Questa sera il sorteggio per determinare l’ordine delle scelte al prossimo Draft.

Stasera, ore 3 italiane, avrà luogo a Chicago uno dei rituali più attesi di tutta la sacrale liturgia della stagione NBA: la Draft Lottery, ovvero il sorteggio, ponderato, dell’ordine delle prime quattordici chiamate al Draft, equamente suddivise – salvo scambi – tra le quattordici franchigie escluse dai Playoffs.
Si tratta di un evento seguito ogni anno da milioni di tifosi della palla a spicchi, che guardano in televisione l’annuncio del Deputy Commissioner Mark Tatum – l’uomo da anni preposto a rivelare l’ordine di scelta – sperando che le palline offrano alla propria squadra la possibilità di scegliere uno dei giovani prospetti più promettenti.
Come funziona il meccanismo di sorteggio? Quali sono le possibili combinazioni? E le squadre interessate?
Ecco un breve recap per arrivare pronti a quella che tutti gli effetti potrebbe essere la prima notte insonne di maggio priva di basket giocato.
Funzionamento: regole e percentuali
Il cerimoniale, pubblico e privato, del sorteggio presenta delle specifiche regole (che vi avevamo raccontato QUI, da dentro alla sala dell’estrazione), volte a garantirne la trasparenza.
L’estrazione si sviluppa in questo modo: all’interno di un macchinario atto al mescolamento vengono inserite 14 palline numerate; di queste, per ogni scelta così determinata, ne verranno estratte quattro, con una distanza di venti secondi tra le prime due e di dieci tra le altre; le quattro sfere estratte formano con i propri numeri una combinazione unica che identifica una delle franchigie.
Le combinazioni possibili estraendo quattro delle quattordici palline sono milleuno, con ognuna delle squadre della Lottery che si vede assegnato – in ogni scelta così attribuita – un numero di combinazioni pari alla possibilità percentuale di ottenere la chiamata (le combinazioni assegnate sono “solo” mille). Soltanto le prime quattro scelte sono estratte, mentre dalla quinta alla quattordicesima si stila un elenco in base al record della Regular Season (con la squadra dal record peggiore che sceglierà per quinta, e così via).
Questa fase, svolta a porte chiuse con un notaio e diversi osservatori indipendenti inviati dalle squadre, è effettivamente quella che si può definire Lottery, nonostante ad essere trasmesso sia unicamente l’annuncio dei risultati.
Spiegato il meccanismo di estrazione, rimane da definire un’altra, fondamentale questione: come si assegnano le percentuali di ogni squadra?
La lega, sempre impegnata nel tentare di evitare il tanking sistematico, ha riformato nel 2019 il meccanismo di assegnazione, cercando di diminuire sensibilmente le possibilità di avere la prima chiamata per la squadra che conclude la stagione con il peggior record.
Oggi le probabilità sono così divise: le “prime” tre squadre – le peggiori tre per record – hanno tutte il 14% di possibilità di ottenere la prima scelta. Il vantaggio per la squadra dalla peggior WIN%, tuttavia, risiede nell’avere la certezza di avere una delle prime cinque chiamate al Draft.
Per tutte le altre, le possibilità di avere la prima chiamata sono così suddivise: 12.5% per la quarta squadra dal record peggiore, 10.5% per la quinta, 9% per la sesta, 7.5% per la settima, 4.5% per ottava, nona e decima, 1.8% per l’undicesima, 1.7% per la dodicesima, 1% per la penultima e 0.5% per il lottery team che ha chiuso la stagione con il miglior record.
Riportando le percentuali ai risultati di questa stagione, ecco le percentuali per il Draft 2022:

Squadre e giocatori: la situazione
Con la medesima possibilità di ottenere la prima chiamata, Orlando Magic, Detroit Pistons e Houston Rockets si potrebbero dividere – in attesa delle immancabili sorprese del sorteggio – i tre grandi prospetti di questa classe: Paolo Banchero, Jabari Smith e Chet Holmgren.
Da segnalare, poi, l’abbondanza di prime scelte degli Oklahoma City Thunder, dovuta al sapiente accumulo di Sam Presti in questi anni. OKC, infatti, avrà ben due cavalli su cui puntare per ottenere la prima scelta, possedendo i diritti anche sulla chiamata dei Los Angeles Clippers, ceduta all’interno dello scambio che ha portato Paul George in California; e, in seguito, anche con la numero 30, ottenuta da Phoenix nell’affare-Chris Paul. La presenza di tre scelte, oltre ad aumentare ovviamente le possibilità di una chiamata molto in alto, viste le due lottery picks, permette al front office dei Thunder di ragionare in termini di trade up qualora non dovesse essere un’estrazione fortunata.
Tra le altre, c’è certamente da sottolineare la situazione che coinvolge i New Orleans Pelicans, inaspettatamente spettatori interessati e non protagonisti della cerimonia. New Orleans, infatti, ha fatto i Playoffs, ma ha più che ottime chances di acquisire la scelta ottenuta dai Los Angeles Lakers all’interno dello scambio-Anthony Davis (a condizione che cada in top-10, quindi nel 99.6% delle combinazioni).
In conclusione, la vitale figura – almeno televisivamente – degli accompagnatori.
Tra le stelle di oggi ci saranno Damian Lillard per i suoi Portland Trail Blazers e Domantas Sabonis per i Sacramento Kings. Tra i giocatori del passato, poi,Richard Hamilton per i Pistons, Nick Collison per i Thunder e David Robinson per gli Spurs.