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Questo contenuto è tratto da un articolo di Chris Fedor per Cleveland.com, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Aprile è il mese in cui solitamente in NBA si tirano le somme dell’appena terminata Regular Season e le franchigie si preparano ai rispettivi impegni di Play-In Tournament prima, Playoffs poi. I Cleveland Cavaliers sono riusciti, nuovamente, a strappare il pass per la post-season con il 4° seed, ottenuto grazie al record di 48-34, che ha concesso al team allenato da coach J. B. Bickerstaff di ottenere il fattore campo nella serie del primo turno contro gli Orlando Magic. I Cavs si trovano adesso a quasi un anno di distanza dalla scottante eliminazione per mano dei New York Knicks, vogliosi di riscattare quella brutta uscita di scena. La serie contro i Knicks è stata combattuta sin dai primi istanti di gioco e ha impartito ai Cavs una dura lezione sulla netta differenza di ritmo tra le sfide di Regular Season e quelle dei Playoffs. Inoltre, l’eliminazione per mano di Jalen Brunson e compagni ha messo in rilievo tutte le pecche del roster, specialmente in termini di maturità, organizzazione e prontezza nel prendere decisioni ardue. E, soprattutto, ha portato ad alcuni cambi nel corso della scorsa estate. 


Come detto qualche riga in precedenza, la Regular Season è finita negli annali, e per quanto riguarda la squadra allenata da J. B. Bickerstaff è terminata con una inaspettata sconfitta contro gli Charlotte Hornets – in cui coach Bickerstaff ha deciso di lasciare in panchina nel 4° quarto tutti i suoi uomini regolarmente più impiegati. Il loro record stagionale li pone dietro soltanto ai top-seeded Boston Celtics, ai New York Knicks e ai Milwaukee Bucks nella Eastern Conference. Poco dopo la fine della sfida contro gli Hornets, a poco più di 1000 miglia di distanza, gli Orlando Magic hanno portato a termine una trionfante vittoria contro i Bucks, privi di Giannis Antetokounmpo, assicurando il loro 5° seed e la sfida al First round contro i Cavs. Gara 1 della serie al meglio delle 7 sfide si disputerà sabato 20 aprile alla Rocket Mortgage FieldHouse, ed è tempo che la franchigia dell’Ohio metta in pratica le lezioni apprese l’anno scorso e durante tutto l’inverno. 

“L’esperienza ai Playoffs è reale, giusto? Questi ragazzi hanno avuto un assaggio l’anno scorso dell’intensità di gioco e del livello di preparazione che i Playoffs richiedono. Affronteremo un team composto da giocatori giovani ed affamati, che daranno l’anima in campo in ogni sfida. Lo hanno fatto per tutta la stagione, ma noi dimostreremo loro quale sia il vero livello di gioco dei Playoffs.”

Georges Niang

L’ala trentenne dei Cavs, Georges Niang, si è così espresso riferendosi alla serie di Playoffs contro i Magic di Paolo Banchero e compagni subito dopo la sconfitta contro gli Hornets. Come il veterano statunitense con passaporto senegalese, anche il Front Office riteneva che la carenza d’esperienza in post-season abbia giocato un ruolo chiave nell’eliminazione dell’anno scorso per mano dei Knicks, perciò hanno provato a porre rimedio rafforzando lo young core. Niang conta 46 presenze ai Playoffs nel corso dei suoi 8 anni di carriera in NBA ed è stato uno dei rinforzi estivi insieme a Max Strus, a sua volta reduce dalla sconfitta alle NBA Finals 2023 contro i Denver Nuggets, quando militava nei Miami Heat. Inoltre, è stato messo sotto contratto anche Tristan Thompson, già vincitore del Titolo NBA coi Cavs nel 2016, e infine, a poche settimane dal termine della stagione, è stato inserito a roster anche Marcus Morris Sr., mettendo la sua esperienza a disposizione di coach Bickerstaff per i Playoffs. Grinta, esperienza, leadership e profondità del roster. Ecco cos’hanno apportato i 4 innesti sopracitati, oltre ad un bottino di 250 partite disputate ai Playoffs, essendo i veterani ed elementi con più esperienza in roster. 

