FOTO: Los Angeles Times

Arrivano aggiornamenti su aggiornamenti sulla questione Kyrie Irving. Dopo le notizie sull‘interessamento da parte dei Clippers, ci sono novità dalla sponda giallo-viola di Los Angeles. I Lakers, che erano già pronti a una serie di offerte che abbiamo riportato QUI, sono disposti a tutto per arrivare alla star dei Nets. No, questo non fa scandalo.

Molto importante è che sia arrivato una sorta di aut aut, stando a Sam Amick di The Athletic, che complicherebbe la trattative: o Irving accetterà determinate condizioni, o Brooklyn non riceverà il pacchetto desiderato. Per fare chiarezza, ecco quali sarebbero le offerte fatte dai Lakers, stando sempre ai passati report di The Athletic:


  • Westbrook, first-round pick 2027 e 2029 per Kyrie Irving e Joe Harris, proposta già in estate
  • trade a tre con gli stessi asset, qualora Kevin Durant si dimostrasse scontento: Westbrook verrebbe girato alla terza squadra (si citano gli Spurs), la quale si prenderebbe anche una delle pick; ai Lakers andrebbe Kyrie e il necessario per il salary matching; a Brooklyn l’altra scelta e comprimari più funzionali da LA e dalla terza squadra. Patrick Beverley e Lonnie Walker IV sarebbero pedine sacrificabili in questo processo
  • infine, i Lakers potrebbero decidere di proteggere una delle due scelte, ma questo richiederebbe l’aggiunta di Austin Reaves e Max Christie, giovani promettenti che piacciono ai Nets, ma che i giallo-viola non sono disposti a cedere.

Ecco, questa è la novità. Secondo l’aggiornamento di Sam Amick, i Lakers sarebbero disposti ad offrire Russell Westbrook, le due scelte e addirittura includere Christie e Reaves, solo se avessero la certezza che Kyrie Irving accetti l’estensione più breve, con un biennale da circa $80 milioni.

Spieghiamo. La difficoltà consiste nel fatto che Irving, come riportato da Amick e come suggerito anche dal buonsenso, vuole assolutamente l’estensione quadriennale al massimo salariale (circa $200 milioni totali) che può ottenere entro il 30 giugno, conservandosi i Bird Rights in caso di trade. La limitazione al biennale di cui parlano i Lakers, però, dipende da un fattore che Yossi Gozlan ha spiegato su HoopsHype, e che abbiamo citato altrove (QUI):

La presenza di un trade bonus del 15% complicherebbe il salary matching e soprattutto limiterebbe Irving nel prossimo contratto a massimo un biennale da $83.3 milioni. Al momento potrebbe richiedere cifre oltre i $250 milioni in 5 anni tramite i Bird Rights, che verrebbero conservati in caso di scambio. I Nets potranno deliberare sull’includere il bonus nella trade, o meno, con Irving che potrebbe decidere di liberarsene. In caso il trade kicker venga incluso, Irving non potrebbe estendere con la nuova squadra se non firmando a sconto, con i limiti del biennale sopracitato (2 anni, $80 milioni).

Quest’ultimo scenario, dunque, è quello preferito dai Lakers, con una eventuale scadenza a fine 2024/25, quando LeBron James e Anthony Davis avranno una player option sull’ultimo anno dei loro rispettivi contratti. La titubanza dei Lakers è dettata da ovvie ragioni: i giallo-viola non hanno la certezza (anche a causa della situazione attuale) che Kyrie Irving voglia rinnovare con loro in caso di scambio, e non possono spendere tutti i loro asset rischiando di ricevere in cambio solo mezza stagione del giocatore; in più, non hanno intenzione di legarsi a lungo termine con un quadriennale oneroso a un giocatore che si è dimostrato imprevedibile e sul quale non si ha la certezza che sia in grado di onorare il contratto.

In poche parole, o i Lakers avranno un abbozzo di garanzia che Irving potrà accontentarsi del biennale, o non offriranno niente di significativo ai Nets in cambio.

Il tempo scorre, e LeBron James starebbe spingendo senza sosta perché si trovi un accordo per uno scambio, stando a ESPN. Qualora tutto andasse secondo i piani per Rob Pelinka e Jeanie Buss, i giallo-viola potrebbero assicurarsi Kyrie Irving e dei nuovi “Big 3” fino a fine 2024, forse anche 2025.