50 punti e una vittoria decisa nel clutch time, DeRozan ha messo la sua indelebile firma sull’ultima gara tra Bulls e Clippers.

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Dopo aver navigato tra le primissime posizioni della Eastern Conference per gran parte della stagione, i Chicago Bulls hanno avuto un periodo di flessione, che li ha fatti scivolare fino alla quinta posizione.

Con dieci sconfitte nelle ultime sedici giocate, una vittoria contro i Los Angeles Clippers era dunque fondamentale per riacquistare un’inerzia positiva.

Tuttavia, la partita non sembrava voler andare per il verso giusto, e i Clippers hanno toccato anche i 16 punti di vantaggio nel terzo quarto, arrivando poi a circa cinque minuti dalla fine del match sul +11. È qui che comincia la rimonta dei Bulls, con un vero trascinatore al comando: DeMar DeRozan.


L’ex Spurs entrava negli ultimi cinque minuti con 26 punti segnati. A fine overtime è arrivato a 50: 24 punti segnati in dieci minuti di gioco.

Il finale di DeRozan canestro per canestro

Come si può vedere dalla sua shot chart (vedi sotto) per “il suo spot” si intende il mid-range, piò o meno all’altezza della lunetta, preferibilmente verso sinistra.

DeRozan orienta il suo gioco interamente verso la costruzione di un tiro dalla sua zona preferita, dove tira con circa il 49% (85esimo percentile nel ruolo, straordinario se si considera il volume).

Shot chart di DeRozan, via Cleaning The Glass

Anche la gestione del Pick&roll è orientata al guadagno di quel tipo di tiro, specie se di fronte trova una squadra che utilizza la drop coverage come in questo caso.

Come portatore in situazioni di Pick&roll, DeRozan ha 1.03 punti per possesso, e una frequenza nel trovare il fondo della retina del 51.3%, la migliore della lega.

Nonostante l’efficienza al ferro non sia più quella di due anni fa, quando in maglia Spurs concludeva nella restricted area con il 70%, il 64% attuale rimane una percentuale assolutamente rispettabile.

In queste situazioni l’attacco del ferro rimane una soluzione fortemente cavalcata dal numero 11, che dalla sua ha anche una percentuale dalla lunetta vicina al 90%.

È proprio grazie a una serie di liberi segnati che pareggia il conto e porta il match all’overtime.

Il mismatch hunting, ovvero la caccia al miglior accoppiamento possibile tra gli avversari, è una pratica in cui DeRozan è ormai esperto.

Se spesso i bersagli preferiti dagli attaccanti sono i lunghi poco mobili, nel caso di DeMar le prede sono spesso le guardie, che gli lasciano qualche centimetro d’altezza. Grazie alla differenza di taglia, il suo tradizionale tiro diventa ancora più difficile da contestare.

In questi casi, spesso l’unica opzione navigabile è il raddoppio, dall’efficacia comunque non facile vista la quantità di giocatori capaci di tirare e prendere decisioni in fretta tra le file dei Bulls.

Alla massima espressione in questo possesso, il passing di DeRozan è generalmente abbastanza buono da punire difese troppo aggressive come lui.

In stagione ha 5 assist esatti di media, con il 23% di assist percentage, 92esimo percentile nel ruolo.

Con questi due liberi, DeRozan chiude una partita vinta soprattutto grazie a lui, e con due ulteriori viaggi in lunetta, forniti dai Clippers con lo scopo di fermare il cronometro, arriva a quota 50 punti per la prima volta nella sua sorprendente stagione.