James Harden potrebbe ancora dire addio a Philadelphia, e la squadra deve prepararsi a poter competere anche senza di lui. Con chi?
Questo contenuto è tratto da un articolo di Gina Mizell per Philadelphia Inquirer, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
James Harden è ancora un giocatore dei Philadelphia 76ers, ma sappiamo che ad oggi, a meno di 2 settimane dall’inizio del training camp, la sua situazione è incerta. Ciò significa che i Sixers – che nel frattempo hanno firmato Kelly Oubre Jr. – devono legittimamente porsi diverse domande sul loro reparto guardie: chi sarà la point guard prescelta?
Il Barba, lo sappiamo, non è più quello di una volta, ma rimane un giocatore e un playmaker visionario, che non a caso ha guidato l’NBA in assist a partita (10.7) caricandosi sulle spalle il terzo attacco NBA (117 punti per 100 possessi). Non è facile rimpiazzare giocatori del genere, che si tratti di uomini già presenti a roster o raggiungibili tramite trade. Harden non è una point guard pura, e questa è una caratteristica che riguarda tutti gli elementi del backcourt di Philadelphia. Non si tratta di un requisito così fondamentale nella Lega oggi, ma se l’ex Nets dovesse restare fuori per un po’ (o andarsene per davvero), rimpiazzarlo non sarebbe facile. Osserviamo il tutto più in profondità, nome per nome.
#1: Tyrese Maxey
Dopo una stagione da 20.3 punti di media (career-high) per Tyrese Maxey con il 48.1% al tiro, dargli la palla in mano in ogni possesso potrebbe essere la soluzione per fargli compiere un altro passo verso lo status di All-Star.
A soli 22 anni, ha già ricoperto il ruolo di guardia di riferimento quando la squadra ha tenuto fuori Ben Simmons due stagioni fa prima di scambiarlo ai Brooklyn Nets. Da quel momento in poi tutto il mondo si è reso conto di che tipo di giocatore fosse e quanto potenziale avesse (e abbia), ma è evidente che le sue doti da passatore debbano ancora migliorare (ha fornito solamente 3.5 e 4.3 assist di media nelle ultime 2 stagioni).
L’ex Wildcat ha una velocità notevole, che sfrutta dopo aver preso rimbalzi o dopo aver rubato palla, ma anche per penetrare in modo eccellente nel pitturato lasciandosi alle spalle la difesa. A volte ha comunque faticato a concludere sotto canestro dopo il contatto, ed è qui che dovrà riconoscere meglio i momenti in cui segnare o aiutare i compagni in altri modi. A supporto, prima di tutti, ci sarà come sempre l’MVP in carica, Joel Embiid.
Sarà interessante anche monitorare come questo eventuale cambio di ruolo influenzerà il suo tiro da fuori, che è migliorato molto dopo l’arrivo di Harden nel 2021. È passato dal 30.1% del suo anno da rookie al 42.7% del suo secondo, migliorando ancora l’anno scorso con il 43.4% dei suoi tentativi da oltre l’arco andati a segno.
#2: Patrick Beverley
Dopo la firma di Shake Milton con i Minnesota Timberwolves, Patrick Beverley si è unito ai Sixers firmando un veteran minimum. L’ormai 35enne è conosciuto più per la sua grinta difensiva che per il suo talento offensivo, ma è comunque un buon tiratore da 3 e un eccellente rimbalzista per il suo ruolo (4.2 di media in carriera). Anche il suo altruismo è cresciuto, come a Minnie, nel 2021/22, dove ha fornito 4.6 assist di media.
È però importante sottolineare come la sua efficienza al tiro, seppur discreta, stia diminuendo nel corso di questi anni: nella parentesi ai Chicago Bulls, dopo i mesi ai Los Angeles Lakers, ha convertito solo il 30.3% delle sue triple.
#3: De’Anthony Melton
De’Anthony Melton ha avuto una stagione inaspettatamente positiva con i Sixers, sia quando è partito da titolare, sia dalla panchina. Ha giocato in tante lineup diverse e ha spesso detto la propria, con un career-high di 27.9 minuti a gara.
L’unica stagione in cui ha giocato da play puro è stata il 2018/19, dove ha registrato più di 3 assist a gara per l’unica volta in carriera. Perlomeno è un buon tiratore (39% da 3 l’anno scorso su 5.2 tentativi), anche se ha faticato nel finishing. Così come Beverley, Melton potrebbe affiancarsi a Maxey per sfruttare le proprie abilità difensive e aiutare il giovane, che ancora fatica su questo lato del campo.
#4: Furkan Korkmaz
Furkan Korkmaz è stato fuori dalla rotazione per diverso tempo nel corso delle ultime stagioni, e nel 2022/23 ha giocato solo 37 partite, dopo aver richiesto la trade. Ma il 26enne potrà ancora farsi valere e aiutare la squadra come point guard? L’ha fatto molto con la sua nazionale turca e nel pieno del COVID con Philly, dunque è una soluzione che potremmo rivedere a breve.