Domande e risposte su come i Boston Celtics potrebbero usare la Disabled Player Exception da 3.2 milioni di dollari.

FOTO: NBC Sports

Questo contenuto è tratto da un articolo di Keith P Smith per Celtics Blog, tradotto in italiano da Edoardo Bertocchi per Around the Game.



Secondo quanto riportato da Shams Charania, ai Boston Celtics è stata concessa la Disabled Player Excpetion (DPE) per l’infortunio che terrà Danilo Gallinari lontano dai campi per tutta la stagione.

Come funziona la Disabled Player Excpetion? Come potranno utilizzarla Brad Stevens e soci? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Valore e regole della Disabled Player Exception

Quando viene concessa la DPE, a seguito di tutte le opportune valutazioni del caso, la franchigia interessata acquisisce, in via eccezionale, il diritto a firmare un nuovo giocatore alla metà del valore dello stipendio di quello infortunato, al massimo equivalente alla Non-Taxpayer Mid-Level Exception.

Lo stipendio di Gallinari per la stagione 2022/23 ammonta a $6.479.000, il che significa che la DPE esercitabile dai Celtics è esattamente di $3.239.500. I Celtics avranno tempo fino al prossimo 10 marzo per usarla per firmare un giocatore, facendo fronte a molte restrizioni.

Queste, invece, sono le regole e le restrizioni imposte dal regolamento NBA:

  • Nell’ordine di poter richiedere ed esercitare la DPE, il giocatore in questione deve essere considerato impossibilitato a rientrare entro il successivo 15 giugno;
  • La DPE si estingue al verificarsi di uno di questi tre casi: superato il 10 marzo, quando viene utilizzata o al rientro del giocatore infortunato;
  • Può essere usata per acquisire un giocatore in scadenza di contratto (in assenza di eventuali opzioni sullo stesso);
  • Può essere usata per firmare un giocatore, scambiare per un giocatore o reclamarne uno appena tagliato;
  • L’unico tipo di contratto che possibile è possibile acquisire, in ogni caso, è fino al termine della stagione della stagione;
  • Lo stipendio del giocatore acquisito (free agent o via trade) deve rispettare i limiti stabiliti dalla DPE;
  • La DPE rappresenta un’eccezione al tetto salariale, ma non alle dimensioni del roster; per usarla, le franchigie devono avere il posto necessario;
  • I Celtics non godranno di alcuno sgravio salariale o fiscale grazie alla DPE per Gallinari: il contratto di quest’ultimo sarà ancora pienamente valido per questa stagione; 
  • La DPE non può essere combinata con stipendi di altri giocatori in uscita né con Traded Player Exception; deve essere usata singolarmente.

Se dunque Boston decidesse di usare la DPE e, al contempo, il Gallo tornasse in campo prima della fine della stagione, sarebbe un colpo di fortuna per i Celtics; il giocatore acquisito, infatti, sarebbe comunque a tutti gli effetti parte della squadra. Tuttavia, la DPE si estinguerebbe se Gallinari rientrasse prima che venga usata. In ogni caso, è uno scenario altamente improbabile, considerato che non ci si aspetta un suo ritorno in campo prima dell’anno prossimo.

È però importante notare che tutto ciò, dall’altra parte, ha un peso non indifferente sulle possibilità di scambiarlo. Se infatti Gallinari fosse oggetto di una trade e la DPE non fosse stata ancora utilizzata, quest’ultima verrebbe immediatamente rimossa. Inoltre, la clausola non si trasferirebbe alla sua nuova squadra né vi sarebbero le condizioni per richiederne una nuova (il giocatore deve fare già parte del roster al momento dell’ infortunio).

E dunque, i Celtics scambieranno Gallinari?

Lasciando da parte i sentimenti, la sua presenza riveste un ruolo economicamente importante per la franchigia, con un accordo da 6.5 milioni di dollari. Diciamo che è improbabile che Gallinari venga scambiato, ma nemmeno così impossibile. Sia Joe Ingles che Ricky Rubio sono stati entrambi scambiati dopo essersi rotti il crociato la scorsa stagione. Potrebbe benissimo accadere anche a Danilo.

Perché i Celtics dovrebbero esercitare la DPE?

Per rispondere subito alla domanda, disporre di una Disabled Player Exception è come avere più strumenti (di varie forme e dimensioni) per qualsiasi eventualità, nella cassetta degli attrezzi. Non c’è motivo di pensare che i C’s debbano necessariamente utilizzarla; ma non costa niente fino a quando viene esercitata, e così come le altre clausole ed eccezioni di mercato, è semplicemente un’opzione in più.

3.2 milioni non sono tanti in NBA. Il contratto minimo previsto questa stagione per un giocatore veterano, con esperienza di 10+ anni nella lega, è di 2.9 milioni. Se i Celtics grazie alla DPE firmassero un giocatore spendendo quella cifra, però, graverebbe sui conti della franchigia per l’intero ammontare del contratto. E quando spendi già 21 milioni in tasse, ogni spesa si moltiplica immediatamente.

Questa clausola, comunque, può tornare utile. Immaginiamo che Boston provi ad entrare in una trade nei prossimi mesi, ma che il tetto salariale sia un impedimento; grazie ai 3.2 milioni di DPE, avrebbero più margine di manovra per riuscire a completare il deal.

Ma Boston non ha esercitato una DPE di recente?

Certo che l’ hanno fatto, ottima memoria. Esattamente nel 2017, dopo che Gordon Hayward si è rotto la gamba alla prima gara stagionale, i Celtics hanno richiesto ed è stata loro concessa una DPE da $ 8.406.000 (equivalente al massimo possibile, ovvero la “Non-Taxpayer Mid-Level Exception”, considerato che Hayward aveva uno stipendio da quasi 30 milioni).

Boston non era riuscita a trovare sul mercato un giocatore che li convincesse e che rispondesse alle loro necessità, e che fosse acquisibile facendo uso della DPE. Passata la trade deadline, dunque, hanno usato 5 milioni per firmare Greg Monroe per il resto della stagione.

E questa volta?

Non ne ho idea. Se volessero firmare qualcuno, ci sono molti free agent disponibili. Il vero problema, però, sta nel fatto che ciò significherebbe anche sacrificare un giocatore già parte della squadra; la Disabled Player Exception, infatti, rappresenta una deroga al tetto salariale, non all’ampiezza del roster, e Boston ha già raggiunto il massimo di 15 contratti standard. Per avere un posto libero, qualcuno dovrebbe essere precedentemente tagliato o scambiato.

Solitamente la DPE non viene utilizzata presto. Si aspetterà di vedere di cosa avrà bisogno la squadra secondo Brad Stevens e il suo staff, e di capire in che modo tale clausola potrebbe tornare utile in prossimità della trade deadline. Oltrepassato questo termine, Boston avrà comunque una bella somma da offrire ad un giocatore sul buyout market, come successo con Monroe nel 2018.

I Celtics potrebbero quindi sfruttare la DPE per provare a convincere un veterano a firmare a poco più del minimo. Essendo Boston una contender, se Brad Stevens dovesse trovare un giocatore che fa al caso dei Celtitcs, non dovrebbe essere un problema l’aumento della spesa per la proprietà.