Il veterano dei Los Angeles Lakers ha raccontato tutta la sua motivazione per essere un fattore in questa squadra.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Broderick Turner per Los Angeles Times, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Con i 24 secondi del cronometro prossimi a terminare, i Los Angeles Lakers si trovavano avanti di un punto a poco più di 3 minuti dalla fine dell’ultimo quarto della sfida contro i Timberwolves. Palla in mano a Carmelo Anthony, difeso da Jarred Vanderbilt sull’ala destra del campo. Finta, jab step… e tripla con fallo subito (tiro libero segnato) per il +5.
“Quando ho ricevuto palla, sapendo che mancavano pochi secondi alla fine del possesso, non ho voluto passarla ad un compagno e lasciargli la responsabilità di costruirsi un tiro in una situazione così scomoda”, ha spiegato Anthony, che ha terminato la gara con 14 punti, 5/10 dal campo e 3/7 da tre. “Mi servivano solo un po’ di spazio e un rapido sguardo al canestro. Sapevo che dopo il mio jab il difensore si sarebbe mosso, e mi è bastato quello per tirare con buone chance di subire fallo.”
Dei suoi 14 punti, 9 sono arrivati nell’ultimo periodo, in cui ha sbagliato un solo tiro e ha fornito anche 2 assist.
Melo racconta poi di aver dovuto “decifrare” il discorso di coach Frank Vogel nel post gara: “Quando parla, devo sempre chiedergli cosa intende.”
“Penso che il coach si riferisse alla mia dedizione e alla mia voglia di fare sempre meglio per me e per i miei compagni. Il mio ruolo potrebbe cambiare serata dopo serata, secondo la situazione. Sono ancora motivato, amo ancora il basket. Non ho perso il sorriso e la volontà di lavorare duro. Quando tutto questo cambierà, allora sarà il momento di dire basta.”
(Carmelo Anthony)
Anthony ha accettato il suo ruolo in questi Lakers, e lo sta facendo davvero suo, impegnandosi al massimo per risultare un fattore in uscita dalla panchina. Il suo assist ad Avery Bradley nell’ultimo quarto è la fotografia di come Melo stia provando in ogni modo a rendere il suo gioco utile per la squadra:
Una dedizione alla causa che non è sfuggita al compagno e amico LeBron James: “È consapevole del tipo di giocatore che è, e sa che non deve cercare di essere ciò che non è, o ciò che gli altri pensano che sia. È un uomo che si sa adattare, che sa essere presente quando la squadra ha bisogno. È calmo e deciso, è davvero bello averlo accanto ogni giorno.”