Joe Dumars, in nome dell’NBA, spiega dettagliatamente i fattori che hanno portato alla decisione di squalificare Draymond Green per una partita

Draymond Green ha oltrepassato la linea, e il suo gesto potrebbe costare molto caro ai Golden State Warriors. Il numero 23 è conosciuto per i suoi continui comportamenti al limite nei momenti caldi delle partite, ma questa volta potrebbe aver esagerato.
Durante Gara 2 della serie contro i Sacramento Kings, a sette minuti dalla fine di una partita tiratissima, sentendosi trattenuto da Domantas Sabonis, Green ha reagito pestandolo in pieno petto. Lo spettacolo non è finito lì, viste le provocazioni rivolte al pubblico immediatamente successive all’episodio.
Dray è stato espulso dagli arbitri, e ora sospeso per una partita dalla lega. La decisione è arrivata tra mille polemiche, in un senso e nell’altro.
Joe Dumars, nelle vesti di Executive Vice President dell’NBA, l’ha spiegata così:
Ecco quali sono stati i fattori decisivi: azioni eccessive e oltre il limite, da parte di un giocatore recidivo in atti di questo tipo. Ecco perché abbiamo deciso per la sospensione
Sappiamo qual è la situazione della serie, ma devi lasciarla da parte e guardare ai fatti. Il gesto in sé sarebbe stato guardato seriamente da parte della lega, un calcio sul petto, se ci aggiungi i precedenti del giocatore diventa una sospensione certa.
Il comportamento dopo l’espulsione è stato un extra che non aveva bisogno di fare, e certamente non lo ha aiutato.