“I Playoffs sono tutta un’altra storia. Dovremo essere pronti a lottare, poiché ci aspettano sfide dure e ardue. Qualsiasi sfida o serie di Playoffs è dura, perciò siamo pronti a mettere in gioco il nostro meglio, e speriamo di essere pronti a ciò che ci aspetta. Gli avversari sanno tutto di noi, delle nostre giocate, dei nostri punti di forza e punti deboli. Ma ho grande fiducia in noi e nel poterci giocare le nostre opportunità contro qualsiasi avversario, perciò spero solo che saremo pronti a farlo.”

Max Strus
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Proprio come i Knicks l’anno scorso, anche gli Orlando Magic hanno in serbo diverse e varie insidie. In primis, il più basso in quintetto è alto 1,95 m e nel corso della sfida, poi vinta contro i Milwaukee Bucks, coach Jamahl Mosley ha potuto contare su un trio composto da giocatori alti almeno 2,10 m. Sulla stazza a disposizione del roster dei Magic si è così espresso coach J. B. Bickerstaff di recente.

“Sono dei giganti e hanno a diposizione svariati uomini di stazza in ogni ruolo del campo. Possiedono giocatori capaci di creare le loro chance da soli, senza bisogno di assistenza dai compagni, e possono mettere tanta pressione sugli avversari, sia offensivamente che difensivamente, poiché anche in fase difensiva sono un ottimo team. Non bisogna conceder loro vantaggi nella loro metà campo, poiché proveranno a giocare sfruttando la loro stazza in aree difensive affollate ed in cui è difficile districarsi nel pitturato.”

Coach J. B. Bickerstaff

Guidati dal sophomore ed All-Star Paolo Banchero, gli Orlando Magic si sono posizionati al 22° posto in Offensive Rating, al 3° in Defensive Rating e al 14° in Net Rating quest’anno. L’italo-americano ha messo a referto una media di 22.6 punti, 6.9 rimbalzi e 5.4 assist in Regular Season, diventando il più giovane giocatore in NBA a guidare la propria squadra per punti, rimbalzi e assist in una singola stagione coi suoi 21 anni e 154 giorni. In 4 sfide contro i Cavs quest’anno, Banchero ha realizzato 42, 20, 18 e 12 punti, con le due squadre che hanno diviso equamente il numero di vittorie e sconfitte. 

“I Magic sono una squadra tosta, che sfrutta molto il fisico. Giocano in maniera grintosa, vista anche la loro giovane età, che li rende anche più affamati. Faremo bene ad esser pronti ad affrontare la loro fisicità, che ovviamente sale di livello nel corso dei Playoffs. Perciò dovremo essere pronti a giocate ancora più dure e difficili su cui difendere, e dovremo mettere ancor più grinta in ogni sfida. Abbiamo talento da vendere nel nostro roster, lo dico da tutto l’anno.”

Max Strus

Il gioco duro e la fisicità sono diventati un tema molto dibattuto da un anno a questa parte nella città di Cleveland, Ohio, dopo l’eliminazione dai Playoffs contro i Knicks di coach Tom Thibodeau. Anche perché, nonostante possano annoverare una delle migliori difese della lega, spesso i Cavs vengono definiti come “molli”. Il Big Man, Jarrett Allen, ha parlato di questa tematica affermando che ci sia un solo modo per staccarsi di dosso quest’appellativo e i Cavs ne avranno occasione già contro gli Orlando Magic. Si troveranno di fronte un avversario fiero del proprio stile di gioco, che ha preso ispirazione da alcuni aspetti del sistema degli stessi Cavs – specie nel team-building – tra cui un arcigno approccio difensivo alle varie sfide. 

“Penso che dovremo scendere in campo con la mentalità di chi deve colpire per primo, che deve dare il pugno per primo. Si tratta di uno solo degli svariati tipi di sfide che si possono affrontare. Ma questa sarà una serie molto influenzata dalla fase difensiva. Non ci sarà nulla di facile o di scontato, né nel pitturato che dalla linea dei 3 punti.”

Jarrett Allen

In modo abbastanza figurativo, gli attuali Orlando Magic somigliano molto alla versione dei Cleveland Cavaliers dell’anno scorso – con il loro logo di SpiderMan su X. Con il loro talentuoso young core hanno sorpreso tutti tra appassionati e addetti ai lavori, mettendo in atto un rapido processo di crescita e maturazione e implementando in modo esponenziale il livello del loro gioco. Ciò si è tradotto in ben 13 vittorie in più in classifica rispetto alla passata stagione, valse la prima apparizione della franchigia della Florida in post-season dal 2020. La domanda più frequente attualmente è: questi giovani e talentuosi Magic saranno già pronti ad affrontare il livello dei Playoffs? Solo 4 giocatori nel roster allenato da coach Mosley ha disputato almeno una gara ai Playoffs – Markelle Fultz, Joe Ingles, Gary Harris e Jonathan Isaac. In totale hanno disputato 91 partite in post-season, con Ingles e Harris a totalizzare insieme l’85% di esse. Età e inesperienza non possono essere più delle scuse per i Cleveland Cavaliers: hanno sulle spalle ben 359 sfide in post-season, che li rende dei veterani dei Playoffs in confronto ai loro prossimi avversari. 

