E no, non ne sono usciti interi.
Nella serata più concitata dell’anno a livello emotivo, durante una vittoria contro i Pelicans importante in ottica Play-In, i Minnesota Timberwolves si sono letteralmente presi a pugni da soli. Nell’alterco (a più riprese) tra Rudy Gobert e Kyle Anderson, ma non solo: anche, forse soprattutto, nell’infortunio di Jaden McDaniels per un pugno tirato al muro. E con lo spareggio in arrivo contro i Lakers (domani a Los Angeles), non è sicuramente una situazione ideale per la squadra di coach Finch, anzi. Ma andiamo per gradi.
Gobert vs Anderson
Durante un timeout nel secondo quarto, Rudy Gobert e Kyle Anderson hanno avuto un acceso alterco verbale e sono stati separati dai compagni di squadra dopo che il francese ha tirato un pugno in direzione di “Slow-Mo”. Secondo quanto spiegato da Adrian Wojnarowski nelle ore successive, la discussione è nata da un commento di Anderson sulla protezione del ferro di Gobert, a cui il centro ha risposto accusandolo di non essere d’aiuto a rimbalzo; la situazione sarebbe degenerata quando Anderson avrebbe detto “shut the fuck up, bitch” all’ex Utah Jazz.
Come riportato anche da Shams Charania, il diverbio tra i due è continuato negli spogliatoi all’intervallo, con i compagni di squadra – guidati da Mike Conley – che hanno nuovamente prevenuto un’escalation fisica, dopo che Anderson avrebbe urlato a Gobert “I’ll knock your ass out”. A quel punto i dirigenti Tim Connelly e Dell Demps hanno raggiunto la squadra negli spogliatoi e hanno comunicato che l’organizzazione aveva deciso di mandare a casa Gobert, il quale ha lasciato l’arena mentre Minnesota entrava in campo per il terzo quarto.
McDaniels out
Se il caso Gobert-Anderson non fosse abbastanza, ieri i Timberwolves hanno anche perso un giocatore fondamentale per le loro chances in post-season: Jaden McDaniels. Dopo aver commesso il secondo fallo a fine primo quarto, McDaniels ha tirato un pugno alla parete dell’ingresso negli spogliatoi per sfogare la propria frustrazione, e poco dopo è tornato in panchina con una sacca di ghiaccio sulla mano.
L’ala non ha più fatto ritorno in campo e la sentenza della radiografia è molto dolorosa per coach Finch: frattura alla mano, stagione finita.
McDaniels in questa stagione era diventato una pedina insostituibile per Minnesota grazie principalmente alle proprie (pazzesche) doti difensive, ma anche per la sua crescita mostrata in attacco, a partire dalle sue percentuali, e per la flessibilità che garantiva alle rotazioni. Senza di lui sarà decisamente più difficile strappare il pass per i Playoffs, contro LeBron James e compagni domani sera, e poi eventualmente con la vincitrice tra Pelicans e Thunder.
E ora?
Inevitabilmente le parole dei diretti interessati nel post-gara sono state seguite con grande interesse, considerando l’imminente impegno nel Play-In. Se la situazione di McDaniels è definitiva, infatti, il caso-Gobert è da monitorare nelle prossime ore, e come riportato da Woj non è da escludere una sospensione del francese.
Dalle parole nel post-gara, però, emerge chiaramente la volontà di ricucire lo strappo e concentrarsi sulla sfida contro i Lakers. Il tempo, del resto, impone di gestire la situazione con urgenza, e le scuse di Gobert per l’accaduto sono arrivate poco dopo il termine della partita:
Queste invece le parole di Anderson, Conley, Connelly e Finch davanti ai giornalisti nel post-gara:
“A volte le cose vanno così, purtroppo. Ma non è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere e andiamo avanti. Vogliamo vincere, competere, e non c’è nient’altro. Gestiremo questa cosa tra di noi.”
Kyle Anderson
“Rudy ha detto com’è andata. Ha perso il controllo e ha chiesto scusa. Ci ha già mandato un messaggio. Ora sta a noi essere uomini, essere maturi, soprattutto a questo punto della stagione. Non possiamo lasciarci condizionare dalle emozioni. Onestamente, però, sono cose che possono succedere, soprattutto con due ragazzi molto competitivi come Rudy e Kyle, che è uno che sfida chiunque.”
Mike Conley
“Il comportamento di Gobert in panchina è stato inaccettabile e abbiamo scelto di farlo andare a casa all’intervallo. Ora gestiremo internamente la situazione.”
Tim Connelly
“Non siamo fieri di quello che è successo, ma è stato frutto della frustrazione. Stavamo giocando male, condividendo poco la palla.”
Chris Finch
Bonus track
Secondo Kevin Garnett, tutto questo potrebbe addirittura fare bene ai suoi Timberwolves:
Draymond Green, invece, si toglie un sassolino dalla scarpa. À la Draymond Green, citando un tweet dello scorso ottobre in cui Gobert aveva commentato (“insecurity is always loud”) il suo alterco con Poole, dopo il video rilasciato da TMZ.