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Questo contenuto è tratto da un articolo di Dominic Chiappone per The Lead SM, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.



La tanto storica quanto iconica permanenza di Damian Lillard ai Portland TrailBlazers è giunta al capolinea dopo undici lunghe stagioni. Nel momento dell’ufficialità della trade le lancette degli orologi della città di Portland si sono congelate, riportando la memoria indietro negli anni per rivivere quei festosi momenti di estrema gioia e celebrazione – detti appunto Dame Time – che l’All-Star ha saputo regalare nel tempo ai tifosi.

In una quasi anonima giornata autunnale di fine Settembre Damian Lillard ha salutato gli ormai ex compagni dei TrailBlazers, volando in direzione Wisconsin per aggregarsi ai Milwaukee Bucks, a quasi tre mesi dalla sua richiesta ufficiale di voler cambiare aria. Ciò ha dato vita ad una gigantesca blockbuster trade (di cui abbiamo analizzato dettagli e retroscena QUI, QUI e QUI) che ha coinvolto anche i Boston Celtics, Jrue Holiday e Robert Williams III.

Mettendo da parte le reazioni e conseguenti opinioni scaturite dall’incredibile trade andata in porto, non rimane che commemorare le gesta compiute da Dame negli ultimi 11 anni di carriera NBA, tutti con la canotta dei Portland TrailBlazers.

Le statistiche raccontano già molto di questo longevo connubio: Lillard è stato scelto con la 6° Draft pick in assoluto nel 2012 e ben presto ha scalato le gerarchie all’interno della franchigia e del cuore dei tifosi, garantendosi inoltre un posto nel 75th Anniversary Team. I numeri del ragazzo proveniente da Weber State sono paragonabili a quelli di LeBron James, Jerry West, Oscar Robertson e Luka Doncic. Le sue gesta sul parquet lo pongono al livello di giocatori del calibro di Patrick Ewing, Tracy McGrady e James Harden. Risultati impressionanti a coronare la miglior striscia positiva dei TrailBlazers dopo l’addio di Rasheed Wallace nei primi 2000. 

È innegabile, tuttavia, che il rendimento del nativo di Oakland, California nella fase finale dell’esperienza sia stato in calo rispetto al resto della permanenza in Oregon. I Blazers hanno bruscamente dovuto rimettere i piedi per terra dopo aver raggiunto le Western Conference Finals nel 2019 – per la prima volta dal 2000 – dopo una lunga serie di uscite di scena anticipate al First Round dei Playoffs. Le uscite di scena premature nelle annate seguenti unite ad un roster “stagnante” hanno chiuso ogni prospettiva di un’era iridata. Ma senza far sfigurare i seguenti numeri:

  • Statistiche in carriera: 769 partite disputate, 25.2 punti, 4.2 rimbalzi e 6.7 assist di media;
  • Statistiche ai Playoffs: 61 partite disputate, 25.7 punti, 4.5 rimbalzi e 6.2 assist di media;
  • 7 volte All-Star;
  • 1 volta Top-Five MVP Voting (2018);
  • 4 volte Top-10 MVP Voting (2016, 2019, 2020, 2021);
  • NBA 75th Anniversary Team selection;

Damian Lillard è riuscito a raggiungere Clyde Drexler e Bill Walton nell’Olimpo dei migliori giocatori nella storia della franchigia dei Portland TrailBlazers, scolpendo per sempre il suo volto nel Monte Rushmore dei Blazers. In onore di quanto dimostrato sul parquet negli anni, ecco una lista dei 5 migliori momenti nella carriera di Dame con i suoi TrailBlazers.

5) Bubble Lillard

Reduce dalle Conference Finals dei Playoffs 2019, Lillard ha ricordato al mondo intero le sue doti sul rettangolo di gioco. Un chiaro esempio è la prestazione da 61 punti e 8 assist contro i Dallas Mavericks nella Bubble di Orlando durante la prima fase della pandemia di Covid-19. 

Quell’incredibile prestazione da oltre 60 punti ha incluso anche questa giocata sbalorditiva:

In molti sono rimasti increduli chiedendosi come sia potuto entrare quel tiro. Lillard è stato brillante nonostante i sogni dei TrailBlazers e dei loro tifosi fossero quasi giunti sul punto d’infrangersi. E per qualche ragione, questa non è neppure la miglior prestazione di Dame Dolla in Oregon. 

