Novità e conferme nel mondo della Valley
Inizio di stagione convincente per i Phoenix Suns, partiti con un 5-1 solido, figlio di alcune nuove chiavi di lettura e solidità riproposte.
Nel “reparto conferme” troviamo Devin Booker (29.3 PTS per partita, 5.5 AST, 63.3 true shooting%), che risulta ormai completo sotto quasi ogni aspetto offensivo, con la tendenza a cercarlo da parte dei compagni di squadra sempre altissima.
Devin Booker, 2022/23 | Valore | Percentile |
Usage% | 30.0% | 96° |
Punti-per-100 FGA | 127.5 | 91° |
Assist% | 22.0% | 91° |
AST:Usage ratio | 0.73 | 64° |
Turnover% | 9.7% | 60° |
Dal punto di vista del gioco vivo, i set prediletti per dare spazio di manovra e un’ampia gamma di soluzioni alla ormai confermata superstar sono vari, da un flare sulla linea da tre punti per permettere un gioco Pick&Roll, che Booker ormai gestisce discretamente, a un blocco pin-down portato sul gomito dal lungo in campo in quel momento. Questa situazione iniziale permette a Booker di ricevere palla sul lato debole e di sfruttare il suo arsenale offensivo nel migliore dei modi.
Se il blocco funziona, la possibilità è, ad esempio, un ricciolo di Booker che lo porti in forte vantaggio, sia in caso di switch, sia in caso di drop coverage. Il giocatore in questo modo ha due scelte: attaccare il ferro o tentare un pull-up jumper dalla media.
Analisi delle giocate a parte, ciò che sembra essere molto più solido nel gioco di Booker è la sua capacità di gestire i raddoppi. Negli anni precedenti sembrava venire quasi “soffocato”, mostrandosi poco pronto nel gestire il raddoppio difensivo, utilizzato in maniera piuttosto diffusa per contenerlo.
In questa stagione appare invece più lucido e la visione di gioco, già ottima, è chiaramente migliorata. Suo, ad esempio, il passaggio, dopo la lettura del raddoppio difensivo, che ha portato al tiro per la vittoria segnato da Damion Lee nella partita contro i Mavericks di Luka Doncic.
Per non dilungarsi troppo sull’apporto ormai chiaro che un giocatore come il numero 7 offre al gioco dei Suns, chiudiamo dicendo che, in questa breve span di partite, Devin Booker ha messo in luce un linguaggio del corpo che dimostra una confermata consapevolezza dei propri mezzi e del fatto che la sua sola presenza sul parquet costringa le difese avversarie ad un aumento drastico dell’attenzione.
Per il “reparto novità”, invece, ci troviamo di fronte ad una lineup leggermente alterata, con l’inserimento di Cam Johnson nella starting lineup al posto di Jae Crowder, fuori squadra e in cerca di una trade. Il prodotto di UNC ha ottenuto un posto in quintetto grazie all’ottimo rendimento delle passate stagioni, su tutte la passata, chiusa come uno dei “sesti uomini” più efficaci e versatili di tutta la lega: 12.5 punti e 4.1 rimbalzi a partita, con un solidissimo tiro dalla distanza (42.5% su 5.9 tentativi a gara).
La questione da cui potrebbero emergere preoccupazioni riguarda il suo apporto difensivo su un load più elevato: sebbene sia un giocatore molto reattivo e senza cali drastici di concentrazione, sostituire Crowder è chiaramente un onere impegnativo. Mancanza di esperienza e non perfetta capacità di tenere gli scivolamenti hanno portato coach Monty Williams a prendere quelle che sembrano delle precauzioni.
La prima sono i frequenti cambi difensivi per portare un ottimo difensore come Mikal Bridges sul giocatore più pericoloso della squadra avversaria, spesso accoppiato con Johnson; la seconda concerne l’attenzione alle rotazioni, che sembra essere aumentata dalla stagione precedente, con degli aiuti forti che non si limitano agli stunt, ma tendono a cercare la palla o comunque disturbare l’attaccante proiettato a canestro. Di fatto coach Williams sembra voler adottare un atteggiamento contenitivo per le penetrazioni a canestro, senza però un collasso totale in area quando l’uomo viene battuto.
D’altro canto, è chiaro che gli avversari fino ad ora prediligano attacchi mirati su Johnson (e Paul) se ci si deve rifugiare nell’isolamento. La span di partite è però corta e un giocatore come Cam, in costante miglioramento, non può che dare, nella lunga stagione NBA, segnali di evoluzione positiva, supportati da una mentalità per niente remissiva. In attesa di questi, sembra che la strategia di Coach Williams stia funzionando, mantenendo i Suns una contender a tutti gli effetti su entrambe le metà campo.
Poco da dire sui restanti spot del quintetto. Chris Paul è partito sottotono nello scoring ma rendendo giustizia al soprannome di Point God (10.8 Assist a partita per lui); DeAndre Ayton è ancora il solito e solido giocatore offensivo degli anni scorsi, con la differenza che ha mostrato un respiro maggiore e una tranquillità emotiva che non aveva nel periodo di discussione del contratto. Nota negativa, gli 8 rimbalzi catturati di media da DA, in controtendenza con le passate stagioni in cui raggiungeva e superava la doppia cifra, ma il campione è ancora limitato.
Menzione d’onore per Jock Landale, il ventisettenne prodotto di Saint Mary’s che, alla sua seconda stagione in NBA, sta facendo registrare 10.5 punti e 5.3 rimbalzi a gara, meritandosi tutti i minuti (17,5 a partita) e la fiducia che coach e compagni gli stanno offrendo, ripagata con un ottimo lavoro in situazioni di Pick&Roll.
Jock Landale – pick&roll (bloccante) | Valore |
Possessi | 2.3 |
Frequenza | 23.7% |
Punti/possesso | 1.5 |
eFG% | 71.4% |
Percentile | 87° |
Risulta oltretutto migliorato dal punto di vista difensivo, con 1.7 stoppate per 36 minuti al fronte di sole 0.9 nella stagione in forza ai San Antonio Spurs. Nella totalità, sembra essere un ottimo innesto e avere una grande dinamicità, utile ad un attacco mobile e tanto basato su lettura e reazione come quello della squadra dell’Arizona.
In conclusione, la “nuova” Phoenix è pericolosa, affamata e pronta a dare battaglia, con l’obiettivo di raggiungere uno spot favorevole ai Playoffs, se non addirittura il primo posto in regular season, con la chiara intenzione da parte della sua superstar, Devin Booker, di entrare a far parte della discussione MVP per questa stagione, ancora molto lunga ma già piena di sorprese.