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Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Edoardo Bertocchi per Around the Game.


Siamo arrivati a quel momento della stagione dove si può veramente capire che piani abbiano i general manager per le loro squadre. Manca ancora un mese alla trade deadline (9 febbraio), perciò gli interessati a degli scambi si faranno sicuramente sentire nelle prossime settimane. In Arizona, stanno tutti aspettando con trepidazione di vedere cosa faranno i Phoenix Suns, alla luce del loro record di 21 vittorie e 21 sconfitte.


Per molte squadre NBA, fino ad adesso è stata una stagione alquanto sorprendente, nel bene o nel male. Le classifiche cambiano di continuo e considerato che tra Play-In e Playoffs c’è un margine minimo (soprattutto a Ovest), per il momento è successo poco o niente sul mercato.

L’introduzione degli “spareggi” per i Playoffs ha cambiato il modo di gestire il trade market. Per i general manager, ora, determinare se siano “buyer” o “seller” è ora un processo più lungo e incerto. In ogni caso, in questi giorni mi sto chiedendo se James Jones stia lasciando andare questa stagione, o se aspettarmi qualcosa.

La partenza di Jae Crowder, prima o dopo, dovrà avvenire per forza. Ha un contratto in scadenza, il che ha una sua appetibilità, così come il fatto che si tratti di un leader, un veterano, un giocatore versatile e forte fisicamente. A questo punto, però, è chiaro che il suo prezzo non potrà essere molto soddisfacente per Jones, almeno sulla base di quello che il GM ritiene esserne il valore.

La franchigia, tra l’altro, è stata venduta, ma mancano ancora le firme. Quindi Robert Sarver può ancora apporre il suo veto su qualsiasi operazione.

Sì, ci sono un po’ di variabili tra i Suns e una mossa di mercato.

La storia di James Jones alla trade deadline

So che per i tifosi dei Suns è frustrante vedere il front office con le mani in mano nell’ultimo mese di mercato. Ci sono così tante opportunità, anche a un costo relativamente basso, per apportare miglioramenti alla squadra: un tiratore in uscita dalla panchina, un’ala forte per allungare la rotazione, dei giocatori che diano profondità a un roster che sta soffrendo molto le assenze. La storia, però, insegna che James Jones non è mai stato particolarmente attivo in queste occasioni.

Queste sono le poche transazioni che ha concluso, una deadline dopo l’altra, da quando ha assunto definitivamente l’incarico di GM:

  • 2020 (Suns 12esimi ad Ovest): nulla di fatto;
  • 2021 (Suns secondi ad Ovest): Torrey Craig dai Bucks per cash considerations;
  • 2022 (Suns primi ad Ovest): ancora Torrey Craig, stavolta dai Pacers, in cambio di Jalen Smith e una scelta al secondo round nel Draft 2022; poi Aaron Holiday, dai Wizards, in cambio di cash considerations.

Prima di tutto: Torrey Craig è attualmente nel roster di Phoenix, sarà quindi impossibile per James Jones acquisirlo via trade per il terzo anno di fila.

Il fatto è che “Champ” si è dimostrato negli anni piuttosto conservativo sul mercato a stagione in corso. Nel 2021, la squadra aveva bisogno di un lungo di riserva e il mercato, in quel momento, offriva molte soluzioni; nel 2022, invece, si necessitava di un tiratore e il nome in prima fila era quello di Eric Gordon (il quale, a dire il vero, è ancora disponibile). Nessuna delle due cose è stata portata a termine, nonostante il front office avesse avuto diverse conversazioni nell’ultimo giorno di mercato.

I benefici del “dolce far niente”

Jones guarda probabilmente a questa stagione senza sentire grande urgenza. Nessuna fanbase vorrebbe sentire che la propria franchigia ha un approccio del genere, ma anche essere pazienti è un valore.

La soluzione migliore per i Suns di oggi e di domani, forse, è restare con il roster così com’è, salvo naturalmente un’eventuale trade che coinvolga Crowder. James Jones e soci sono convinti che questo gruppo possa raggiungere in forma la post-season e giocarsi le sue carte, in una Western Conference con gerarchie non del tutto delineate.

A Phoenix, tra l’altro, ricordano tutti cosa significhi raggiungere il massimo troppo presto, giusto? I Suns da 64 vittorie non sono andati oltre il secondo turno nella post-season. Gli infortuni e la fatica si sono fatti sentire nel momento più importante. Al contrario, i Golden State Warriors, che con gli infortuni hanno avuto a che fare per tutta la scorsa stagione regolare, sono arrivati all’apice quando contava. Ricordate il loro scambio in chiusura di mercato? No? Bob Myers non ne ha fatto uno.

Semplicemente, i Suns potrebbero guardare a questa stagione ed accettarla per quello che è. Qual è lo scopo di fare manovre per ottenere un giocatore di medio livello, se il potenziale della squadra non cambia di molto?

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I Suns hanno molti giocatori con contratto in scadenza a fine stagione: Jae Crowder (10 milioni di dollari), Dario Saric (9.2), Torrey Craig (5.1), Bismack Biyombo (1.8), Damion Lee (1.8) e Josh Okogie (1.8) saranno tutti free agent la prossima estate. Combinati, fanno 30 milioni di dollari. La prossima sarà inoltre l’ultima stagione prima che abbia effetto l’estensione di Devin Booker al massimo salariale. Infine, i 15.8 milioni dell’accordo con Chris Paul sono garantiti.

Pensiero tradizionale, sarebbe provare a scambiare i contratti in scadenza per trarne il massimo profitto, anziché lasciarli semplicemente andare a fine anno. In molti pensano che da una combinazione di quei giocatori possa uscire qualcosa di utile per la squadra. Ma James Jones non fa mai quella che in molti pensano sia la cosa più logica.

L’intenzione, apparentemente, non è impacchettare i contratti di Crowder e Saric, per acquisire un giocatore da 19/20 milioni di dollari. Sacrificando magari una scelta al Draft e impegnando maggiormente i libri paga dei prossimi anni.

È lecito non condividere una visione di questo tipo, ma per Phoenix può avere senso muoversi con l’intento di mantenere flessibilità e avere delle migliori possibilità nella prossima offseason. Sulla free agency, ad esempio, ci saranno nomi come Kyrie Irving, D’Angelo Russell, Jerami Grant, Myles Turner, Caris LeVert, Will Barton, Josh Richardson, Reggie Jackson, Christian Wood… e la lista potrebbe andare avanti a lungo.

Personalmente, se mi chiedete se sono d’accordo con il lasciar correre questa stagione, la risposta è no. Non vedo cosa aspettare: Booker è nel suo prime, Ayton ci è vicino, Chris Paul è prossimo al ritiro. In ogni caso, #InJamesJonesWeTrust.