“S’impara molto dalle esperienze passate. Giocare a basket è una cosa differente in ogni partita: bisogna apportare delle modifiche, apprendere dagli errori e questo può avvenire in ogni singolo possesso. Penso che conterà molto la capacità di rimanere concentrati sui nostri obiettivi, a prescindere da vittorie o sconfitte. Bisogna solo rimanere focalizzati e mantenere gli obiettivi alla nostra portata. Penso che ciò che ho affrontato l’anno scorso a Miami mi abbia preparato ad aiutare parecchio questa squadra quest’anno.”

Max Strus

“L’intensità e il livello di gioco raggiungono il massimo livello. Richiede un enorme livello di preparazione, bisogna mantenersi sempre concentrati su ogni giocata, specie in fase difensiva, e se ne esce esausti. Alcuni raccontano ancora la storia di Matthew Dellavedova, di quando era esausto e k.o., ma è quello il livello d’intensità ai Playoffs. Questo è il vero basket: una serie al meglio delle 7 sfide, una vera guerra. Ogni secondo sul parquet è come se fossimo in guerra.”

Georges Niang
FOTO: NBA.com

I Cavs hanno preso un giorno di riposo per ricaricare le batterie dopo un’estenuante Regular Season: è necessario rilassarsi, scaricare lo stress e recuperare l’equilibrio psico-fisico dopo una stagione intensa, per prepararsi al meglio in vista del First round dei Playoffs. E dopo un’annata colma di stop per infortunio, ci sono alcuni giocatori da monitorare in vista di Gara 1: Sam Merrill, membro della second-unit, ha mancato la sua terza gara consecutiva nell’ultima di Regular Season a causa di un problema al collo, ma coach Bickerstaff si è detto speranzoso di poterlo avere a disposizione. L’ala difensiva Dean Wade, che costantemente si è trovato a marcare Paolo Banchero nel corso delle sfide di Regular Season, è fuori dai giochi da inizio marzo, prima per motivi personali e poi a causa di una distorsione alla caviglia. Non si sa se, ed eventualmente quando, Wade potrà tornare in campo in questa sessione di Playoffs. 

Inoltre, Darius Garland non è sceso in campo nella sfida contro gli Charlotte Hornets a causa di una botta alla zona lombare, considerato comunque un infortunio lieve. Il veterano Caris LeVert è rimasto a riposo per via di un ginocchio dolorante e lo stesso vale per Donovan Mitchell, che ha giocato soltanto 11 sfide dopo febbraio e l’All-Star Break a causa di tendinite al ginocchio sinistro. Ma l’ex Utah Jazz ha mostrato incoraggianti segni di miglioramento di recente, che rendono i Cavs ottimisti in vista versione di Spida che avranno a disposizione nella gara inaugurale dei Playoffs. 

“Saranno due-tre mesi davvero molto lunghi. Ma questo è ciò di cui parlavo giorni fa, quando parlavo di essere grati e continuare a lavorare ed avere fiducia in ciò che si sta facendo. Adesso si tratta di riflettere su noi stessi e capire come poter migliorare ancora nel corso delle partite. Per quanto mi riguarda dovrò continuare a lavorare su me stesso per tornare ad avere il massimo della fiducia nei miei mezzi e nel mio corpo.”

Donovan Mitchell

I Cleveland Cavaliers hanno in programma il primo allenamento in vista di Gara 1 della serie contro gli Orlando Magic per martedì, iniziando quel processo di compattamento dei ranghi e forcing negli allenamenti che li porterà a poter cercare vendetta per l’eliminazione subita l’anno scorso per mano dei New York Knicks. 

“Ho atteso questo momento per tanto, tanto tempo. Siamo molto più affamati ed abbiamo più esperienza sulle nostre spalle, ed abbiamo molto da dimostrare.”

Darius Garland