Il racconto di Immanuel Quickley sul modo in cui Stephen Curry lo ha aiutato ad uscire da un momento complicato durante la stagione

I New York Knicks, in qualche modo rinati dalle proprie ceneri, hanno in questi giorni l’opportunità più unica che rara di ottenere un insperato accesso alle Eastern Conference Finals. Un traguardo impensabile solamente un anno fa, reso possibile dalla crescita della squadra e dall’arrivo di Jalen Brunson.
Uno dei protagonisti di questi sorprendenti Knicks è senza dubbio Immanuel Quickley. Il 23enne ha mostrato un interessante sviluppo nel corso delle ultime due stagioni, e Tom Thibodeau gli concede costantemente più di 20 minuti per sparigliare le carte dalla panchina.
Eppure, durante la stagione regolare, Quickley ha attraversato un brutto periodo, caratterizzato da terribili percentuali al tiro, e un conseguente calo della fiducia. Deluso dalla “shooting slump”, il numero 5 ha deciso di contattare un referente speciale in tema di tiro da fuori: Stephen Curry.
Questo il suo racconto a Slam:
Ho passato un momento difficile dove non riuscivo a mettere un tiro. Così ho contattato Curry per chiedergli come si esce da una ‘shooting slump’.
Mi ha risposto registrando un messaggio lungo tre minuti
Diceva: “Onestamente, il tiro è tutta questione di fiducia. Anche quando sbagli tiri, la tua fiducia non dovrebbe cambiare. Puoi sbagliare anche 50 tiri di fila, ma se sai di essere un tiratore, sei un tiratore. Questo non deve cambiare
E’ il miglior tiratore della storia, quindi lo ascolto tutte le volte che posso