4) Houston, abbiamo un problema

No, non si tratta del game winner contro gli Houston Rockets nel 2014. La scorsa stagione, sul finire dell’esperienza di Damian ai Blazers, è riuscito a mettere a referto una prestazione da 71 punti contro i Rockets, terminata col punteggio di 131-114. La sua efficienza è stata addirittura ancor più impressionante: 22/38 dal campo (58%), 14/14 dalla linea dei tiri liberi e 13/22 da oltre l’arco (59%), a segnare il suo miglior traguardo dal perimetro in una singola partita.

Il suo record personale di 71 punti in una singola partita è stato raggiunto anche da Donovan Mitchell nella stessa stagione. In quell’occasione ha inoltre battuto il suo record personale di 61 punti, raggiunto due volte – nel 2020 contro i Dallas Mavericks ed i Golden State Warriors.

Questa performance inserisce di diritto Lillard nell’élite dell’NBA. È entrato a far parte di quel gruppo di 8 giocatori in grado di mettere a segno almeno 70 punti; i suoi 71 punti contro gli Houston Rockets lo hanno reso l’unico giocatore over30 a raggiungere questo personale traguardo, secondo ESPN.

La prestazione da 71 punti è anche l’ottava per maggior numero di punti in una singola partita, record condiviso con Donovan Mitchell, David Robinson ed Elgin Baylor.

3) Sperare in un errore

Se un giocatore NBA riesce a costringere un suo collega a dover sperare in un suo errore, questo rende l’idea del valore del primo. Basta guardare alla sottovalutata prestazione al First Round di Playoffs del 2021 durante la serie tra Portland TrailBlazers e Denver Nuggets

Statisticamente, Lillard ha messo a referto 30 punti e 10 assist a partita nella serie persa per 4-2. Con questi risultati, Dame ha raggiunto Russell Westbrook, Allen Iverson e Luka Doncic nella ristrettissima cerchia di giocatori riusciti a raggiungere 30 punti e 10 assist di media in una serie al primo turno di Playoffs. 

L’ex Weber State ha sfoderato una prestazione da 55 punti nella sconfitta in Gara 5, arrivata dopo un doppio Over Time e rimasta nella memoria collettiva come una delle più strabilianti per le giocate messe in mostra, come la seguente, in cui Austin Rivers esprime tutto il suo sollievo dopo uno dei rari errori di Dame Dolla:

Nel corso di questa serie di Playoffs Lillard ha raggiunto medie da 34.3 punti, 4.3 rimbalzi e 10.2 assist, con il 66.0% di True Shooting. Dal 1973 soltanto tre giocatori hanno collezionato almeno 50 partite di Playoffs con una media di almeno 25 punti e 6 assist. LeBron James e Steph Curry sono i primi due, Damian Lillard è il terzo.

2) Ancora Houston Rockets

Senza voler troppo infierire con la Rockets Nation per la doppia menzione, ma è quasi impossibile lasciar fuori dalla lista questo incredibile tiro con cui Damian ha deciso le sorti del match e della serie di Playoffs.

Dopo aver mancato l’ingresso ai Playoffs nel suo anno da rookie, i Blazers sono riusciti a raggiungere il traguardo nel 2014, riuscendo a ripetersi nel resto della decade. Con LaMarcus Aldridge prematuramente fuori dai giochi è toccato a Damian Lillard prendere per mano la squadra per avanzare in post season.

Questo tiro rende bene l’idea di come lo abbia fatto.

1) Ups, he did it again

Realizzare un game e serie winner è un’impresa difficile da realizzare nella carriera di ogni giocatore NBA. Riuscire a ripetersi è pressocché impossibile. Ma non per Damian Lillard.

Cinque anni dopo la sua famosa tripla contro gli Houston Rockets, Dame si è ripetuto nuovamente contro gli Oklahoma City Thunder nel 2019, per il disappunto di Russell Westbrook e Paul George. Con questa giocata Damian si è assicurato un posto di rilievo tra le point guard nella storia dell’NBA, sicuramente tra i migliori dell’era moderna insieme a Steph Curry. E ben lontano dal resto dei colleghi. 

Le parole del commentatore sono rimaste indelebili nella mente di ogni tifoso. Adesso il Dame Time a Portland è finito, ma siamo sicuri che le sue imprese e gesta non verranno mai dimenticate.

La prossima tappa della carriera di Lillard sono i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, destinazione Deer District. Nel Wisconsin hanno già regolato gli orologi: it’s Dame Time!