattico: è stato concesso troppo spazio a Jamal Murray e agli altri tiratori e Jokic non ha fatto alcuna fatica sotto canestro.
“Sono stati più fisici di noi, hanno giocato con più grinta”, ha affermato coach Monty Williams.
“Non possiamo permettere loro di giocare con tranquillità, come abbiamo fatto oggi. Noi siamo migliori di così”, ha dichiarato Ayton.
In generale, Phoenix dovrà aumentare l’intensità a livelli che non ha ancora raggiunto in questi Playoffs.
Come spiegato da Ayton, i Suns saranno una squadra completamente diversa in Gara 2, se non vogliono tornare in Arizona con un doppio svantaggio.
Kevin Durant si è trovato più volte in questa situazione e non vede l’ora di giocare Gara 2: “Bisogna cercare di vincere una delle prime due partite in trasferta. Durante la sessione video vedremo in che cosa possiamo migliorare per avere più possibilità di portare a casa Gara 2”.