Doveva essere una notte di festa per LeBron James, tra il 19esimo All-Star Game in carriera (record) e la cerimonia organizzata durante l’intervallo per il suo sorpasso a Kareem Abdul-Jabbar nella classifica dei migliori realizzatori di sempre. Alla fine, è stato tutto questo, ma non solo. La sua serata, infatti, si è conclusa all’intervallo per un infortunio alla mano, dopo essere stato in campo per 14 minuti (segnando 13 punti) nei primi due periodi.

James, che ha giocato una sola partita con i Los Angeles Lakers nelle ultime due settimane per un problema alla caviglia, ha rimediato l’infortunio tentando una “chasedown block”, come ha raccontato lui stesso nel post-gara.


“Avevo promesso a coach Malone un possesso difensivo serio… lui ci tiene molto, come ricordo dagli anni insieme a Cleveland”, ha spiegato LeBron. “Purtroppo, però, tentando questa chasedown sono andato con la mano contro il ferro e mi sono infortunato. Niente di cui preoccuparsi, comunque. Non è niente di grave, nel secondo tempo sono rimasto fuori per precauzione”.

Potrebbe trattarsi, dunque, di una semplice contusione, come suggerisce anche il fatto che James abbia passato tutto il secondo tempo in panchina senza alcuna fasciatura alla mano, scherzando con i compagni e mostrandosi rilassato. Senz’altro, è quello che si augurano i tifosi dei Lakers, che si trovano attualmente al 13esimo posto a Ovest e dopo l’All Star break vogliono provare a strappare un pass per i Playoffs, con 23 partite ancora in calendario. Lo stesso LeBron, le ha definite ieri “tra le più importanti della sua carriera”.