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Questo contenuto è tratto da un articolo di Jared Zero per Celtics Blog, tradotto in italiano da Andrea Borgonovo per Around the Game.


Nonostante la Preseason venga solitamente considerata come quel periodo in cui le squadre mettono in moto la macchina, provano nuovi schemi e rotazioni, danno minuti ai propri giocatori, per i Boston Celtics, e nello specifico per Jaylen Brown, si è avuta subito la sensazione di trovarsi già a metà stagione.


Dopo la sconfitta in Gara 6 al TD Garden contro Golden State nelle NBA Finals 2022, Brown non vedeva l’ora di tornare sul parquet. Il sapore di quella sconfitta non gli è andato giù, così ha deciso di lavorare fin da subito, tutta l’estate. “Le scarpe che ho indossato nell’ultima partita della stagione, le ho indossate in ogni allenamento che ho fatto quest’estate”, ha detto ai media. “E vedete quelle scarpe ora: sono quasi in brandelli”.

Nonostante la scorsa stagione sia stata più che positiva per JB a livello personale, sembra arrivato il momento per un ulteriore leap. Ma come può avvenire!?

Per tornare all’All-Star Game per la seconda volta si dovrà dimostrare costante. L’anno scorso ha avuto una media a partita di 23.6 punti, 6.1 rimbalzi e 3.5 assist: numeri ottimi, ma sempre accompagnati da una sensazione di incostanza che non lo ha mai abbandonato, alternando ottimi momenti ad alcuni opachi, anche all’interno della stessa partita.

Durante i Playoffs ha visto lievitare le proprie palle perse, terminando con un totale di 74 in 24 partite. In generale, il playmaking è un aspetto in cui ha dimostrato di poter migliorare molto, ma nella prossima stagione i Celtics dovrebbero riuscire – grazie all’arrivo di Malcolm Brogdon – ad alleggerire il carico di Brown da questo punto di vista. Cosa che farà sicuramente bene al suo gioco.

Un’altra area in cui crescere è senza dubbio il tiro dalla lunetta. L’anno scorso ha fatto registrare il 76.3%, relativamente poco per un giocatore con le sue qualità, soprattutto se paragonato al 77.5% dei pari-ruolo nel resto della lega.

Brown vuole fare un altro passo avanti in questa stagione e ottenere il definitivo riconoscimento come legittimo All-Star da parte del mondo NBA, dei media e degli addetti ai lavori. Argomento, questo, che comincia a diventare “caldo”, se si pensa che Jaylen dovrebbe essere prossimo all’estensione contrattuale, un ricco quadriennale da 165 milioni di dollari (che potrebbero accrescere notevolmente qualora arrivasse un titolo di MVP, di Difensore dell’Anno o l’inclusione in un First-Team All-NBA).

In tutto questo va ricordato che JB, nonostante abbia ormai accumulato una discreta esperienza nei Playoffs, ha ancora solo 26 anni ed è dunque normale che non abbia raggiunto il suo massimo livello di gioco. La sua etica del lavoro e la spinta data dalla sconfitta nelle scorse Finals lasciano speranze ai tifosi dei Celtics di vedere ancora dei grandi miglioramenti in questa stagione.

Da veterano e leader dello spogliatoio, Jaylen sembra aver preso sotto la sua ala Mfiondo Kabengele, aiutandolo nel suo percorso in NBA e nella ricerca di un posto nelle rotazioni della squadra. Che si tratti di essere un punto di riferimento per i ragazzi più giovani come Payton Pritchard, di accogliere nuovi veterani come Blake Griffin o di essere il volto della franchigia insieme a Jayson Tatum, Brown ha fatto davvero molta strada in termini di leadership in questo gruppo; che quest’anno, complice la sospensione di Ime Udoka e l’avvicindamento in panchina con Joe Mazzulla, potrebbe essere più necessaria che mai.

Nel corso dell’estate, tra l’altro, si sono letti articoli e sentiti rumors circa una possibile trade che lo avrebbe spedito ai Nets, in cambio di Kevin Durant. Per Brown, comunque, è già acqua passata:

“Ho parlato con i miei compagni di squadra, con la proprietà, con l’organizzazione e così via. Queste conversazioni rimarranno tra noi. Posso solo dire che ora che sono qui, e sono pronto a giocare a basket. Sono in gran forma, probabilmente la migliore forma della mia vita. Quindi non vedo l’ora di iniziare il viaggio. Le cose non sono andate come volevamo negli ultimi mesi, ma la vita a volte è così. Ora dobbiamo metterci in gioco e fare quello che serve per vincere”.