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Dopo le ultime 3 sconfitte consecutive, arrivate contro Grizzlies, Warriors e Hornets, i Dallas Mavericks hanno ora un record di 36 vinte e 38 perse, valido per l’11esimo posto a Ovest, dunque fuori dalla zona Play-In. Neanche a dirlo, un’eliminazione più-che-precoce dalla corsa al titolo 2023 potrebbe avere dolorose implicazioni in estate per la franchigia texana, dal possibile addio di Kyrie Irving alla frustrazione di Luka Doncic, e non solo.

Il calendario delle prossime due settimane, comunque, sembra lasciare spiragli di rimonta per la squadra di coach Jason Kidd, quantomeno sulla carta. Dopo un giro di trasferte (di per sé mai semplice, è vero) a Est contro Charlotte, Indiana, Philadelphia, Miami e Atlanta, i Mavs chiuderanno la Regular Season con un trittico di partite casalinghe contro Sacramento, Chicago e San Antonio.

Giocarsi tutto nel Play-In non era certamente l’obiettivo stagionale di Dallas, ma a questo punto – considerando le tre partite di ritardo da Suns, Clippers e Warriors (quarti, quinti e sesti) – è lo scenario più auspicabile per Doncic e compagni.


E se invece rimanessero a guardare da spettatori l’intera post-season della Western Conference? Al di là delle note dolenti di cui sopra, c’è una piccola consolazione per i tifosi Mavs: la loro scelta al Draft 2023 appartiene ai Knicks (trade-Porzingis), ma è protetta 1-10; ovvero, se la pick cadesse nelle prime 10 (decima compresa), New York dovrebbe aspettare la prossima stagione (almeno) per ottenerla.

Queste sono le probabilità in ottica Lottery (via Tankathon), se la stagione finisse oggi:

Le % di Bulls e Mavs indicate in rosso sono scelte che dovrebbero cedere (a Magic e Knicks) nel caso in cui non fossero, rispettivamente, in top-4 e top-10 al Draft 2023.

La first-round pick in questione dei Mavs ha la seguente protezione per i prossimi Draft:

  • 2023 – protetta top 10
  • 2024 (se “slittata” nel 2023) – protetta top 10
  • 2025 (se “slittata” nel 2023 e anche nel 2024) – protetta top 10; in caso contrario, si trasformerebbe in una second-round pick

Certo, se la scelta arrivasse a trasformarsi in una second rounder nel 2025, vorrebbe dire che i Mavs avrebbero sempre chiamato in top-10 nei prossimi tre Draft. Il che, naturalmente, significherebbe che le cose in campo non starebbero andando esattamente nella direzione auspicata da Mark Cuban e soci.

Guardando al breve periodo, però, in un Draft che si prospetta molto interessante, trattenere una scelta nelle prime 10 potrebbe dare a Dallas un nuovo importante elemento da aggiungere al proprio puzzle per il medio-lungo termine. Se non vi basta, tifosi Mavs… provate a pensare a quell’1.5% di chiamare Victor Wembanyama, oppure sull’1.7% di mettere le mani su Scoot Henderson.

Ecco, uno di loro due – o anche una scelta tra le prime quattro (7.2%) – sarebbe una consolazione decisamente interessante (e fortunata).