Dopo la prematura eliminazione dei Bulls, il front office in estate proverà a cambiare qualcosa.

FOTO: The Liberty Line

I Chicago Bulls non arrivavano con aspettative elevatissime, e anche il matchup del First Round contro i Milwaukee Bucks non era certo fra i più favorevoli. Ma la somma di numerosi fattori incidentali, quali l’infortunio a inizio anno che ha restituito un Patrick Williams a mezzo servizio, i problemi fisici piuttosto seri di Lonzo Ball e le perdite di Alex Caruso e Zach LaVine a serie in corso non possono che destare un po’ di amarezza. Una sorta di what if, non tanto con le speranze di un passaggio del turno, ma quantomeno per poter avere una prova di cosa potesse dimostrarsi effettivamente questo core in post-season.

Stando così le cose, la soluzione ideale sarebbe quella di mettere a disposizione per coach Billy Donovan un roster più profondo e, di conseguenza, funzionale, specialmente infoltendo un po’ la rosa nel reparto ali/esterni. Dopo l’infortunio di Williams, il ruolo “teorico” di 4 è stato rivestito in borghese da DeMar DeRozan, salvo poi assegnarne spesso gli incarichi difensivi a Javonte Green o Lonzo Ball, adattandoli a delle mansioni non strettamente loro.


Rispetto a inizio anno i dati sono ovviamente cambiati, ma la tendenza è rimasta totalmente invariata, con 3 dei principali 5 matchup stagionali di Green costituiti da Julius Randle, Pascal Siakam e Tobias Harris, tutti profili fisici ben differenti dagli standard di Javonte.

Il ritorno di Williams e l’aggiunta di Tristan Thompson hanno un po’ aiutato a sopperire alle mancanze di stazza, ma ciò non risolve comunque il problema che, infortuni a parte, le rotazioni dei Bulls siano un po’ a corto di profili che possano rivelarsi influenti ai Playoffs nel front court. E Artūras Karnišovas, Executive Vice-President della franchigia, ha già iniziato ad adoperarsi.

Sono infatti recenti le voci che vorrebbero un interesse da parte di Chicago per Matisse Thybulle dei Philadelphia 76ers. I rumors, riportati da Sean Deveney su Heavy.com, ruoterebbero principalmente attorno al desiderio dei Sixers di evitare il più possibile il peso gravoso della luxury tax, sopra la cui soglia si trovano di circa $4.4 milioni (progettati) con 13 giocatori.

Gli stessi $4.4 milioni recitati dal contratto di Thybulle, fra l’altro. Non è un caso che, dopo queste notizie, le prime fantasy trade ideate includano uno scambio secco, con la pick numero 18 dei Bulls che andrebbe ad alleggerire il salry cap di Philadelphia, sebbene sembri un pacchetto un po’ misero per un giocatore che ha appena ricevuto gli onori dell’All-Defensive Second Team.

Mentra su Heavy.com si cita la possibile inclusione di un terzo team, il GM di Chicago, Marc Eversley, sembrerebbe disposto a tutto per arrivare a Thybulle, suo pupillo vero e proprio, tanto che Deveney riporta che – quando Eversley lavorava per i Philadelphia 76ers – sia stato proprio lui uno dei fautori della firma del prodotto di Washington da parte dei Sixers.

Ecco che, allora, uno dei profili che potrebbero essere inclusi in una trade sarebbe quello di Coby White, il cui contratto da più di 7 milioni potrebbe approdare in Pennsylvania in cambio di Thybulle e qualche altro filler – come ad esempio Shake Milton, fra quelli più citati. White è un tiratore dal 36.5% da tre in carriera, su una media di 6.1 tentativi a partita, e il suo profilo potrebbe rivelarsi piuttosto utile accanto a due creator come Joel Embiid e, soprattutto, James Harden.

Fatto sta che, naturalmente, Thybulle non sia comunque il giocatore ideale da mettere sulle ali forti avversarie, ma permetterebbe di allungare il roster con un profilo versatile, capace di tappare i buchi sia che si abbia bisogno di rimpiazzare Lonzo Ball, eventualmente impiegato su esterni più fisici, sia Alex Caruso, ottenendo così ulteriore difesa point-of-attack.

Questo colpo, unito magari ad una trade per un altro giocatore più “lungo”, come ad esempio Nicolas Claxton – di cui si è riportato di recente proprio l’interesse dei Bulls, sebbene i Nets sembrino intenzionati a pareggiare ogni offerta – permetterebbe di apportare delle modifiche difensive importanti ad un nucleo che ha chiuso la Regular Season con la 22esima peggior difesa, e che è sembrata in estrema difficoltà soprattutto quando a mancare erano i migliori difensori a roster.

L’estate dei Chicago Bulls è appena iniziata, ma i passi da fare per diventare competitivi necessitano una svolta immediata.