
Questo contenuto è tratto da un articolo di Cal Durrett per Air Alamo, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Dejounte Murray sta disputando la migliore stagione della sua carriera, andando oltre le aspettative nonostante un avvio (prevedibilmente) non entusiasmante dei San Antonio Spurs.
Al momento sta facendo registrare 18.8 punti, 8.4 rimbalzi e 8.4 assist a partita, aggiungendo 2 palle rubate, mostrando a tutti la sua versatilità difensiva e migliorando le proprie percentuali da diverse zone del campo. Ha già fatto registrare 3 triple-doppie nelle prime 23 uscite stagionali, quando in tutta la carriera ne aveva “solo” 7 (8, in realtà, con una aggiuntiva al Play-In).
A cosa è dovuta la sua crescita nella metà campo offensiva?
SCORING
Innanzitutto, per la prima volta, Murray si configura come ball-handler principale di San Antonio, con le sue opportunità on-ball che sono più alte che mai dopo la partenza di DeRozan. Oltre a ciò, negli anni Dejounte è migliorato molto fisicamente e a livello di scelte, tanto che ora il suo finishing – e non solo – è nettamente migliorato. Secondo Cleaning the Glass, al momento è 55/81 (68%) nei “Rim FG”, un dato che lo classific all’87esimo percentile tra i pari-ruolo (il 61% dell’anno scorso era il suo precedente career-high).
Da non dimenticare anche la qualità dei suoi tiri a inizio carriera comparata con quella odierna: oggi Murray è infatti uno dei migliori tiratori NBA dal mid-range, da dove arriva più della metà (56%) dei suoi tentativi dal campo.
La crescita dal punto di vista realizzativo degli ultimi due anni non era scontata, anzi, per un tiratore dalla distanza poco affidabile. Murray ha migliorato la sua percentuale dall’arco, oggi al 34.5%, e aumentato il suo volume di tiro. Nel 2020 tentava 1.7 triple a partita, ora 4.0. In ogni caso, ha ancora tanto lavoro da fare per migliorare in questo senso.
PASSING
Murray ha mostrato un rapido sviluppo in questi anni in Texas. Il prodotto di Washington, una volta uscito dal college, non era considerato un playmaker, vista la stazza e, soprattutto, la poca abilità di passaggio. Dopo il Draft, San Antonio ha scelto di farlo giocare da point guard, consapevole che i primi passi non sarebbero stati facili da muovere. Con il tempo, però, il suo gioco e le sue letture sono migliorati, come dimostrato già l’anno scorso.
Oggi Dejounte legge in modo ottimo le scelte della difesa sui pick&roll, sa ottenere spesso sufficiente separazione per i pull-up jumper e per i floater, e riesce a mettere in ritmo i compagni più che mai, come dimostra il suo career-high in assist a partita (8.4) che è il dato più alto per un giocatore degli Spurs nell’era-Popovich.
Murray sa trovare bene i compagni nel pitturato, ma anche sul perimetro, il che dimostra una accresciuta visione del campo.
REBOUNDING
Per la sua posizione, a rimbalzo Murray ha numeri elitari in NBA. Nel 2020/21 si è classificato quarto per rimbalzi a partita tra le point guard, mentre attualmente guida l’NBA, avendo preso almeno 10 rimbalzi per ben 9 volte in 23 gare.
Qui la sua stazza è chiaramente determinante, e a di là dei numeri il suo contributo è merce preziosa per gli Spurs, che vogliono riuscire a rendere sostenibile più a lungo possibile delle lineup molto “small”.
Insomma, per poter assistere all’evoluzione di Murray si è dovuto attendere con pazienza, ma ora che ha preso in mano gli Spurs è il momento di toccare con mano i suoi progressi.
“Dejounte si sta dimostrando fenomenale nel guidare la squadra”, ha detto recentemente Thaddeus Young. “Segna da tre, segna dalla media, va al ferro con aggressività, gioca sempre duro. Sta facendo grandi passi avanti, il suo gioco continua a migliorare.”