FOTO: NBC Sports

Nella gara di stanotte tra Dallas Mavericks e Golden State Warriors è successo qualcosa a cui non capita spesso di assistere, anzi. Con poco meno di 2 minuti da giocare nel terzo quarto, dopo un timeout la squadra di Steve Kerr si è ritrovata con una rimessa a favore sotto al canestro avversario, mentre i giocatori dei Mavs erano tutti nella nell’altra metà campo. Ne è seguita una comoda schiacciata per Kevon Looney, come si può vedere nel tweet qui sotto:

L’episodio ha scatenato la furia del proprietario dei Mavericks, Mark Cuban, che a fine gara ha annunciato che l’organizzazione farà ufficialmente ricorso per quanto accaduto. Ma andiamo per gradi: cos’è successo?


In seguito a un possesso offensivo degli Warriors (tripla sbagliata da Lamb, rimbalzo conteso da Doncic, Looney e Holiday), la palla termina oltre la linea di fondo e l’arbitro assegna rimessa in attacco a Golden State; immediatamente dopo, indica un timeout per Dallas, da cui scaturisce l’equivoco.

Lo stesso Looney inizialmente non capisce, ma come si vede chiaramente l’arbitro lo rassicura sul possesso della palla, spiegando che il secondo gesto era riferito al timeout. Lo staff tecnico e i giocatori di Dallas, però, malinterpretano la sua mimica e al ritorno dal timeout si schierano nella metà campo offensiva, lasciando due punti facili a Looney dall’altra parte.

Appurato che si tratti di un malinteso, dunque, viene da chiedersi perché l’arbitro non abbia chiarito la situazione a tutti i giocatori in campo, consentendo ai Mavs di schierarsi in difesa, anzi che consegnare la palla a Poole per eseguire la rimessa.

Immediatamente dopo la sirena finale, con la vittoria degli Warriors 127-125 (di due punti, sì), l’owner della franchigia texana ha espresso tutta la sua rabbia con questo tweet, lamentando che la chiamata orginale (Mavs ball) sarebbe stata cambiata durante il timeout, a insaputa della sua squadra:

Considerando che la gara si è conclusa con uno scarto di due punti, dunque, i Mavericks hanno fatto sapere che presenteranno all’NBA un ricorso ufficiale per quanto accaduto. Sembra ragionevolmente remota, però, la possibilità che la lega intervenga in una situazione del genere.