
Per i Toronto Raptors sono state due stagioni anonime e, dopo l’eliminazione rimediata lo scorso anno al primo turno del torneo Play-In, hanno appena chiuso al dodicesimo posto nella Eastern Conference con un record i 25-57. Inoltre hanno anche scambiato due perni come OG Anunoby e Pascal Siakam, abbracciando la strada del rebuilding, ma sfortuna vuole che non potranno nemmeno scegliere con la loro pick. Non essendo stata una top-6, infatti, i diritti sono andati ai San Antonio Spurs secondo quanto accordato con la trade per Jakob Pöltl. Ecco perché, in mezzo a tante incertezze, i Raptors hanno voluto sigillare un ricchissimo accordo con Scottie Barnes rendendolo la pietra angolare del loro futuro e la star attorno alla quale costruire nei prossimi anni. Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di ESPN il numero #4 di Toronto potrebbe arrivare a guadagnare fino a 270 milioni di dollari nei prossimi cinque anni e diventerà anche il giocatore più pagato nella storia dei Raptors.
Nel 2020/21 ha giocato a Florida State prima di essere scelto con la quarta pick assoluta dalla franchigia canadese. Nella sua prima stagione ha vinto il Rookie of the Year ed è anche riuscito ad assaggiare il sapore della post-season nella serie al primo turno contro i Philadelphia 76ers. Dopo un’annata non troppo brillante da sophomore, quest’anno ha migliorato tutte le sue medie e le sue percentuali, ritoccando i suoi career-high. Barnes ha registrato 19.9 punti (con il 34% da tre), 8.2 rimbalzi, 6.1 assist, 1.2 rubate e 1.5 stoppate di media a partita. Infine, ha anche ricevuto un’altra soddisfazione personale venendo selezionato per l’All-Star Game.
Il suo contratto prevede una base fissa di 224.9 milioni di dollari per i prossimi cinque anni, occupando quindi il 25% del cap, che può arrivare fino a 269.9 milioni di dollari, 30% del cap, qualora dovesse essere nominato per un All-NBA Team e vincere anche il premio di MVP o il DPOY.
Le prossime urgenze per i canadesi riguardano:
- Immanuel Quickley: potenziale restricted free agent, con una qualifying offer del valore di $8.5 milioni, che Toronto potrà estendergli entro la scadenza del 29 giugno. In caso di offerte in free agency e mancata estensione, i Raptors potranno comunque pareggiare qualunque offerta venga messa sul piatto, e non ci sono grossi motivi per rifiutare: IQ ha giocato la miglior span della propria carriera in Canada, viaggiando a 18.6 punti e 6.8 assist di media nelle 38 gare disputate dalla trade da parte dei Knicks, tirando con un ottimo 39.5% da tre punti su 7.1 tentativi a partita – pur con una true shooting% appena sotto la media. Visti i tempi di Toronto, che non punta ad essere competitiva nell’immediato e non ha urgenze dal punto di vista salariale, una permanenza sembra quasi scontata.
- Gary Trent Jr.: lo specialista sarà invece unrestricted free agent, e un buon esempio per prevedere il suo nuovo contratto potrebbe essere quello di Malik Monk, che ha appena firmato un quadriennale da $78 milioni per restare ai Kings. I $17.4 milioni che il sesto uomo di Sacramento prenderà nel 2024/25 sono comunque inferiori a quelli previsti dalla player option di Trent nella stagione appena trascorsa ($18.6M), cifra che i Raptors potrebbero anche decidere di avanzare – soprattutto considerando che potrebbero perderlo a 0 e che un contratto team friendly come questo farebbe gola a moltissime squadre, per esempio, in sede di deadline.
- Bruce Brown: dopo il titolo vinto a Denver, il giocatore ha valorizzato l’aspetto finanziario, firmando con i Pacers prima di essere scambiato a stagione in corso. Servirà prendere una decisione sulla sua team option da $23 milioni entro il 28 giugno, e anche qui il ragionamento potrebbe risultare simile a quello per Trent: anziché perderlo a 0, forse sarebbe meglio garantire un contratto di questo tipo per poi cercare uno scambio più avanti.
Il tempo e le mille possibilità che porta con sé sono dalla parte di Toronto, adesso non resta che lavorare bene per costruire il miglior contesto possibile intorno a Scotti Barnes.