FOTO: The Knicks Wall

Obi Toppin al momento non è disponibile e non gioca una gara dal 7 dicembre 2022, ma ciò non significa che non possa finire nel vortice di mercato che sempre turbina attorno ai New York Knicks. Sean Deveney di Hevy.com ha infatti riportato le parole di un executiva anonimo, che avrebbe riferito di come i Knicks stessi sarebbero entrati in trattativa con gli Indiana Pacers per vedere cosa si potrebbe trarre in cambio del giovane al terzo anno in NBA:

“Ci sono state molte conversazioni fra Pacers e Knicks riguardo a Obi Toppin. Il fit di quest’ultimo con Indiana è ottimo, specialmente se Myles Turner dovesse finire per restare. Obi è un rim runner, è atletico ed è giovane, gli servono minuti in una squadra altrettanto giovane come Indiana. Sarebbe davvero un ottimo match.”

L’executive ha aggiunto come l’interesse per i newyorkesi risiederebbe principalmente nelle varie future Draft picks di Indiana, ricordando che i Knicks starebbero accumulando scelte da spendere in una trade, qualora si presentasse l’occasione.


Riprendendo questo estratto da un nostro pezzo di qualche settimana fa, l’obiettivo di Leon Rosecome anche suggerito da Fred Katz su The Athletic – sarebbe quello di arrivare a una superstar, prima o poi:

“New York ha un ingente Draft capital da poter mettere sul tavolo (fino a 8 prime scelte), essendo in possesso di tutte le proprie first-round pick dei prossimi anni, più quelle di Dallas (2023, protetta 1-10), Detroit (2023, protetta 1-18), Washington (2023, protetta 1-14) e Milwaukee (2025, protetta 1-14).

Con tutti questi asset, e una batteria di contratti spendibili come cap filler (Evan Fournier, Derrick Rose) in unione a qualche giovane promettente (Quentin Grimes, un rivitalizzato Cam Reddish, Obi Toppin e Immanuel Quickley), l’arrembaggio a qualche big scontento o, guardando al futuro, in scadenza, sembrerebbe tutto fuorché inverosimile.

Parlando invece della trade in sé, la presa di Obi Toppin per i Pacers costituirebbe davvero un buon fit. Indiana sta accumulando diverso “talento” fra ali e esterni, adattandosi molto a quella che è la proiezione della pallacanestro contemporanea. Con “talento” ci si riferisce a una serie di profili con una predisposizione a diventare ottimi e solidi pezzi di rotazione di una squadra con ambizioni, prima ancora che star: Isaiah Jackson, Jalen Smith, Aaron Nesmith, Oshae Brisset, Terry Taylor, tutti esempi di giocatori – chi più, chi meno – funzionali se circoscritti ai loro compiti, non necessariamente con un potenziale smisurato.

Le proiezioni del giovane sui Knicks sui 36 minuti non sono state affatto male nella passata stagione su 72 gare: 19 punti a gara, con il 53.1% dal campo e il 72% al ferro (66esimo percentile di Cleaning the Glass) su una frequenza sopra la media, seppur con percentuali da fuori buone solo dall’angolo, da cui è partito il suo maggior numero di conclusioni da tre punti (17% dei tiri totali, 93esimo percentile fra i Big). Le sue doti da lob threat e il suo atletismo renderebbero Toppin una aggiunta ideale per giocatori come Tyrese Haliburton e Andrew Nembhard, oltre che l’ennesima minaccia in transizione, fase in cui Indiana è già dominante – terza per frequenza e per punti su 100 plays.

Infine, a livello contrattuale, Obi Toppin andrà alla ricerca di un’estensione già dalla prossima stagione e, vista la situazione attuale dei Knicks, nulla sembra garantito per nessuno. I Pacers garantirebbero un payroll incredibilmente fluido da poter utilizzare a piacimento e, di conseguenza, minuti e tempo per valutare la scelta numero 8 al Draft 2020.

Quello di Obi Toppin potrebbe essere un colpo minore in ottica trade deadline, ma molto interessante da osservare.