Prima notte infiammata dalle rifirme (e non) dei top free agent disponibili. C’è chi punta ancora a contendere e chi accontenta le sue stelle con la famosa “bag”, tra la maestosa firma di Jerami Grant e il ritorno di Khris Middleton, passando per Jakob Poeltl e Kyrie Irving.

Dopo le riflessioni sull’operato dei Lakers e sulle “steal” dei Suns, torniamo al “tavolo del giudizio”. Ecco le nostre opinioni ” a caldo” sui quattro, grossi affari menzionati in precedenza.

  • Jerami Grant (QUI i dettagli)

Genny: il secondo più grande contratto della storia dei Blazers. Portland era obbligata a rifirmare Grant dopo la prima parte di stagione e la esplicita richiesta di Lillard. Preso in singolo, il valore del contratto di Grant rischia di essere buono considerando il nuovo salary cap e il fatto che sia un veterano con buone esperienze ai Playoffs, capace anche di giocare intorno a uno young core. Questo porta a una trade-Lillard? Vediamo: rifirmare Grant a queste cifre per affiancarlo a Dame e ricercare i Playoffs, oppure affiancarlo al giovane young core?


Nadir: Il problema è forse il contratto troppo lungo, considerando che ha 29 anni e sta già entrando nella seconda fase del suo prime, ma è ancora uno dei migliori role player extra-lusso della lega. Mi sarebbe piaciuto di più con un paio d’anni in meno, ma anche in ottica partenza di Lillard è un ottimo giocatore da affiancare ai progetti Sharpe e Henderson, e a tutto il core di giovani.

  • Kyrie Irving (QUI i dettagli)

Genny: i Mavs avevano scelta? Dallas doveva offrire la luna e anche di più, essendo una squadra che sta prendendo forma intorno ad una delle coppie più intriganti della lega, e considerando l’esborso per Irving nelle settimane prima della trade deadline. E’ un contratto apparentemente molto team-friendly. Chi potrebbe ancora arrivare in Texas?

Nadir: Ottima firma, eri obbligato a farlo e per le cifre uscite negli ultimi mesi, hai fatto un affarone, considerando anche la player option (che porta anche alla MLE). Firma che manda un messaggio fortissimo a Luka Doncic, che mostra quanto i Mavs siano disposti a spendere per competere quest’anno. Considerando i soldi dati da Houston a VanVleet (tre anni, 130 milioni di dollari), è una gran contratto per Dallas.

  • Jakob Poeltl (QUI i dettagli)

Genny: La faccia del non-progetto Raptors. Pagato una prima scelta non protetta per provare a puntare ai Playoffs subito, ora l’austriaco è protagonista di un run it back disperato che porta a una delle firme più assurde della free agency. Fit non necessario, contratto lungo, strapagato e fuori dalla timeline di cui necessita la franchigia. Pessimo affare per tutti, tranne che per il caro Jakob.

Nadir: Qui sono in disaccordo. Nonostante il contratto oneroso, Toronto si (ri)porta a casa un giocatore molto intelligente e utile; difensivamente è tra i migliori a giocare drop e offensivamente è uno dei migliori nello short roll, essendo un gran bloccante e tagliante. Ha solo 27 anni, sta entrando nel prime, è una firma che non mi dispiace.

  • Khris Middleton (QUI i dettagli)

Genny: Sono molto indeciso nel giudizio su questa firma. Middleton è uscito dal contratto alla ricerca di un contratto più lungo, ma Milwaukee ha dato un contrattone a un giocatore che già quest’anno sembrava aver subito un calo fisico difficilmente reversibile. Se Khris tornasse a tirare in un certo modo e ad essere il giocatore che è stato offensivamente, è ovviamente un buon affare anche per i Bucks (che comunque erano costretti a farlo); ma per ora, vedo Milwaukee candidarsi a pagare uno dei contratti peggiori della lega nel 2025.

Nadir: Firma obbligata, stagione deludente ma influenzata dall’infortunio al ginocchio del 2022. Tornerà sicuramente più pronto quest’anno, e tre anni sono gestibili in relazione al suo declino fisico. A quelle cifre non potevi fare altro, ripeto: eri obbligato, sia per la situazione dei Bucks, sia per quella di Middleton.