Era nell’aria da settimane, ora è ufficiale: l’NBA ha annunciato che il Board of Governors ha approvato l’introduzione di due nuove regole in vista della prossima stagione; o meglio, la modifica di una regola già esistente e l’introduzione di una nuova.

Come anticipato da Shams Charania (The Athletic) e poi reso noto nei dettagli dalla stessa NBA, la penalità in caso di flopping è stata estesa alla Regular Season, dopo il test in Summer League; e la regola sui coach’s challenge è stata rivisitata, in accordo con quanto auspicato da diversi allenatori nel corso della passata stagione. Vediamo di cosa si tratta.


Partendo dal flopping, l’NBA si avvicina alle regole FIBA in materia, introducendo una sanzione di un tiro libero nei casi di simulazione. Il fallo andrà a referto come “tecnico”, senza contare come personal foul e senza che possa concorrere all’espulsione del giocatore. Gli arbitri avranno la possibilità di fischiare immediatamente, oppure di aspettare che le due squadre siano in una “situazione neutrale” sul campo.

Nei giorni scorsi, tra gli altri aveva parlato di questa possibile novità Steve Kerr: “La FIBA ha fatto sparire le simulazioni così, possiamo farlo anche noi. Un tiro libero è parecchio penalizzante.”

Anche per quanto riguarda i coach’s challenge, l’NBA ha accolto la richiesta di riconoscerne un secondo nel caso il primo sia “successful”. Allo stesso tempo, ha ribadito l’importanza di non spezzare ulteriormente il game flow (tema delicato, e non da oggi, per la lega): anche in caso di assegnazione del secondo challenge, quindi, non è previsto che la squadra trattenga il timeout.